Le dichiarazioni di Christine Lagarde sugli interventi della BCE in relazione alla crisi derivante dal Coronavirus non rappresentano delle improvvisazioni personali. Questa interpretazione è strumentale per poter poi affermare che l’errore personale di uno non corrisponde alla volontà generale della solita Unione Europea che ci ha assicurato settant’anni di pace.
La Lagarde non ha fatto altro – come correttamente Risorgimento Socialista ha denunciato ieri – che esprimere l’impostazione ideologica delle istituzioni europee. Si è attenuta alle chiare lettere dei trattati istitutivi della UE. Nessun errore personale dunque. Nessuna svista e nessuna ingenuità. La UE per bocca della BCE ha dichiarato guerra all’Italia paventando una sua grecizzazione.
L’Unione Europea protegge i desiderata del capitalismo predatorio e speculativo e lo fa in applicazione di un semplice principio, l’interesse privato è preminente rispetto a qualsiasi principio di diritto pubblico. Ma vi è di più. Con i trattati europei l’interesse privato è costituzionalizzato. Si inquadra una nuova sovranità, quella del mercato e la si attua attraverso l’azione di uno stato forte e invasivo.
L’ordine di mercato è garantito dall’imposizione del regime di concorrenza a tutti i livelli. Il liberalismo classico che indicava il mercato come elemento naturale – da qui le vecchie teorie sullo stato minimo e sul laissez faire – è superato dall’idea che il mercato debba essere imposto attraverso una decisione costituzionale.
Quel quadro normativo supera le costituzioni del dopoguerra ispirate a principi sociali e assolutizza l’interesse privato a regola di condotta degli stati e degli individui – questa è l’economia sociale di mercato. Questa costruzione è contemporaneamente antidemocratica – e anti parlamentarista – e anti socialista.
E’ antidemocratica perché occorre allontanare le classi popolari dalla decisione politica è anti socialista perché nessun principio slegato dal massimo profitto dei privati può trovare diritto di cittadinanza.
Il fine è quello di de-politicizzare l’economia e quindi la società. Le decisioni economiche sono inserite in un meccanismo tecnico e si presentano come oggettive. Questo è il regno appunto dei competenti, ragionieri che assumono il ruolo di decisori politici slegati dal nesso con la volontà popolare.
La costituzionalizzazione del diritto privato e la depoliticizzazione dell’economia sono assicurati da un altro principio cardine della struttura europea: l’indipendenza della Banca Centrale che segue solo l’interesse dei mercati. Ancora in questi giorni si assiste al solito ritornello stantio, devono decidere i tecnici.
Per imporre un sistema di tale barbarie che si concretizza in politiche di macelleria sociale il virus non potrà che rappresentare un’opportunità per avvantaggiare operazioni speculative. Queste operazioni possono essere imposte solo da una struttura sovranazionale che impartisce decisioni vincolanti agli Stati tese allo smantellamento delle protezioni sociali percepite dai mercati come improduttive.
Quindi o si continua a smantellare il settore pubblico con le buone o lo si farà attraverso i prestiti che richiedono in contropartita misure eccezionali di austerità. Questo è il MES.
La Lagarde ha solo applicato i principi della “buona Governance”. Ma è da questo imbuto ideologico che gli stati sovrani devono assolutamente uscire. Tenuto conto che non è possibile cambiare l’Unione Europea da dentro, come qualche “ingenuo” o opportunista ancora pensa, perché la UE esiste solo per applicare alla lettera il totalitarismo liberale.