Cosa fare dopo il magnifico corteo del 5 aprile?


Dunque, “buona la prima”, come si suole dire.

L’enorme successo del corteo nazionale a Roma, indetto dal 5 Stelle di Giuseppe Conte contro il riarmo, provocazioni e preparativi di guerra ed i conseguenti costi sociali in corso e futuri ha interrotto di fatto un vortice di guerrafondaia follia, insinuando un cuneo che dobbiamo saper sfruttare.

Bisogna battere il ferro finchè è caldo, non lasciare tregua, in un crescendo di mobilitazione, atti concreti e sviluppo di coscienza collettiva e riferimenti per troppo tempo disattesi o vanificati.

Al 5 stelle il merito di avere proposto una piattaforma senza ambiguità ed opportunismi, al netto delle inevitabili proprie strategie politiche che non trovano concordi molti di noi che aspirano e tentano di costruire un Movimento forte e diffuso, più credibile di campi larghi o “larghetti”, di corto respiro ed omologanti.

A noi, critici del settarismo, dell’identarismo ottuso o dell’ “orticellismo” asfittico, la scelta saggia di dare spazio e comporre uno spezzone più radicale al corteo, ampiamente sintetizzato dal “tutti a casa”.

Noi “pezzenti”, noi “rossobruni”, noi patrioti Costituzionali, noi che odoriamo di periferie e cafoni, noi zappatori, noi coatti, noi nonni assaltatori del cielo, noi nipoti sapienti e disincantati abbiamo ridisegnato il nostro “DAZI BAO”, di nuovi contenuti, da Sanculotti del 2000.

Abbiamo creduto in quella piazza ed abbiamo avuto ragione, nonostante tanti ridicoli boicottaggi a d effetto boomerang.

Un corteo quindi che manifestava una nuova classe degli sfruttati del 2000, diverse generazioni unite da parole d’ordine semplici e chiare.

L’esatto opposto della piazza della guerra del 15 marzo scorso con tutto ed il suo contrario che si sono sgonfiati davanti alla durezza dei fatti, come un palloncino.

Una manifestazione, la prima dall’inizio della Operazione militare speciale Russa, dopo anni di avvicinamento minaccioso NATO ai propri territori, ad avere logica e coerenza.

Un bel corteo democratico e Popolare che dimostra la maturazione diffusa rispetto quella flebile ed ambigua del 5 novembre del 2022 , che numericamente era un quarto di quella di sabato scorso 5 aprile.

Nessuno può scansarsi dalle proprie responsabilità, che accomunano tutte le elite fallimentari e pericolose al governo nel continente  e nel fantoccio  UE.

Un pericoloso scontro inter-capitalistico ed interimperialista dentro lo stesso Occidente, non più collettivo, che ricorda pericolosamente gli anni dieci dello scorso secolo, come ricordato anche negli interventi in piazza.

Questa poderosa manifestazione, oltre ad aver invertito la rotta politica interna, anche se serviranno altre prove, notifica definitivamente un ampio ripudio della guerra del Popolo d’Italia, forse in assoluto nel continente, che fa ben sperare nella tenuta democratica e Costituzionale in una società sempre più “post-democratica”; il decreto sicurezza, col fine di soffocare ogni possibilità di dissenso organizzato, ne certifica il fine vero.

Dove comincia la sicurezza per pochi, incomincia l’insicurezza per milioni di noi; questo dobbiamo rendere evidente a tutti.

La fallace, farsesca ed ottusa comunicazione del mainstream comincia a scricchiolare sotto i colpi della conturbante evidenza.

Una carsica vera informazione con mille rivoli sta colpendo l’impero coordinato delle bugie.

Si sta producendo uno scollamento per certi versi simile alla insofferenza nei confronti del woke negli states profondi, alle ultime presidenziali vinte dal “collettivo Trump” come lo chiamo con licenza.

Un movimento, è vero, meridionale in prevalenza nella sua articolazione pentastellata, ma non solo.

Si è rivisto insieme il nord, il centro ed il sud dell’Italia vincolata esternamente e distrutta nei suoi avanzamenti di civiltà, cultura, potenza economica e di politica estera di concordia con tutti i popoli del mondo.

Dobbiamo avere la prontezza politica per cogliere questo spirito.

Ma soprattutto si è espressa UN ANIMA NELL’ANIMA DELLA MANIFESTAZIONE, PIU’ RADICALE, CHE DEVE CRESCERE NECESSARIAMENTE ESSENDO COMPRESSA DA 40 ANNI  ALMENO.

E’ la vera novità di questo corteo, un positivo nella immensa affermazione positiva alla prova dei fatti.

Questa parte non si identifica, dopo anni di accalappiafarfalle sub-quorum, in una permanente campagna elettorale modesta, senza sedimentazione politica e radicamento territoriale, nello zero virgola testimoniale, sconfitta per sconfitta, con sempre gli stessi errori.

Vuole essere e divenire protagonista senza gli errori recenti ed ingenui del 5 stelle passato, finito miseramente con il varo del governo Draghi.

Questa parte che deve crescere ed unirsi, intende tentare di rovesciare e mandare a casa quella pericolosa, servile dei poteri plutocratici e delle lobbie, delle multinazionali, delle industrie automobilistiche da convertire in armamenti a spese di tutti.

Non è e non sarà facile ma vitale, lottare con intelligenza e volontà,  per aprire una falla più ampia, dopo il cuneo creato, per impedire decenni di miseria diffusa e sfruttamento, col rischio di tornare indietro con le lancette di un buon secolo, se non addirittura correre il rischio di un conflitto termonucleare di fatto non remoto.

Quindi mettere il rifiuto della guerra al primo posto, aldilà di una intenzione ipocrita ed impotente, vuole dire finalmente contrapporsi ad imperialismo e  sfruttamento.

