L’aggressione agli spread dei Titoli del Debito Pubblico degli stati europei, e la finta neutralità dei mercati finanziari, come strumento chiave della distruzione della sovranità politica degli stati costituzionali.
E’ necessario chiarire a tutti un punto fondamentale del modo in cui il sistema finanziario mondiale tiene sotto scacco un governo di un paese sviluppato che imposta politiche economiche e sociali non compatibili con gli indirizzi di sistema :
L’attacco speculativo agli spread delle emissioni obbligazionarie del debito pubblico ( BTP) di uno stato del sistema monetario Euro.
La crescita dello spread (differenziale tra i tassi di interessi dei bond di uno stato con quelli dello stato tedesco preso a parametro base ), oltre ad incrementare direttamente i tassi di rifinanziamento delle imprese nazionali di uno stato con conseguente diretta perdita di competitivita’, riduce il valore dei BTP a tasso costante che le grandi banche possiedono ed accumulano come forma privilegiata di immobilizzazione a risparmio del capitale, e conseguentemente taglia i livelli di patrimonializzazione bancaria richiesti dagli accordi interbancari internazionali (cosidetto accordo Basilea 3) e abbassa i ” ratios ” finanziari richiesti da quegli accordi per i ratings finanziari delle banche.
Pertanto l’attacco speculativo sugli spread punta senza mezzi termini a far saltare il sistema bancario di tutto un paese, e quindi e’ corretto che il governo intervenga direttamente nei processi di ricapitalizzazione delle grandi banche sistemiche, messe sotto tiro della speculazione diretta dai poteri monetari e finanziari sovranazionali che puntano a piegare le sovranita’ costituzionali degli stati nazionali ed a ” normalizzare ” tutte le scelte di politica economica e sociali contrastanti con il sistema liberista dominante .
Il punto centrale e’ che gli interventi dello Stato sul sistema bancario devono portare ad una diretta acquisizione di corrispondenti poteri di governance sugli istituti su cui si interviene finanziariamente, se non direttamente di quote proprietarie pubbliche maggioritarie o quantomeno determinanti .
Ma questa possibilita’ e’ direttamente vietata agli stati componenti il sistema da tutto l’apparato normativo costruito a Maastricht ed a Lisbona, e dalle circolari della Commisione Europea che ad esso si attengono rigorosamente .
Questo e’ uno dei punti centrali del ragionamento del Risorgimento Socialista sulla necessita’ assoluta del ripristino della piena sovranita’ costituzionale degli stati del sistema UE/ euro/ Maastricht .
Deve inoltre essere poi assolutamente svelata la fandonia, strumentalmente diffusa dagli ascari del sistema finanziario per cui i mercati, in ragione di una loro neurtralita’ tecnica agirebbero in via libera e spontanea.
Il Mercato finanziario e’ al contrario il protagonista diretto di questo attacco sugli spread degli stati disubbidienti, agendo su commissione dei centri di indirizzo sistemico, dei quali uno dei massimi e’ la stessa BCE .
I mercati in realta’ vengono governati dai grandi fondi di investimento, azionari o obbligazionari, e dai fondi pensione, che rispondono in modo sistemico al sistema finanziario globale ed alle grandi banche di investimento, mentre gli operatori privati hanno un ruolo marginale e non incidono mai contro tendenza.
Il lavoretto della aggressione speculativa sugli spread dei bond degli stati viene realizzato con il sistema delle vendite allo scoperto, realizzato attraverso lo schema della reiterazione veloce in via telematica degli ordini di borsa, e con i riacquisti a gradi inferiori successivi, via via fino a sfondare le successive soglie di resistenza del titolo attaccato.
Il gioco al massacro non funziona solo se entra in campo una forza che agisce al contrario. Come avvenne quando a salvare il rublo sotto attacco scesero in campo i cinesi.
Se si crea un clima di opinione favorevole per queste entità finanziarie è semplice sventrare un titolo o una emissione obbligazionaria di stato, e soprattutto è assolutamente ed altamente remunerativo rientrare dalla vendita allo scoperto al ribasso sul titolo strapazzato in tal modo.
In questo modo e’ stato spesso, a comando, innalzato lo spread dei nostri titoli di debito pubblico, per condizionare pesantemente le politiche dei governi ed orientarle sempre verso le scelte di modello decise dalle autorita’ finanziarie sovranazionali.
Fonte foto: Keynes blog (da Google)