Giorni fa riflettevo su quei “sovranisti” che sostenevano che l’Unione Europea fosse la contraddizione principale e che bisognasse appoggiarsi agli USA, guidati allora da Trump, per contrastarla. La “logica” alla base di questa maldestra posizione (ammesso che fosse in buona fede…) poggiava su una analisi altrettanto sballata, e cioè che la presidenza Trump potesse o avesse la seria intenzione di invertire la rotta del cosiddetto “deep state”, cioè quel complesso e articolato sistema di potere che controlla e tira le fila, dietro le quinte, della politica, dello stato e delle strategie in materia di politica internazionale.
Mi fa anche un po’ sorridere pensare a simili scempiaggini (come definirle altrimenti?…), proprio oggi che dovrebbe essere evidente a tutti che l’UE null’altro è se non una protesi degli Stati Uniti e della NATO (ma non era evidente anche prima della guerra in Ucraina?…). Eppure c’era chi sosteneva simili posizioni, in primis Gianluigi Paragone (più un codazzo di sodali presenti in alcune formazioni dell’area cosiddetta “sovranista”) che oggi, guarda caso e non a caso, pascola nell’ovile della Meloni, diventata più realista del re, cioè più filo atlantica dei filo atlantici.
E pensare che lo stesso Paragone si proponeva come “antisistema”. E in tanti gli hanno pure creduto.
Stendiamo un velo pietoso e torniamo alle cose serie.
Fonte foto: Italiaeilmondo (da Google)