Oggi Facebook ha censurato un nostro articolo che ricordava la ricorrenza dell’attacco della NATO contro la Jugoslavia avvenuto il 24 marzo del 1999, con la solita banale scusa in base alla quale l’articolo non è conforme agli standard della comunità.
In realtà si tratta della ben nota censura che Meta, che controlla Facebook, Instagram e Threads, ha deciso di applicare ai contenuti politici con una nota ufficiale del 9 febbraio scorso. Riporto di seguito il pregevole articolo de La Fionda che spiega quanto sta avvenendo e che sta passando (o meglio, è già passato) sotto silenzio: https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/27691-laurent-ferrante-bavaglio-social-perche-nessuno-muove-un-dito-e-cosa-si-potrebbe-fare-invece.html
Come spiega l’articolo, verranno sistematicamente oscurati tutti «i contenuti politici, potenzialmente legati a temi quali le leggi, le elezioni o argomenti di natura sociale». Interrogati da utenti e giornalisti sulla vaghezza preoccupante di una tale definizione, i portavoce di Meta hanno balbettato risposte ancora più fumose, spiegando che la lista nera degli argomenti riguarderà le «hard news (politica, esteri, salute economia, ndr)» e la «critica sociale» inquadrata come «contenuti che identificano un problema che influenza le persone ed è causato dall’azione o inazione degli altri, il che può includere questioni come le relazioni internazionali o il crimine». In pratica, tutto.
Ci siamo. La “pacchia”, cioè la possibilità per tutti di esprimersi in libertà, non poteva durare più di tanto. I padroni del vapore hanno ovviamente da tempo compreso che i social, pur con tutti i loro limiti e le loro contraddizioni, costituiscono comunque un mezzo di circolazione delle idee fuori dal coro mediatico mainstream dominante, e stanno correndo ai ripari. Non sono ancora stati stabiliti criteri definiti e oggettivi per questa censura – come spiega l’articolo de La Fionda – proprio per lasciare mano libera ai censori di intervenire di fatto arbitrariamente. In ragione di ciò immaginiamo che non verranno di certo colpiti i media mainstream ma tutti quei blog e giornali online che svolgono un lavoro di informazione fuori dal circo mediatico ufficiale.
Non c’è ancora una piena consapevolezza di quanto sta accadendo e questo è molto grave. Sabato 11 Maggio alle ore 10 presso il Centro Congressi Cavour sito a Roma in Via Cavour 50/a, ci riuniremo per il decennale de L’Interferenza e sarà l’occasione, oltre che per un dibattito politico sui vari temi di politica e di politica internazionale, anche per lanciare una battaglia per la libertà di informazione, per combattere contro queste multinazionali che, oltre a godere di privilegi fiscali inaccettabili, se ne infischiano delle Costituzioni e delle leggi degli stati e impongono le loro regole credendosi al di sopra del diritto. E questo perché i governi glielo permettono.
Invitiamo tutta la stampa libera e soprattutto tutte le persone che hanno a cuore la libertà di informazione a mobilitarsi contro questo scempio. E’ assolutamente necessario creare un coordinamento di tutti i giornali e blog per combattere fattivamente contro questa deriva liberticida e antidemocratica.
Fonte foto: da Google