Il pestaggio della bimba rom e di sua madre da parte di un “malvivente” nella metropolitana di Roma, con piena soddisfazione dei presenti; il divieto del questore capitolino ai volontari di non servire la colazione ad immigrati che avevano dormito in strada, non sono episodi straordinari ma ormai di routine.
Un clima di violenza contro i migranti e i Rom che non data certo dalla ascesa al potere di Salvini. Sarebbe strabismo culturale e morale e soprattutto un depistaggio contro chi aveva preparato il terreno all’emersione in pieno sole di quel fascismo che non è mai stato realmente seppellito in Italia.
I morti nel Mediterraneo – si pensi all’ultimo barcone con 14 cadaveri lasciato a spasso in mare, 14 esseri umani morti di fame e di sete – datano forse dalla nascita del governo gialloverde?
Inveire contro Salvini ed i suoi complici è giusto, criticare passo per passo le sue mostruosità politiche è giusto ma sapendo guardare la luna e non il dito…
Del clima di odio contro i “non italiani”, i “non europei” non sono forse responsabili anche le massime istituzioni europee e i governi precedenti del Bel Paese?
In questi ultimi decenni non sono forse affogati davanti alle nostre coste decine di migliaia di migranti cacciati dalle loro terre dalle guerre europee contro il mondo africano ed arabo, nonché dalle multinazionali che hanno un grande vantaggio dallo spopolamento creato ad arte per dare spazio alle loro trivelle, alle loro miniere, agli OGM…? Non sono forse responsabili una gran parte dei nostri media che hanno additato i migranti e coloro che manifestavano contro gli sgomberi, contro la disoccupazione, contro le guerre, contro le installazioni militari, contro le devastanti grandi opere, il clima di violenza e di odio che regna “quasi” indisturbato nel nostro Paese ?
Il degrado morale e culturale, già intravisto negli anni ‘60/70 dal grande Pierpaolo Pasolini, procede impetuosamente da quando già negli anni ’80, la finanza transnazionale in combutta con i maggiordomi locali (i Prodi, i D’Alema, i Veltroni, i Draghi…) aveva finalmente potuto assestare una mazzata micidiale contro il nostro Paese, non solo impoverendolo economicamente ma “educandolo” all’egoismo più sfrenato”, all’essere “homo homini lupus”. Perché la povertà, la disperazione, la perdita del futuro dei molti, accompagnata alla rabbia di quella piccola-media borghesia che perdeva i suoi privilegi, ha incattivito e reso folle ancor di più questo popolo, incoraggiandone a macchia di leopardo la violenza come rimedio e vendetta di fronte alla propria inutilità e nullità. Tra l’altro, qui stanno le ragioni vere anche di fenomeni come il “femminicidio” e non la presunta malvagità innata del maschio, come è stato gridato stupidamente nella manifestazione di Roma, depistando, come spesso e purtroppo sono soliti fare i “progressisti” di tutte le latitudini.
Il degrado si può combattere ma a patto che si riesca ad individuare il “nemico” (perché di nemico si tratta) nelle sue strategie e nei suoi reali obiettivi e non negli effetti sociali e politici delle sue operazioni.
Mao Tse Tung osservava che non bisogna odiare gli individui ma l’esistenza dello sfruttamento. Sarebbe cosa buona che i militanti imparassero ad odiare la società divisa in classi che è all’origine dei mali più perversi e che la sapessero combattere con rigore morale, culturale e politico, sacrificandosi, studiando sempre, come diceva Antonio Gramsci, riuscendo a ritrovare unità politica contro l’imperialismo… che in Italia appare manifesto con la gabbia dell’Unione europea e con la presenza della Nato, con le sue 100 basi, con i suoi poligoni di tiro, con le sue bombe nucleari, con la sua flotta…