Mi scusi chi legge, questi sono solo alcuni pensieri sparsi raccolti sul finire del luglio dell’anno duemila ventitré. A Roma in una passeggiata con pernottamento con amici mi rendo conto che la città è posseduta da un’infinita serie di semafori senza quasi alcuna rotatoria; al telefono un amico la sera mi dice: ma ci sarà qualche vincolo? Fuori le mura aureliane dico io? Sembra una città semiaddormentata nella mattina del sabato, uguale a quella degli anni Settanta. Un altro amico che vedo la mattina prima mi dice “certo se vivessi a Berlino la macchina non mi servirebbe neppure, ma qui è impossibile”. I ritardi accumulati sono inenarrabili e fatali, in 50 anni non si è fatto quasi nulla per ovviare a questo problema. Mi si dirà che è strutturale, ma allora perché Berlino sì e Roma no?
Dovendo la sera di venerdì andare a Frascati per un evento, il navigatore da Porta Pia mi conduce attraverso un ghirigoro di quartieri d’incredibile bruttezza, affastellati l’uno sull’altro, incastrati l’uno nell’altro con una viabilità casuale, caotica, impossibile: chi me l’ha fatto fare, rimpiango l’A24 dopo aver scelto la strada “più ecologica” perché più breve (in principio). “L’Uggia disse un giorno al Cattivo Gusto: «Fabbrichiamo una città dove poter imperare senza contrasti: tu sarai re, ed io la regina»” scriveva Carlo Emilio Gadda negli anni Trenta su Milano, e le città italiane non sono cambiate semmai sono peggiorate. Nell’impietoso confronto qualcuno ha persino affermato che era meglio lo stile sovietico, grandi palazzi serviti da trasporti pubblici efficienti, ma noi no per carità: piano regolatore? Piano quinquennale? Che orrore, viva il libero mercato. Mi dirà qualcuno: sì, ma Berlino non è anche lei vittima del liberal capitalismo? Evidentemente qualcosa non ha funzionato da noi, la res publica non è nelle nostre corde, forse la tradizione socialista tedesca ha instillato nelle persone il senso della comunità in modo molto più profondo che in questa terra di piccoli potentati in cui pesce grande mangia pesce piccolo solo per essere mangiato da uno un tantino più grande.
Scrive Hagen Schulze ne La Repubblica di Weimar, riguardo al primo governo Von Papen (1932):”La Germania, uno dei paesi più industrializzati del mondo, centro dell’avanguardia culturale del tempo, ammirata e invidiata per la sua modernità, veniva in quel momento governata da un gabinetto che pareva uscito dall’epoca metternichiana”. Ma si potrebbe applicare anche all’Italia del secondo novecento: un paese avanzato con un’industria detentrice di primati mondiali come nell’informatica o nella chimica, governata da notabili delle campagne meridionali e settentrionali “terroni nell’anima” difensori della mitologia della piccola-media impresa, incapaci di comprendere Smith, figuriamoci poi Marx.
Tornando a Napoli nella tarda mattinata una mia amica mi dice che l’ultima volta che è andata a votare, “turandosi il naso” precisa, ha trovato nella lista del partito che ha sempre votato una sua conoscenza di pessimo livello, una delle solite incapaci messa lì per raccogliere voti grazie a conoscenze, scambi, o altro di pastrufaziana demenza. Dopo aver votato si è andata a sfuriare col rappresentante di lista: “Ma come vi permettete di mettere queste persone in lista?”. Le esprimo solidarietà e la mia visione dei politici: un terzo sta lì per trarne dei benefici personali (leggasi: rubare); un terzo sono misplaced person, ovvero gente che non dovrebbe stare lì; l’altro terzo si arrangia a fare qualcosa. Lei mi fa: “sei ottimista sull’ultima categoria”.
La sera il mio amico che mi dice del vincolo sulle rotatorie, mi racconta di un suo conoscente a cui il giudice per motivi oscuri aveva sospeso la responsabilità genitoriale, poi l’aveva reintegrato e aveva iniziato gli incontri protetti. Su istanza della controparte però li aveva sospesi di nuovo in attesa di nuovi accertamenti da parte di psicologi, assistenti sociali, etc.etc. Motivo: i bambini dopo quattro incontri col padre erano “turbati”, ebbè certo quello sparisce e riappare come fanno i fiumi carsici, la mente dei bambini cosa può pensare? Quindi meglio sospendere, sospendere, sospendere può essere che il fiume sparisca e non riappaia più. Il fatto incredibile è che quest’ultima decisione il giudice l’ha presa in ventiquattr’ore! Roba oltre il codice rosso, solo per impedire incontri (protetti) di un padre con i figli!
Forse il problema è che anche un terzo dei magistrati italiani sono misplaced person? Viste le performances dei politici direi che è così (altro che lo 0.00007% che il CSM ammonisce di tanto in tanto).
Consideriamo che le cose vanno male, anzi peggio, lui mi dice: “io sono di centro-destra, ma sinceramente rimpiango quasi Draghi”. Ci divertiamo con la visione della Meloni che prende ordini dai suoi padroni non direttamente, ma tramite diversi intermediari, certo invece Draghi, uomo Goldman Sachs, li prendeva direttamente lui, vuoi mettere? Gli dico, ma l’Italia è destinata a sparire, da un po’ di tempo studio le stime del PIL dei diversi paesi. Oddio, sono stime difficili: la crisi cinese mette tutto a soqquadro e i vasi comunicanti che ancora esistono, nonostante i primi timidi tentativi di decoupling, mettono in crisi anche gli altri. Per chi però capisce di numeri ricordo che, se pure la Cina crescesse solo del 3% quest’anno, stima conservativa, il 3% del PIL cinese è un terzo di quello italiano.
Nel 2050 se fossimo ancora tra il decimo e il quindicesimo posto, tra calo demografico e deindustrializzazione, sarebbe un successo. Non voglio essere troppo Cassandra, ma qualcuno scrisse:
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
Pier Paolo Pasolini.
Fonte foto: Il Nuovo Magazine (da Google)