Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Mi sono sempre chiesto da quando mi interesso di islam quali fossero le origini del pregiudizio antislamico all’ interno del cristianesimo medioevale e se ci fossero o meno ragioni politiche che giustificassero o legittimassero un’ ostilita’ cosi forte e radicale da sfociare a mio parere in vera e propria malafede.
L’ Islam sin dall’ inizio non fu certo accolto con favore dall’ occidente cristiano latino e greco, ma l’ostlitità era ovviamente di natura religiosa e teologica, a volte causata da una incomprensione di fondo, sostanzialmente una incapacita’ di rappresentarsi un altro da sé, non e’ un caso che inizialmente l’Islam era percepito come una eresia cristiana e Maometto era considerato un falso profeta.
Al tempo stesso pero’ il mondo cristiano rispettava l’ Islam anche se in maniera assolutamente implicita e indiretta. Persisteva solamente una certa anche comprensibile diffidenza teologica verso un monoteismo che comunque si presentava come una seria non dico alternativa al cristianesimo ma certo un avversario di cui non si poteva non tener conto non solo dal punto di vista religioso ma anche e direi soprattutto politico, e forse anche civile.
Come pero’ ha notato con acutezza e intelligenza Alessandro Bausani in un suo saggio di ormai tanti anni fa, i nodi vennero al pettine quando il regime islamico pretese e impose durante il califfato di Abu al Mansur intorno al 770 d. c. l’ eguaglianza finanziaria ai cristiani di fronte allo stato musulmano che si traduceva nella fine di antichi privilegi.
Qualcosa cambio’. L’Islam comincio’ ad essere rappresentato non solo come un pericoloso avversario religioso, ma anche e soprattuttocome un nemico politico.
La cosa si tradusse nel tempo e fino ai nostri giorni in un atteggiamento visceralmente polemico, cominciarono a circolare storie sull’ Islam piene di fantasia e assolutamente non aderenti alla realta’, senza contare poi che molti dei cosiddetti polemisti cristiani altro non erano che semplici preti o sacerdoti con bassissima scolarita’ e cultura.
Purtroppo molte di queste descrizioni dell’Islam divennero senso comune nell’occidente, grave fu che nessuno si preoccupo’ di verificare l’attendibilità di cio’ che veniva scritto o detto probabilmente per ignoranza o semplicemente malafede. Il resto lo fecero le crociate, periodo nel quale le classi dirigenti cristiane per meglio servire i loro
propositi di conquista attizzarono le masse suscitando un odio politico e religioso contro l’Islam, mosse probabilmente anche da una certa invidia verso un mondo culturale che fino a quel momento aveva dato il meglio di sè come civiltà e cultura, a differenza di una cristianità che solo da poco cominciava ad essere una potenza culturale con un forte desiderio di autoaffermazione politica e direi imperiale. Forse una maggiore tolleranza, una capacita’ autentica di capire l’altro da sé avrebbe risparmiato al cristianesimo un pregiudizio cosi forte e ancora oggi vivo in occidente, perché comunque sia il pregiudizio nel tempo , nel lungo termine purtroppo perde sempre.
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