Le classi dominanti sono SEMPRE provviste di coscienza di classe, a differenza di quelle dominate.
Le classi dominanti fanno SEMPRE la lotta di classe, anche e soprattutto quando sembra che non la stiano facendo, a differenza di quelle dominate, che il più delle volte non la fanno (perché non sono provviste di coscienza di classe e/o perché non hanno gli strumenti politici per farla).
Proprio la pace sociale (cioè l’assenza di conflitto da parte delle classi dominate) è la conferma del dominio (e del trionfo) delle classi dominanti. La contraddizione di classe, infatti, è un fatto OGGETTIVO, che poi questa molto spesso non si traduca in conflitto palese (appunto, la pace sociale) è altro discorso.
Quelli che sostengono l’inattualità del conflitto di classe si dividono in tre tipologie:
a) Gli appartenenti alle classi dominanti che hanno, ovviamente, l’interesse a sostenere un simile tesi che è parte integrante della loro lotta di classe. Anzi, è il suo risvolto ideologico che è fondamentale come tutti gli altri (economico, politico, geopolitico), oggi, forse, più di quegli altri;
b) I cantori a stipendio del sistema dominante, cioè gli “intellettuali” (fra cui anche giornalisti, esponenti del mondo mediatico e politico, accademici, i cosiddetti “influencer” ecc.) che servono appunto a giustificare e a rafforzare dal punto di vista ideologico tale assunto;
c) quelli in buona fede, cioè tutta quella gente, anche e soprattutto appartenente ai ceti dominati, ai vari livelli, che ha interiorizzato e fatto sua l’ideologia delle classi dominanti fino ad identificarsi con essa.
Questi ultimi – i più numerosi, ovviamente – si dividono a loro volta in:
a) quelli, allo stato delle cose, totalmente incoscienti, e sono moltissimi;
b) quelli, altrettanto numerosi, che vivono nell’illusione di non appartenere alle classi dominate e/o nella speranza di potersene affrancare;
c) quelli che hanno vergogna di appartenere alle classi dominate e allora rimuovono la loro condizione;
d) quelli, allo stato delle cose una più che esigua minoranza, che sono provvisti di coscienza di classe, ma non hanno gli strumenti per metterla in atto.