Dal “meglio fascista che frocio” – pronunciato con toni a dir poco piccati nei confronti di Vladimir Luxuria durante una trasmissione tv alcuni anni fa, rivendicando la sua storia politica e ideologica – a paladina dei diritti lgbtq+.
Sto parlando dell’eurodeputata Alessandra Mussolini, che ha rifiutato di prendere il lasciapassare UE per i parlamentari europei perché, cito testualmente le sue parole “Non intendo rispondere al fatto di essere un maschio o una femmina, e non c’è l’opzione “altro” oppure “non voglio menzionarlo”.
https://www.ansa.it/europa/notizie/europarlamento/news/2023/02/07/mussolini-rifiuta-passaporto-europarlamento-non-e-inclusivonbsp_f9c200f2-562c-43dc-bccc-575d16c853a6.html
Miracoli che solo il “politicamente corretto” con la sua capacità e forza persuasiva (e pervasiva…) può fare. Insomma, una inveterata fascista o postfascista, da sempre orgogliosa di essere la nipote di Mussolini, una che fino a poco tempo fa avrebbe preferito avvicinarsi ad un lebbroso piuttosto che a un comunista o a un “finocchio”, trasformatasi ormai da tempo in una nuova icona del politicamente corretto, peraltro in una delle sue declinazioni più radicali. Non è stato il suo avatar a dire quelle cose, è stata proprio lei.
Stupefacente! Questo potrebbe essere il nostro primo istintivo commento. Ma in realtà non più di tanto, anzi per nulla. L’ideologia che definiamo politicamente corretta, oltre ad essere altamente pervasiva – non a caso è l’ideologia largamente egemone nel mondo occidentale da almeno quarant’anni a questa parte, con buona pace dei gonzi “di sinistra” che ancora se la prendono col fantasma del patriarcato (ma loro non lo hanno capito che è solo il suo fantasma…) – ha il “merito” di essere anche trasversale. Questa sorta di metamorfosi (annunciata) ha coinvolto tante donne di destra ben prima della Mussolini. Pensiamo alla femminista di destra e liberticida Giulia Bongiorno, già ministra in quota Lega, e prima ancora Flavia Perina, già parlamentare di AN ed ex direttrice del quotidiano del MSI (successivamente AN) “Il Secolo d’Italia”.
Chissà che non ce la ritroviamo alla prossima edizione del Festival di Sanremo, magari mentre si sbaciucchia o mima l’atto sessuale con la (o il, boh, per sicurezza ci metto l’asterisco…) Ros* Chemical di turno. In fondo il phisique du role ce l’ha e la faccia tosta pure.
Fonte foto: Eunews (da Google)