Tsipras e il suo assurdo festeggiamento dimostrano plasticamente l’incapacità politico-culturale della sinistra nel confrontarsi con lo scenario attuale.
Arrivato al potere con promesse irrealistiche per un Paese finanziariamente fallito, con un debito pubblico fuori mercato, privo di un settore esportatore e di una industria di sostituzione delle importazioni, dopo aver commesso l’errore politico incredibile di convocare un referendum sull’austerità che sperava di perdere e che poi ha vinto, e nonostante tutto ha accettato il memorandum senza dimettersi e lasciare il lavoro sporco alle destre, ha finito per perdere qualsiasi credibilità, danneggiando sia il suo Paese (il memorandum imposto alla Grecia è stato ulteriormente appesantito per “punire” i tentativi di ribellione) sia l’immagine internazionale del socialismo.
Incapace di tessere relazioni internazionali alternative, ad esempio con la Russia di Putin o con la Cina (in realtà interessatissima alla Grecia, collocata proprio al centro della Nuova Via della Seta, come dimostra l’acquisto delle banchine del porto del Pireo, la Cina avrebbe potuto essere un finanziatore dell’economia greca meno esigente della Trojka ed un soggetto centrale per politiche di attrazione di nuovi investimenti), poco coraggioso nel rifiutarsi di introdurre una moneta parallela per fronteggiare il ricatto della Bce quando ha contratto la liquidità del sistema bancario, Tsipras si è ridotto a grottesco corifeo del neoliberismo. Ha elogiato i tagli allo Stato sociale, definendoli “eccessivamente generosi”, come un Monti qualsiasi. Oggi, con la cravatta, festeggia in modo grottesco, e francamente umiliante per i milioni di greci in sofferenza, la fine del piano di austerità, come fosseu n suo successo personale.
Un ometto senza coraggio, un piccolo politicante di bassa lega, senza una strategia, senza idee, attaccato alla poltrona come una cozza sullo scoglio, porterà sulle spalle una responsabilità storica gigantesca. Syriza non sarà perdonata dagli elettori, e si avvia ad un mesto declino.