E’ stato divertente vedere un paio di giorni fa il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, polemizzare animatamente su Agorà (RAI 3) con la giornalista Annalisa Bruchi e con la Direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, Nathalie Tocci, le quali sostenevano con enfasi la decisione –approvata dal Parlamento quasi all’unanimità – di aumentare il bilancio per le spese militari fino al 2% nonché la necessità di inviare armi all’Ucraina.
La Direttrice dell’Istituto per gli Affari Internazionali – già consigliera per le strategie internazionali della ex ministra degli esteri Mogherini e dal 2020 membro del consiglio di amministrazione dell’ENI (più tutta una serie di altre cariche ricoperte in passato) – si è spinta a dichiarare che “Siamo in guerra, anche a me piacerebbe spendere soldi per la sanità, lo stato sociale ecc. ma siamo in guerra…”. Come a dire:” Fratoianni, sei un’anima bella, qui bisogna avere i piedi per terra e dunque armiamoci” (e partite, naturalmente…)…
Il leader di SI, scuotendo la testa, ripeteva sconsolatamente “Sono allibito”.
Avete capito? Per questa signora (e non è certo la sola) l’Italia è già in guerra. Dichiarazioni da irresponsabili, a dir poco, e questo soggetto viene pure pagato per occuparsi di politica internazionale. Stendiamo un velo pietoso.
E meno male che la guerra è culturalmente e ontologicamente maschile… “Compagno” Fratoianni, il tuo partito ripete come un mantra queste sciocchezze da sempre. Non sarebbe ora di uscire da queste ridicole liturgie? Provaci, potresti farcela…
Aumenta vertiginosamente il prezzo delle bollette, della benzina, addirittura dei generi alimentari -peraltro per ragioni di mera speculazione – la sanità pubblica dopo due anni di pandemia e di retorica (“nulla sarà più come prima!”, ricordate?…) è tale e quale a prima, però il governo con il sostegno di quasi tutti i partiti decide di aumentare le spese militari. Irresponsabili e criminali, non trovo altre parole.
Questa mattina un’altra chicca, l’editorialista del Corriere della Sera, Antonio Polito – non ricordo in quale salotto mediatico RAI – ci spiegava che a pagare il prezzo più caro della guerra sono come al solito soprattutto le donne costrette in questo caso con i loro figli a fuggire dal loro paese mentre gli uomini sono rimasti (anche perché coscritti) a combattere.
Va bè, in questo caso il no comment è d’obbligo perché il tasso di demagogia e stupidità di una simile affermazione non necessita di ulteriori parole.
Continua senza soste il teatrino mediatico, passato in men che non si dica dal covid alla guerra. Per la serie “piatto ricco mi ci ficco”. Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
Fonte foto: Rai Play (da Google)