Ci viene segnalato da un nostro lettore questo documento del KKE (Partito Comunista di Grecia) che pubblichiamo volentieri.
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
27/06/2019
In occasione dell’odierna Giornata internazionale contro l’abuso di droghe, l’ufficio stampa della CC del KKE ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“La Giornata internazionale contro l’abuso di stupefacenti ci pone di fronte a un altro enorme problema per il popolo e la gioventù, a causa della pericolosa politica del governo SYRIZA che con l’accordo degli altri partiti (ND, KINAL, ecc.) intende legalizzare le droghe dal punto di vista ideologico e giuridico e giustificarne l’uso.
Denunciamo questa politica che:
– Dichiara che la cannabis non è una droga, con il risultato che l’uso della cannabis è in continuo aumento, che è in costante diminuzione l’età del primo uso da parte degli studenti ed è accresciuta anche la dipendenza dei giovani da essa: l’indicatore di chi cerca una terapia di disintossicazione con la cannabis come primo fattore di dipendenza nel nostro paese, è oggi al 46%, dal 25% nei 5 anni scorsi.
– Continua a sostenere come modello terapeutico principale la sostituzione dell’eroina con alternative (metadone, buprenorfina) quando già in un certo numero di paesi dell’UE le sostanze alternative costituiscono la principale sostanza di dipendenza per cui gli utenti sono in trattamento. Inoltre, già in 5 paesi dell’UE il numero di morti per la sostituzione dell’eroina con altre sostanze è superiore a quello dell’eroina stessa. I programmi di sostituzione tanto decantati che avrebbero dovuto risolvere il problema non lo hanno certamente risolto e, visto il loro insuccesso, ora viene promossa come soluzione il consumo in spazi supervisionati da personale medico (SCS – Supervised Consumption Spaces).
– Promuove gradualmente un compromesso con le droghe all’interno dei SCS che essenzialmente ghettizza gli utenti, riduce la motivazione per la terapia, incoraggia l’uso e il rafforzamento della tolleranza sociale per la diffusione delle sostanze. Il prossimo passo governativo sarà quello di approntare un programma di “uso domiciliare” del naloxone che formerà l’utente e la sua famiglia a utilizzare a casa la sostanza con pacchetti speciali forniti dallo stato.
Di fronte a questa politica che mira a spingere principalmente i giovani ai margini della vita e dell’azione sociale, il KKE lotta:
– in modo che l’uomo svolga il ruolo da protagonista nella vita sociale, con una chiara coscienza e
– in modo che sia in grado di lottare e creare sulla base dei propri bisogni e non trascinato in un mondo falso con l’uso di droghe.
Il KKE chiede la creazione di una singola organizzazione per la prevenzione, il trattamento e la riabilitazione sociale, pubblica e gratuita, il rafforzamento dei programmi di trattamento senza sostanze sostitutive e dei centri di prevenzione e avanza la richiesta di una politica antidroga che abbia come elemento centrale la riduzione della domanda, in cui il ruolo fondamentale sia svolto dalla prevenzione primaria.
Il KKE invita le persone e i giovani a lottare contro la legalizzazione delle droghe, contro la rivendicazione dell’uso della cannabis, contro la legalizzazione del consumo di droga all’interno degli spazi di consumo supervisionati. La posizione del KKE nei confronti di tutte le droghe è un criterio di voto per le persone e i giovani nelle prossime elezioni nazionali.
Per il KKE la lotta contro tutte le droghe è una questione di primaria importanza e in questo contesto continuerà ad assumere iniziative militanti all’interno del movimento operaio, di massa e giovanile”.