Impedire alle persone non vaccinate di lavorare, e quindi privarle del salario necessario per vivere, è oggettivamente una misura classista, degna di un governo ultra reazionario, antidemocratico e antipopolare. Per trovare altri provvedimenti di questo genere bisogna forse risalire ai governi della Destra storica subito dopo l’unificazione del paese, stile “tassa sul macinato” (cioè in sostanza la tassa sul pane) che colpiva i ceti sociali più poveri lasciando ovviamente del tutto indifferenti quelli benestanti e ricchi.
E’ d’altronde evidente come questa misura non crei di certo nessun problema ai notai, ai divi del cinema o in generale a chi possiede capitali e beni al sole ma a chi vive del proprio lavoro. Diciamocela tutta e senza finzioni: il governo presieduto da Draghi, cioè dal prossimo probabile Presidente della Repubblica (quella fondata sul lavoro), si è reso responsabile di provvedimenti da vero e proprio apartheid sociale.
Tutto ciò avrebbe dovuto provocare una rivolta sociale e civile, indipendentemente dall’essere favorevoli al vaccino o meno. Ma il clima di paura scientemente instillato in un corpo sociale ormai da decenni “normalizzato” e “omogeneizzato” ha avuto la meglio.
Il risvolto beffardo è che a tutte queste persone verrà inoculato un vaccino completamente inutile e ormai obsoleto rispetto alle nuove varianti del covid, come spiegano l’OMS e l’EMA. Riporto alcuni stralci di un articolo pubblicato sull’ANSA con la dichiarazione di esperti dell’OMS:” …contro l’emergere di nuove varianti non è utile continuare ad effettuare richiami con i vaccini già esistenti. Una strategia di vaccinazione basata su richiami ripetuti” dei vaccini attuali “ha poche possibilità di essere appropriata o sostenibile”.
Dichiara (sempre sull’ANSA) invece il responsabile della strategia vaccinale dell’EMA, Marco Cavaleri:” Sta emergendo una discussione sulla possibilità di somministrare una seconda dose booster con gli stessi vaccini attualmente in uso: non sono ancora stati generati dati a sostegno di questo approccio. Se l’uso dei richiami potrebbe essere considerato parte di un piano di emergenza, vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine”.
Da rilevare anche la posizione di Crisanti, non certo un antivaccinista, che dichiara (riporto testualmente da Notizie.com:” Come misura per bloccare la trasmissione i non vaccinati hanno un contributo marginale, la maggior parte dei casi, di questi 120.000 magari o di più, sono i vaccinati, sono loro che contribuiscono in maniera elevata a diffondere il virus. Per me c’è stato un corto circuito di comunicazione da parte del governo che ha sbagliato, è pur vero che i non vaccinati si ammalano e occupano posti in terapia intensiva, ma non sono loro la maggiore causa di trasmissione del virus, bensì i vaccinati”.
E’ quindi ormai chiaro come il Green Pass sia un provvedimento di natura intrinsecamente politica e del tutto superfluo dal punto di vista sanitario. Addirittura anche Amnesty International ha criticato le misure adottate dal governo parlando esplicitamente di “discriminazione riservata ai cittadini non vaccinati”.
Oltre ai lavoratori potrebbero essere colpiti anche i percettori del reddito di cittadinanza, cioè una fascia sociale ancora più debole, come spiega addirittura uno dei maggiori quotidiani mainstream, cioè il Corriere della Sera:” Chi percepisce il reddito di cittadinanza è obbligato a frequentare i Centri per l’impiego. Pena la decadenza del diritto all’assegno. Ma per entrare nei CPI bisogna esibire il green pass. Dunque, di fatto, i percettori del reddito di cittadinanza che non si sono vaccinati si vedranno negare il sostegno, a meno che non facciano un tampone”.
Ma, ripeto ancora, quello che voglio ribadire è che indipendentemente dai rispettivi e legittimi punti di vista sulla campagna vaccinale e sulla migliore e più efficace risposta sotto il profilo sanitario per contrastare la crisi pandemica, il ricatto sui lavoratori e sulle lavoratrici non vaccinati, è a mio parere intollerabile.
L’Italia dovrebbe essere una Repubblica fondata sul Lavoro e non sul ricatto, tanto più sui più deboli.
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