Di Maio e il M5S cercano (vivaddio…) di smarcarsi, sia pure in modo molto maldestro, dall’abbraccio mortale (e criminale) di Salvini e della Lega.
“Dalla nave Sea Watch – dicono Di Maio e anche Conte – possono sbarcare le donne e i bambini”.
Le donne e i bambini? Per gli osservatori superficiali (purtroppo la grande maggioranza delle persone) potrebbe sembrare un gesto umanitario. Il famoso “prima le donne e i bambini” quando una nave affonda (per la cronaca, mai state avvistate femministe su una nave che affonda…).
E gli uomini? Sono dei reietti? Eppure la nave in oggetto non sta neanche affondando. Dunque, bambini a parte (sui quali neanche si discute…), perché le donne possono essere accolte e gli uomini no? O li accogliamo tutti e tutte (cosa che, ovviamente, io auspico) oppure non ne accogliamo nessuno (come vorrebbe il guitto criminale della neo destra al governo, Salvini).
Siamo in pieno “regime” di eguaglianza fra i sessi (anche se il femminismo sostiene il contrario) eppure ancora quando si tratta di portare a casa la pelle (la cosa di più caro che abbiamo…), le donne godono ancora di una corsia preferenziale, camuffata pure sotto l’abito umanitario. A meno di non pensare che la vita degli uomini valga di meno.
Non c’è dubbio che anche questo sia un retaggio della cultura maschilista e patriarcale nella quale ancora siamo immersi e di cui l’attuale società è ancora intrisa…Un retaggio che, in questo caso specifico, non viene contestato dal femminismo e da tutta la cultura liberale e di “sinistra” che invece è sempre molto attenta – a senso unico, ovviamente – quando si parla di diritti civili e soprattutto delle donne.
E gli uomini? Che si fottano, sembra essere la risposta implicita (per chi sa leggere, anche esplicita…). E in effetti, sempre così è stato. Dai tempi del Titanic (ma anche da molto prima…) ben poco sembra essere cambiato: https://www.linterferenza.info/contributi/alla-scuola-del-titanic/
Di Maio e Conte non si discostano di una virgola dal postulato di cui sopra (perché di questo si tratta…) e, pensando di fare un atto umanitario, alimentano una cultura sessista, quella in base alla quale la vita dei maschi è sacrificabile, a prescindere.
Bella idea dell’eguaglianza fra i sessi!
La questione dell’immigrazione poteva essere un banco di prova anche e soprattutto per il M5S, che invece – per ragioni di realpolitik – l’ha lasciata gestire interamente alla Lega. Non sono in grado di dire se sarebbero stati in grado di fare di meglio, ma tant’è.
E’ evidente a chiunque abbia un briciolo di buon senso (etica e ragioni umanitarie a parte che è un altro discorso…) che il fenomeno dell’immigrazione non si potrà mai risolvere a colpi di respingimenti in mare, cacciatorpediniere, fili spinati, centri di detenzioni (n loco o in casa nostra) e in generale con politiche securitarie e repressive (queste devono essere applicate, e con rigore, solo nei confronti della criminalità organizzata…), e quindi reazionarie oltre che violente e criminali.
Il fenomeno dell’immigrazione potrà essere risolto o comunque ricondotto a livelli fisiologici e non traumatici per nessuno (sia per chi emigra che per chi accoglie), solo con un cambiamento radicale di politiche interne (grande rilancio del welfare e del ruolo dello stato) e soprattutto estere. Solo ponendo fine allo sfruttamento sistematico a cui il terzo mondo è sottoposto dal “primo mondo” (cioè il nostro, quello occidentale), ponendo fine al colonialismo e al neo colonialismo, alle guerre imperialiste che sconquassano paesi, nazioni e popoli (e che hanno prodotto l’ultima ondata di immigrazione), al saccheggio sistematico delle risorse materiali ed umane, e costruendo con quei paesi nuovi rapporti fondati sulla cooperazione, sulla collaborazione, sullo scambio equo e politicamente determinato (non quindi sulla base delle logiche di mercato) delle risorse, del “know how”, dei tecnici, delle materie prime. E naturalmente sulla cancellazione totale del debito di quei paesi. Un “debito” (ma è ipocrita definirlo tale…) che è soltanto il risultato di un gigantesco, immane e secolare sfruttamento.
Per risolvere la questione dell’immigrazione e riportarla a livelli fisiologici e anche utili per tutti, è quindi necessario un radicale cambiamento di rotta politico. Il che non significa aspettare la Rivoluzione Socialista mondiale, ma prendere atto che i grandi problemi posti da un mondo sempre più complesso e oggettivamente unificato – che ci piaccia o no – dalla tecnica e dal capitalismo, non possono essere affrontati con qualche “cerotto” né tanto meno con vetero ricette dal sapore squisitamente reazionario.
Abbiamo affrontato la questione in tanti articoli; ne riproponiamo un paio (un video e un articolo), onde evitare di ripeterci:
https://www.linterferenza.info/in-evidenza/immigrazione-conflitti-chiudere-le-politiche-neocolonialiste/
https://www.linterferenza.info/attpol/immigrazione-le-cause-le-soluzioni-depistaggi/
Ma è evidente che questo governo – che ha subappaltato la questione alla Lega – non ha nessuna intenzione di mettere mano alla questioni strutturali che sono la causa del fenomeno dell’immigrazione, nei termini in cui si sta concretamente determinando in questa specifica fase storica. Salvini, oltre a non essere interessato ad affrontare tali questioni (altrimenti sarebbe un socialista invece di essere quello che è, cioè un neo destro reazionario asservito agli USA, Israele, NATO e anche UE…) ha solo fretta di fare il carico di voti in vista delle prossime elezioni europee che lo consacreranno come il nuovo assoluto leader della destra e molto probabilmente nuovo primo ministro. Quelli delle residue forze di destra li ha già succhiati, ora tocca al suo partner di governo. Il quale lo ha capito e cerca di correre ai ripari. Ma lo fa maldestramente, come ho già spiegato. Un po’ perché non ce la fa per mancanza di spessore e cultura politica e un po’ perché è prigioniero anch’esso di quelle logiche politiche di cui la Lega è ben felice di essere parte organica (USA, Israele, NATO, UE).
La situazione è quindi molto chiara ma per nulla positiva, dal momento che sono pressochè assenti quelle forze politiche in grado di portare avanti quelle politiche. A questo obiettivo strategico questo giornale lavora.
Fonte foto: TPI (da Google)