Come? Come andiamo a costruire un efficace radicamento ed un potenziale offensivo Nostro?

Se è necessario bisogna costruire centralmente e localmente delle ASSEMBLEE O COMITATI PERMANENTI CONTRO GUERRA, RIARMO E DISTRUZIONE DEL WELFARE,………PER MANDARLI A CASA!

Questo non può restare un recipiente vuoto o una espressione di intenti formale.

Bisogna collocare obiettivi locali sul problema della deforestazione sociale, dei bassissimi salari, dell’inflazione, delle speculazioni, articolando i riferimenti al riarmo, sarà cosa impegnativa, vincolante e fondamentale. Faticosa e quotidiana. Lenta e costante, senza pillole magiche risolutive o innovative.

Riusciremo a farlo, ad andare oltre il muro dei piagnistei, accompagnando un necessario lavoro culturale politico produttivo?

Dipende e dipenderà da Tutti Noi, Fratelli e Sorelle; ma DALLA CONCRETEZZA DEGLI OBIETTIVI.

Fonte foto: da Google

8 commenti per “Cosa fare dopo il magnifico corteo del 5 aprile?

  1. Paolo
    8 Aprile 2025 at 21:05

    Troppo entusiasmo per una manifestazione che mantiene la sua ambiguità. Nel discorso di Conte e negli obiettivi dei 5s non c’è la presa di distanza dal riarmo, c’è una presa di distanza dal riarmo nazionale, cioè dei singoli stati, ma non c’è una presa di distanza dal riarmo sovranazionale europeo. Anzi c’è la richiesta di riarmo europeo perché più razionale, meno costoso ed europeista. Non mi sembra una richiesta condivisibile. A volte il proprio desiderio acceca.

    • Luca Massimo Climati
      9 Aprile 2025 at 1:38

      Ognuno faccia il suo mestiere.
      Senza questi.momento, sarebbe buio.pesto.
      Ora bisogna andare avanti.

    • Giuliano
      9 Aprile 2025 at 17:25

      Ci dovrebbe interessare la massiccia partecipazione popolare ad un corteo contro la guerra, non il Movimento 5 Stelle. Mi dirai che se un corteo contro la guerra lo convocasse una sigla qualsiasi del gruppettarismo sinistrato non ci andrebbero neanche amici e parenti…
      Sabato scorso è stata la dimostrazione che si può fare ed è su questo che si dovrebbe lavorare.
      Ci sono certamente tante contraddizioni. D’altra parte, come diceva Mao “senza contraddizione non c’è vita”.

      • Paolo
        11 Aprile 2025 at 21:54

        Forse alle manifestazioni dei gruppi della sinistra non si partecipa perché non hanno nessuna credibilità? Dopo aver appoggiato qualsiasi agenda governativa o se non era governativa era vaccinista ed immigrazionista la non partecipazione mi sembra naturale. Ma se volete credere ai 5 stelle credeteci pure, ma io qualche dubbio l’avrei dopo le esperienze passate. I partiti si giudicano in base alle esperienze e solo dopo in base ai propri desideri, senza confondere i desideri quando contrastano le esperienze. E’ dura, ma è così.

        • Fabrizio Marchi
          11 Aprile 2025 at 22:10

          Scusa ma continui ad interpretare liberamente il nostro pensiero, ma questa tua intepretazione non coincide affatto con la nostra posizione. Quando mai abbiamo scritto che “crediamo” nel M5S?…Dove lo evinci? Dove e quando mai lo abbiamo scritto? Sii più sincero, vuoi tirare per la (tua) giacchetta la nostra posizione e provi a metterci in bocca cose che non abbiamo MAI detto e scritto. Ti dico subito che questo atteggiamento non è corretto. Peraltro ti ho già risposto nel merito ma tu insisti nel reiterare l’argomento rincarando la dose. Noi abbiamo aderito, da indipendenti, a quella manifestazione perchè pensavamo e pensiamo che lì ci fosse (come in effetti c’è stata) tanta gente che era in piazza genuinamente contro la guerra e contro il riarmo dell’UE. Non abbiamo certo aderito per una sorta di codismo nei confronti del M5S. Il M5S egemonizzerà quella piazza o la strumentalizzerà? E’ assai probabile se non certo ma questo non cambia nulla rispetto alla nostra analisi e alle ragioni che ci hanno spinto a partecipare a quel corteo. Quando il M5S lo farà lo denunceremo, cosa che abbiamo già fatto se vai a leggere l’articolo che abbiamo pubblicato subito dopo la manifestazione, la sera stessa per l’esattezza. Ora, vuoi prendere atto della nostra posizione o continuare a deformarla capziosamente per portare acqua a questo o a quel micro orticello al quale appartieni politicamente o idealmente? Puoi provare a fare un esercizio di dialettica politica o preferisci vivere nella torre d’avorio del purismo ideologico?

          • Paolo
            11 Aprile 2025 at 22:52

            Non era mia intenzione appiattire la posizione dell’interferenza sui 5S. L’interferenza è uno di quei siti su cui mi formo l’opinione sugli eventi. Ho semplicemente risposto ad una riflessione sulla manifestazione del 5 aprile. E non appartengo a nessun gruppetto o gruppo. Esprimo solo la mia libera opinione, certamente di persona informata. Stop così.

          • Fabrizio Marchi
            11 Aprile 2025 at 23:26

            Figurati, ne hai piena facoltà. Volevo soltanto chiarire la nostra posizione e finalmente ci siamo capiti. Il confronto serve anche a questo.

  2. Giuliano
    12 Aprile 2025 at 8:31

    Rileggi il mio post. Non ho scritto che sostengo il Movimento 5 Stelle.

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