La mia opinione è che negli uffici che contano del Vaticano stiano da tempo studiando una “verità” politicamente e mediaticamente gestibile da parte della Santa Sede e al contempo accettabile dalla pubblica opinione sul caso di Emanuela Orlandi. Una “verità” che abbia un impatto politico e mediatico minimo o comunque non devastante e che non demolisca la già scarsa credibilità della Chiesa, fortemente colpita da questa vicenda, anche e soprattutto in seguito allo scandalo della pedofilia che ha visto coinvolti diversi alti esponenti della curia.
Bergoglio si è ritrovato fra i piedi questa patata bollente ereditata dai pontificati di Woytjla e Ratzinger e sta cercando di metterci in qualche modo una pezza.
Nonostante i tentativi di insabbiarla da parte delle precedenti “gestioni”, un po’ per l’insistenza della famiglia ma soprattutto di alcuni settori del mondo mediatico e politico (anche internazionale e soprattutto d’oltreoceano) che hanno interesse a indebolire la Chiesa cattolica in questa fase, un po’ perché troppe notizie erano ormai trapelate, a riprova di una cattiva gestione a suo tempo di questa squallida e criminale vicenda, la questione è ormai sul piatto e non può più essere elusa. Dipenderà anche dal gioco, o meglio dallo scontro, delle correnti interne al Vaticano.
Stiamo parlando di una losca trama che vede coinvolti altissimi esponenti della curia, in primis l’ex “tesoriere” vaticano (cioè l’uomo più potente della Chiesa dopo il Papa), Marcinkus, forse gli stessi pontefici Woytjla e Ratzinger, esponenti della “banda della Magliana”, probabilmente anche servizi segreti stranieri. Al centro una storiaccia infame di denaro sporco proveniente dalla criminalità organizzata destinato a finanziare il sindacato “libero” polacco Solidarnosc, di pedofilia e di una ragazzina sequestrata, molto probabilmente abusata, non sappiamo ancora da chi, e poi uccisa forse per un ricatto. Il tutto è ancora nebuloso ma poco a poco i contorni della vicenda si vanno facendo sempre più chiari.
Il Vaticano non potrà continuare a fare orecchie da mercante ancora per troppo tempo. Del resto la gestione di Francesco che, con un azzardo, potremmo definire il “Gorbaciov” della Chiesa cattolica, è stata impostata all’insegna della trasparenza. Quindi dopo quarant’anni qualcosa da quelle stanze dovrà emergere. Il tempo ci dirà se la montagna partorirà un topolino o forse qualcosa di più consistente. Ciò che potrebbe forse avvicinarci alla verità sarebbe il ritrovamento del corpo ma dubito che questo avverrà mai.

Fonte foto: Open (da Google)