Il primo.
Quelli che ci danno fastidio sono i poveri (la stragrande maggioranza), quelli che si ammassano o vengono fatti ammassare nei quartieri periferici, acutizzando contraddizioni già preesistenti al loro arrivo. Non sono certo i funzionari diplomatici, i turisti o gli uomini d’affari, anche se “colorati”, a darci fastidio o a crearci problemi. Come ben sappiamo, la povertà, da che mondo è mondo, genera sempre tanti altri fenomeni, tra cui degrado e violenza. Come vediamo la questione è quindi sempre di natura sociale, cioè di classe. Se, ipotesi per assurdo, tutte le persone straniere presenti in Italia, fossero benestanti e perfettamente integrate, la loro presenza non costituirebbe un problema.
Il secondo.
Se, sempre per assurdo, la grande maggioranza se non la totalità degli immigrati fosse composta da donne, l’ostilità nei loro confronti sarebbe infinitamente minore se non quasi inesistente. E’ la presenza di immigrati maschi che genera inquietudine e preoccupazione, non quella delle immigrate femmine. E questo per tante ragioni che non voglio ora spiegare ma che sono, a mio parere, facilmente intuibili da menti aperte e non ottusamente ideologizzate in un senso o nell’altro (destra o “sinistra”). E quindi, ahinoi, da poche persone.
La questione è quindi di genere (maschile) e di classe.
Fonte foto: Corriere (da Google)