Sono gli stessi che hanno portato la Sinistra al disastro, quelli che hanno dissipato un patrimonio storico, disperso un popolo, distrutto un partito, il PCI (pur con tutte le sue contraddizioni), che hanno precarizzato il lavoro, votato il Job’s Act, il Fiscal Compact, privatizzato tutto ciò che si poteva privatizzare, che hanno dato l’assenso nonché prestato le basi militari per il criminale bombardamento della Serbia e che, dulcis in fundo, hanno dato vita a quel capolavoro di partito che è il PD.
Siccome Renzi è stato più furbo di loro, li ha messi nell’angolo e poi li ha fatti fuori, se ne sono andati dal partito che hanno contribuito a fondare, buttando (di fatto) a suo tempo fuori chi non era favorevole a liquidare i DS.
Avrete già capito che sto parlando di D’Alema, Bersani e dei vari microrganismi che orbitano intorno a loro (Speranza di MDP, Civati di “Possibile”, Sinistra Italiana di Fratoianni ecc.) che hanno dato vita alla nuova formazione politica, “Liberi e uguali”, e che a loro volta hanno messo alla porta ciò che resta di Rifondazione Comunista la quale ora, alla canna del gas, tenta di incistarsi in una possibile lista di estrema sinistra (“Potere al Popolo”) che potrebbe presentarsi alla prossime elezioni politiche (dedicheremo un articolo ad hoc a questo tentativo e ad altri in corso rispetto ai quali nutriamo più di una perplessità).
Hanno messo come icona Pietro Grasso, ex magistrato ed ex presidente del Senato, ma è poco più (e forse meno) che uno specchietto per allodole; a tirare le fila dietro le quinte (e neanche tanto) saranno ovviamente D’Alema e Bersani.
Non varrebbe neanche la pena di commentare, se non fosse che una parte del “popolo di sinistra” o di ciò che di esso rimane, più per disperazione che per altro, non stia guardando con relativa attenzione a questa operazione. Di ricostruire la Sinistra? Non scherziamo. Di riportare in auge e di restituire un ruolo e una poltrona ad un ceto politico bollito che cerca disperatamente di riciclarsi prendendo per i fondelli la gente.
Altro non c’è.
Inutile sottolineare che questo tentativo di riciclaggio va subito smascherato nella sua gravità, proprio perché lucidamente fondato sull’inganno e sulla frode ideologica.
Capisco il bisogno di tanta gente, priva di una rappresentanza politica, di tornare ad avere uno straccio di sinistra ma non si può curare la malattia con la malattia (omeopatia a parte, per chi ci crede). La malattia va estirpata alla radice. Ci vorrà molto tempo, moltissimo tempo, non sappiamo quanto, prima che una nuova forza di classe e popolare possa rinascere. Però non si può ricostruire sulle macerie. Le macerie devono essere sgomberate.
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