La richiesta di adesione della Svezia e della Finlandia alla NATO è una dichiarazione di guerra (degli USA e della NATO) alla Russia.
La Svezia è stata neutrale perfino quando la Germania nazista aveva occupato l’intera Europa, scatenando la seconda guerra mondiale, e avrebbe sferrato l’attacco all’Unione Sovietica di lì a poco.
Oggi chiede di entrare nella NATO. Questo ci dà il polso della situazione, del clima che è stato creato. Putin e la Russia sono considerati più pericolosi di Hitler e della Germania nazista. La pressione è tale e tanta che paesi storicamente neutrali come Finlandia e Svezia vengono messi nella condizione di schierarsi.
Il tutto viene naturalmente raccontato come la libera volontà dei popoli svedese e finlandese di aderire all’Alleanza atlantica perché si sentirebbero minacciati dalla Russia. Ma queste sono favole per i bambini e per i fessi (questi ultimi purtroppo in gran numero).
E’ la chiamata alle armi. O di qua o di là. La neutralità non è più consentita. E’ anche un messaggio – insieme alla mobilitazione militare permanente della Polonia e degli stati baltici, ridotti ormai a caserme operative della NATO – alla Germania e alla Francia, o a quella parte di establishment tedesco e francese che ha capito che questa guerra potrebbe non essere un buon affare per loro e anche per la stabilità interna dei loro rispettivi paesi.
I tentativi (per la verità neanche tanti…) di mediazione e gli (apparenti) sforzi per trovare una possibile soluzione diplomatica alla crisi, sono solo chiacchiere. La decisione è già stata presa (dagli Stati Uniti) ed è la guerra totale contro la Russia, che continuerà per molto tempo e di cui non è possibile prevedere gli esiti nè soprattutto le conseguenze, potenzialmente catastrofiche.
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