Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Beh, questa storia di spunti ne offre fin troppi a partire dalle notizie contrastanti apparse sui media, c’è una nuova verità ogni 12 ore.
Lei: è un’insegnante che si tromba il suo alunno, no è un’insegnante ma non è un alunno della stessa scuola e lei da solo ripetizioni, no è un’amica di famiglia che il ragazzino conosce da parecchio, no è un’infermiera che sa un po’ di inglese, poi è single, no è sposata ma senza figli, no è sposata ed ha pure un altro figlio, poi è di nuovo una professoressa e nei titoli ricorre “la prof. di Prato” e “la prof. indagata”; ha 40 anni, no ne ha 35, no per l’ADN-Kronos ne ha 31, per Leggo ne ha “quasi 30”,
non ho ancora saputo che dice Verissimo … avanti di questo passo diventa anche lei minorenne e il reato si estingue. Se i media nella corsa al ribasso ce la fanno a farla diventare 14enne, alla fine qualcuno dirà che è stato lui a violentarla.
Lui: ha 14 anni, no adesso ne ha compiuti 15, no all’epoca del concepimento ne aveva 13, no la storia è iniziata quando ne aveva 12.
Il neonato: lei pur essendo sposata sa che il figlio è del ragazzino, e glielo dice; la famiglia del padre-suo-malgrado ha saputo la lieta novella ed ha sporto denuncia; poi c’è il ricatto “se mi lasci dico a tutti che è tuo”; poi non è più del ragazzino ma è di suo marito e lei non ha nulla da nascondere; poi il DNA la smentisce: qualcosa da nascondere ce l’ha perché il pargolo è effettivamente del ragazzino.
Giulio Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si azzecca.
Chissà quanta gente fa peccato discutendo di questa vicenda. Diffido di chi vive di certezze, io di certezze non ne ho ma in compenso mi pongo sempre un sacco di interrogativi.
È una donna adulta, consapevole ed acculturata, come fa a inanellare una serie di passi falsi che la metà basta? Che sia professoressa o infermiera, dovrebbe sapere come nascono i bambini.
- ammesso per assurdo che non sapesse di compiere un reato portandosi a letto un minore di 16 anni a cui fa da insegnante[1], come può non aver pensato alle conseguenze del sesso non protetto?
- non si è trattato di una singola scappatella ma di una relazione clandestina durata un paio d’anni. E allora organizzati, no?
- vista la voglia di farsi il baby amante e vista l’incapacità di tenere a freno l’ormone che scalpita, un anticoncezionale sembrava troppo? Un semplice profilattico, una pillolina, a 35 anni nessuno le ha spiegato di che si tratta?
- forse è andata “a briglia sciolta” perché la Fata Turchina le ha detto in sogno che poteva stare tranquilla perché i minorenni non si riproducono?
- forse sperava di mascherare una eventuale gravidanza confondendo le acque: bastava avere rapporti nello stesso periodo sia col toy-boy che col marito, e in caso di guai poteva coprire il misfatto?
- forse il ragazzino appartiene ad una famiglia benestante, e l’obiettivo iniziale era proprio incastrarlo con una gravidanza? Altrimenti perché non si è tolta le fregole e basta, senza farsi impollinare?
- nel 2019 è ancora possibile credere che in Europa una donna adulta, acculturata, moglie e madre rimanga incinta per sbaglio?
- forse voleva un altro figlio ma il marito è diventato sterile e la prof. ha sperimentato una fecondazione assistita fai-da-te?
- forse nemmeno il primo figlio è del marito, qualcuno ha controllato a chi dava ripetizioni in passato?
- forse si tratta semplicemente di una povera scema[2] che non sa quello che fa.
Sarebbe interessante conoscere la posizione di NonUnaDiMeno & Co., ma quando ha cominciato a circolare la notizia erano troppo impegnate nelle piazze.
Buon 8 marzo, sorelle
[1] Ancorché part-time, ma pure la relazione era part-time: poi tornava a casa il marito
[2] Mea culpa, riconosco il paragone irriverente: chiedo scusa alle povere sceme