A Massimo D’Alema sfugge qualcosa. Qualcosa di importante. Come sempre il marketing personale oltrepassa la dignità che possiedono le analisi pensate con un minimo di profondità.
Renzi difatti ha rappresentato l’incarnazione autentica dell’evoluzione dottrinaria elaborata dal Pds sin dalla sua costituzione. Quando ti immergi nella cultura dell’innovazione, della modernità senza uno spicciolo di senso critico, di capacità di elaborazione ma conduci le danze di partito invocando Impresa, Internet e Inglese facendo l’occhiolino alla deriva manageriale della vita pubblica, alla spettacolarizzazione della governabilità, quando si rivendicano con orgoglio privatizzazioni e liberalizzazioni con le loro dosi di cinismo reazionario ma progressista, il Renzismo non potrà che diventare il modello perfettamente riuscito di quelle premesse.
Tutto il gruppo dirigente uscito dalla Bolognina ha partorito l’idea di un Renzi. Sin dalla scoperta dei super-sindaci. L’ha plasmata ideologicamente e ne ha giustificato l’autorevolezza.
Altro che PD de-renzizzato.
Renzi è il PD.
Fonte foto: Il Riformista (da Google)