Noi, e quando dico noi parlo degli elettori della sinistra radicale, siamo oggetto di un appello che, con l’avvicinarsi del 26 maggio, sta diventando sempre più affannoso e pressante. Occorre “sbarrare la strada ai populisti/sovranisti”; e per farlo, bisogna votare Pd.
Senza offesa, anzi ringraziandovi per il pensiero, è un invito che non possiamo accogliere. E per una serie di ragioni che Vi esponiamo brevemente.
La prima e fondamentale è che, nel Vostro appello, mancano, anzi sono tenute all’oscuro sia la natura dei buoni che quella dei cattivi sia, soprattutto, la materia del contendere. E non a caso.
Tra i buoni, in nome dei quali siamo invitati alla resistenza, accanto a Zingaretti ci sono i sacerdoti del liberismo e dell’austerità di Bruxelles, i governi europei, Macron, tutto l’establishment interno e internazionale. Tutte persone rispettabili per carità; ma anche cultori, tutti insieme appassionatamente, di politiche che, bloccando lo sviluppo e alimentando le ingiustizie e le guerre tra poveri, hanno aperto una strada, che dico, un’autostrada alla protesta popolare. Mentre, nello specifico, la sinistra italiana, cui il Pd, almeno formalmente si richiama, con la sua cieca adesione a queste politiche, ha fatto si che i “cattivi”avessero addirittura la maggioranza dei consensi. Altro che sbarramento…
Ma chi sarebbero poi questi cattivi ? Voi indicate al pubblico ludibrio “sovranisti” e “populisti”. Dimenticandovi del fatto che “sovranisti”e “populisti”lo siete , ciascuno a suo modo, un po’ tutti. E. in prima fila, quelli che vi chiamano a raccolta. La Francia e la Germania e i loro leader: tutti intenti a difendere la loro sovranità, leggi la difesa dei loro interessi nazionali, anche a danno di quelli degli altri. E, come loro, anche i loro presunti avversari: l’Ungheria di Orban e la Polonia nazional-clericale, questi sovranisti dichiarati ma all’insegna dell’ostilità contro il mondo esterno in generale e i diversi in particolare. Questo per dire che lo schema amico/nemico in questo caso non funziona affatto. Ma anche per ricordarVi che la sovranità, intesa come diritto fondamentale di ogni popolo all’autogoverno, fa parte del patrimonio della democrazia liberale in generale e del socialismo in particolare; e che questo diritto è oggi rimesso in discussione, così come qualsiasi ordine mondiale degno di questo nome, dalla superpotenza Usa; e nel Vostro totale silenzio.
Veniamo allora alla materia del contendere: leggi all’Europa che ci chiamate a difendere contro il “nemico esterno”. Un’Europa che però non riusciamo nemmeno a intravedere; almeno come soggetto collettivo. Nessuna politica economica e sociale comune; semmai libera concorrenza governata dal dumping fiscale e sociale. Nessuna politica estera comune: delegata, questa, apparentemente ai vincitori della seconda guerra mondiale, in realtà al blocco Usa/Nato/paesi dell’Est. Nessuna difesa della libertà di dialogo e di commercio, in omaggio agli ukase d’oltre atlantico. E, almeno questa è la nostra sensazione, nessuna reale difesa di un ordine liberal-democratico fondato non solo sulle libertà ma anche sul suffragio universale; se è vero che alcune democrazie diventano sempre meno liberali è anche vero che i campioni del liberal-liberalismo diventano sempre meno democratici.
Ci dite che questa Europa la volete cambiare. Ma con voce sommessa, perché non ci proponete nulla di concreto. E non ci proponete nulla di concreto perché sapete che il peso soffocante dei trattati e delle forze interessate a difenderli vale per Voi come per noi; con la semplice differenza che noi, con le scarse forze a nostra disposizione, intendiamo dare apertamente battaglia in questa direzione e Voi vi siete adeguati, almeno sinora, all’ordine ( per non dire al disordine) esistente.
Queste le ragioni fondamentali per cui non possiamo accedere al vostro invito. Ma ce n’è una che potremmo chiamare secondaria; ma solo perché relativa alla nostra esperienza italiana. Chiedendoci il voto ci chiedete in realtà una delega in bianco: “giocate come volete, fate tutte le distinzioni e le polemiche che volete; ma ricordatevi che al dunque dovrete sempre rivolgervi a papà Pd”.
E invece no. E proprio in nome della lotta contro l’”avversario principale”; leggi Salvini e il suo “fascismo dal volto democratico”. Su questo, nessuna delega. E per due ragioni. Perché questa lotta avete cominciato a farla solo oggi e a parole; mentre avete considerato e per anni come vostro nemico principale il M5S; e mentre non avete fatto nulla, ma proprio nulla per avviare politiche nei confronti dei migranti diverse, nella sostanza, da quelle della Lega ( con Minniti, a ben vedere, avete fatto di peggio). Secondo perché la battaglia di civiltà per sbarrare la strada al salvinismo già la stanno facendo in tanti: comunità locali, a partire dall’esperienza di Riace, il mondo cattolico, movimenti e avvenimenti di varia origine. Movimenti e processi che non hanno bisogno del Vostro cappello protettore; al punto di rifiutarlo.
“Extra…nulla salus”. L’ha detto, e per secoli, la Chiesa; ma ora non lo dice più. L’avete pensato voi e da qualche decennio Voi. E con Voi molti affranti ma sempre speranzosi compagni di strada. Ma anche questo tempo è finito per sempre. E, lo diciamo anche per Voi, prima lo capirete, meglio sarà. E per tutti.
Fonte foto: Dagospia (da Google)