Il “capitalismo suino” sta alterando gli indici demografici nello stato ebraico.
L’accordo del secolo di Donald Trump, per lo smembramento della Palestina storica e la costruzione del Grande Israele, è una riproposizione degli accordi proposti-imposti da Jared Kushner e potenziati dal ‘’nuovo’’ apparato normativo anglo-statunitense. In Occidente, sulla spinta della lobby filo-israeliana (per lo più evangelica), l’antisionismo viene equiparato all’antisemitismo ed in Israele, per volere dei rabbini fanatici, la cittadinanza potrebbe diventare una questione genetica. Lo stato sionista non ha una costituzione democratica e si rifiuta di indicare alle Nazioni Unite i propri confini; è uno stato in continua espansione che cerca l’omogeneità etnica.
Trump e Netanyahu si sono genuflessi al capitalismo religioso di matrice evangelica. Nella nazione ebraica, la situazione è (davvero) preoccupante. Secondo il professor Dan-Ben David dell’Università di Tel Aviv gli ebrei religiosi, entro il 2065, costituiranno il 49% della popolazione israeliana e domineranno nelle istituzioni. Tutto questo è devastante, considerando che le scuole rabbiniche rifiutano lo studio delle materie scientifiche e dell’inglese. Leggiamo lo scrittore Gilad Atzmon: ‘’Man mano che Israele diventa sempre più ebreo e fondamentalista nella sua etica nazionalista e religiosa, è diventato anche più diviso su tutto il resto. Gli immigrati russi trovano impossibile vivere accanto agli ultra ortodossi e viceversa. L’enclave secolarista a Tel Aviv è impegnata a vedere la propria metropoli come un’estensione di New York’’ 1. La vittoria del sionismo religioso, con questi presupposti, potrebbe portare ad un nuovo esodo ebraico verso la Russia con Mosca, per la seconda volta nella storia, obbligata nel ruolo di protettrice del popolo ‘’eletto’’.
I coloni vorrebbero ‘’due stati ebraici’’, la borghesia commerciale di Tel Aviv opta per uno stato palestinese dipendente economicamente, mentre lo stato profondo americano-sionista sta cercando di creare artificialmente il primo stato demilitarizzato della storia. Ma la Palestina non può essere il laboratorio dell’imperialismo e dei suoi lacchè.
La logica di Trump è quella del ricatto politico
Trump consentirebbe la creazione di uno stato palestinese diviso, demilitarizzato ed indebitato con lo stato profondo israeliano, in cambio la borghesia ‘’vendi patria’’ verrebbe affogata nei dollari (il primo finanziamento è di 30 miliardi). Il 16 maggio 2019, sull’Interferenza, tracciavo un bilancio sugli ‘’accordi’’ truffa:
‘’L’imperialismo americano-sionista, in poche parole, si è rivolto al popolo palestinese dicendo: ‘’dovete abbandonare qualsiasi spirito patriottico, la resistenza non paga. Soltanto dopo il disarmo totale noi vi riempiremo di soldi, in caso contrario l’OLP ed Hamas saranno i primissimi responsabili della vostra estinzione’’. Il metodo di Trump e Netanyahu ricalca quello della mafia israeliana; ‘’diventa un corrotto oppure muori’’’’ 2
Lo stratega Jared Kushner punta sul fattore esasperazione, rilanciando un’ espressione tipicamente statunitense: il diritto alla felicità. L’accordo del secolo è il dimenticatoio della causa palestinese, ma per gli arabo-musulmani (come per i persiani) il patriottismo non è in vendita. Resistenza e resilienza, la conflittualità sociale secondo l’avanguardia araba.
Per lo storico Tim Anderson, la devozione USA alla causa sionista, non salverà Israele. Leggiamo:
‘’Un rapporto di Gerusalemme nel 2011 mostrava che la popolazione palestinese della città era passata dal 25,5% nel 1967 al 38% nel 2009 (AIC 2011: 10, 12). La Biblioteca virtuale ebraica mostra che gli ebrei di Israele-Palestina del 1948 sono diminuiti dal picco dell’88,9% nel 1960 al 74,7% nel 2017 (JVL 2017). Parallelamente, funzionari dell’ufficio centrale di statistica israeliano e l’amministrazione civile dei Territori occupati (COGAT) gestita dalle forze armate affermano che la popolazione araba di Gaza, Cisgiordania e i cittadini arabi [di seconda classe] d’Israele, insieme ai residenti dell’annesso comune di Gerusalemme est, arriva a 6,5 milioni, circa lo stesso numero di “ebrei che vivono tra valle del Giordano e Mediterraneo” (Heller 2018)’’ 3
Neoliberismo e privatizzazioni uccidono, quasi, come le armi di distruzione di massa. Gli indici demografici israeliani stanno crollando perché il modello capitalista all’anglosassone, adottato da Tel Aviv, non offre nessuna prospettiva ad una popolazione cresciuta nello stato d’eccezione e, per colpa della borghesia commerciale, nella precarietà. La demografia è l’arma più importante della Resistenza palestinese, continua lo storico australiano: ‘’Nonostante tutti gli apparenti progressi del potere israeliano, la resistenza palestinese ha acuito sia la “minaccia demografica” ad Israele sia l’illegittimità della colonia nella sfera internazionale. In tale contesto, Trump e Netanyahu costruiscono un’illegittimità ancora più estrema, consolidando apertamente uno Stato d’apartheid’’ (Ibidem). Tim Anderson coglie un aspetto oscurato da diversi analisti; la resilienza potrebbe arrivare là dove l’eroismo sul campo di battaglia non sempre giunge.
La Comunità Internazionale aveva, da diversi decenni, il compito di cestinare il settarismo evangelico, ma la forza corruttrice del dollaro piega volontà e (soprattutto) dignità. Lo stesso discorso vale per i giornalisti corrotti che non hanno denunciato quanto stava (e sta) avvenendo e per gli accademici conquistati dalla ‘’dolce vita’’ nei campus, che hanno legittimato l’occupazione. Il disprezzo dell’oligarchia americano-sionista per la popolazione di Gaza, porterà al collasso dello stato-regime ‘’per soli ebrei’’ seppellito, non dai guerriglieri del Fronte popolare, ma dall’insostenibilità del capitalismo suino (Gideon Levy), delle privazioni e della miseria generalizzata. Trump non potrà salvare Israele e nemmeno se stesso.
https://www.maurizioblondet.it/israele-minacciata-dalla-sua-halacha-gilad-atzmon/
https://www.linterferenza.info/esteri/jared-kushner-la-logica-dei-sionisti-ricatti-corruzione/?fbclid=IwAR1ZSsMFjOk3mdM9HI3Sp_E1BEvPpCyKQhCJpWZtSfJU6Fb6xRv-HhcAGdA
http://aurorasito.altervista.org/?p=10056