Show must go on

Si chiudono i parchi ma non vengono chiuse le fabbriche dove le persone lavorano gomito a gomito in ambienti chiusi e spesso, purtroppo, anche malsani.  La contraddizione mi pare evidente.

Non discuto le misure draconiane finalizzate a combattere il virus, però che siano applicate con logica e raziocinio, perché la priorità dovrebbe essere la salute pubblica e non la produzione (a parte i servizi essenziali alle persone, ovviamente). Impedire di passeggiare in un parco e contestualmente tenere centinaia di migliaia se non milioni di persone in ambienti chiusi all’interno di fabbriche e uffici, è assurdo e anche stupido.

Questo conferma alcune cose.

La prima è che la classe operaia (intesa nel senso più ampio, quindi anche tanti lavoratori, pubblici o privati, più o meno qualificati che prestano servizi essenziali alle persone e di pubblica utilità) esiste ancora, è una parte consistente della società e svolge una funzione fondamentale nel processo produttivo.

La seconda, che sono sempre i lavoratori a tenere in piedi la baracca, come si suole dire, e quindi sono quelli sempre e comunque sacrificabili.

La terza. L’economia (leggi, il profitto) ha comunque la precedenza su tutto il resto, anche sulla salute.

Ciascuno può sbizzarrirsi come meglio crede, ma le cose stanno così.

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Fonte foto: Il Faro Online (da Google)

 

2 commenti per “Show must go on

  1. Marcello
    22 Marzo 2020 at 17:52

    Condivido pienamente, come quasi sempre, l’interpretazione di fabrizio. Ottimo!

  2. Panda
    22 Marzo 2020 at 22:22

    Qualche osservazione sparsa.

    La prima croce di questo paese sono le restrizioni alla spesa pubblica. Non si può chiudere realmente tutto senza predisporre sostegni al reddito: occorrono deficit importanti, in doppia cifra (e la prima non sarà 1), non l’indecente click day per un’elemosina una tantum (vedi l’esempio danese: https://www.theatlantic.com/ideas/archive/2020/03/denmark-freezing-its-economy-should-us/608533/).

    Invece di soffiare sull’allarmismo occorrerebbe una mobilitazione senza precedenti di risorse sanitarie che patiscono decenni di tagli. Trovo del tutto condivisibile lo sfogo di Lucherini: https://www.youtube.com/watch?v=PEGZjlZvxOo

    Mentre nel bergamasco (e chissà dove altro) la gente viene lasciata morire (https://www.huffingtonpost.it/entry/giorgio-gori-chiudete-tutto-anche-le-fabbriche_it_5e74ad81c5b63c3b648e6263) la borsa rimane aperta: a che serve la speculazione in questo momento se non a buttare carne fresca agli squali? O, ancora peggio, è parte di una strategia di water boarding per cogliere la bella occasione per mettere in ginocchio il paese e presentare poi il MES come l’ancora di salvezza? In campana: http://temi.repubblica.it/micromega-online/ue-e-bce-non-e-cosi-che-si-supera-la-crisi-appello-di-67-economisti/

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