L’immagine di una donna che culla un bambino e di un uomo impegnato al computer, inizialmente proposta per il lancio della app Immuni per il tracciamento dei contagi da coronavirus, ha scatenato il consueto, scontato e politicamente trasversale putiferio femminista e politicamente corretto.
Nel giro di poche ore l’immagine è stata prontamente modificata e letteralmente invertita. Ora è l’uomo a tenere in braccio il bambino e la donna che lavora al computer.
L’azienda che ha scelto l’immagine, la Bending Spoons, ha immediatamente chiesto scusa ribadendo che “La gender equality è un nostro valore fondamentale. Recentemente Great Place to Work ci ha premiati come miglior luogo per lavorare per le donne in tutta Italia. La nostra mancanza di attenzione è più grave in virtù di questo bel riconoscimento. L’immagine è stata già cambiata sul sito e – assicura la società – presto sarà modificata anche sulla app”.
In prima fila in questa grande battaglia di progresso e liberazione dell’umanità propedeutica a tutte le altre, naturalmente, le donne ma anche gli uomini delle forze politiche liberali, cioè il PD – culla del femminismo istituzionale e mediatico dominante – e Forza Italia.
Naturalmente, ci sarebbero ben altri aspetti che dovrebbero destare preoccupazione o quanto meno una maggiore vigilanza su questa vicenda del tracciamento – questioncelle come controllo sociale, libertà personale, rispetto della privacy – ma di fronte a cotanta discriminazione di genere tutto il resto diventa acqua fresca.
Ora, che l’immagine della donna che culla il bambino mentre l’uomo lavora possa essere uno stereotipo, sono anche d’accordo, sia chiaro, soprattutto oggi. Ma capovolgerla nel suo esatto contrario è altrettanto scontato e stereotipato. Una chiara operazione/imposizione di natura prettamente ideologica e proprio per questo anche poco credibile.
La cosa più intelligente da fare – se non fossimo in un mondo dominato dall’integralismo femminista e politically correct – sarebbe stata quella di modificare completamente l’immagine, di sostituirla con un’altra che potesse meglio trasmettere l’idea di una famiglia contemporanea, magari anche solo con i due genitori che tengono per mano il bambino (anche se a quel punto la levata di scudi ci sarebbe stata dal mondo lgbtq che avrebbe trovato discriminante nei confronti dei gay, delle lesbiche ecc. l’immagine di una donna e di un uomo con il bambino…). Ma tant’è, quando l’ordine viene impartito si scatta sull’attenti e guai a sgarrare.
Non ho niente altro da aggiungere se non che viviamo in un’epoca triste dominata dall’ottusità e dal fanatismo ideologico. Il sonno della ragione che genera mostriciattoli…