Fonte foto: da Google
Non potrò mai perdonare ad
Oliviero Toscani la realizzazione di questa foto, una delle sue più celebri,
che gli fu commissionata da “Donna moderna”, mi sembra nel 2008.
Un bambino con la scritta “carnefice”
e una bambina con la scritta “vittima. Il messaggio contenuto nella foto è
inequivocabile: la violenza è maschile e affonda le radici nel fatto stesso di
appartenere al genere maschile. I maschi sono violenti per definizione, o meglio,
per condizione ontologica.
Proviamo a sostituire quel
bambino con un nero, un ebreo, un “terrone”, un “marocchino”, un “sanguemisto”,
un “muso giallo” e l’effetto sarà lo stesso. Criminalizzazione del genere
maschile, razzismo puro applicato alla “questione di genere”, per di più
spacciato come emancipazione e liberazione delle donne e dell’umanità intera.
Sia chiaro, auguro a Toscani di
riposare in pace e, se esiste una vita oltre la morte, di trovare la serenità
che (non proprio tutti) meritano. E’ stato un bravo e forse anche geniale
fotografo ma scegliendo di aderire a quella odiosa campagna sessista e antimaschile,
per quanto mi riguarda, ha buttato nella spazzatura tutti i suoi meriti
professionali.