Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Alzi la mano chi non vorrebbe cancellare con una Legge la Violenza! Non solo quella degli uomini sulle donne ma tutte le violenze (o si vuole discriminare qualcuno escludendolo?). Basta violenza sulle donne, sugli uomini, sui bambini, sugli anziani, su chi è debole e non può difendersi. Il Gruppo Donne di Sinistra vorrebbe una Legge sull’Affettività per contrastare i femminicidi, fenomeno che in Italia lo scorso anno ha ucciso oltre 100 donne. Gli uomini ammazzati invece sono il quadruplo e i suicidi oltre 4000. Con questi numeri c’è poco da stare allegri ma stupisce che le signore siano concentrate solo sul “genere” e non sappiano che in diverse nazioni dell’Europa del Nord i progetti “educativi” e ri-educativi sull’Affettività non hanno risolto un fico secco. In quei Paesi, molto più evoluti della nostra becera Italia “permeata di idee e azioni maschiliste” (sostengono le signore) le donne stanno messe molto peggio. Secondo i dati dell’Agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione europea, i Paesi in cui la violenza contro le donne (fisica e/o sessuale) è più comune sono proprio quelli del Nord Europa. L’Italia si attesta sotto la metà della classifica, ben al di sotto della media europea: nel nostro Paese le donne vittime di violenza fisica o sessuale dai 15 anni in poi rappresentano il 27%, a fronte del 52% in Danimarca, del 47% in Finlandia, del 46% in Svezia, del 45% nei Paesi Bassi e del 44% in Francia e Regno Unito.
Occorre poi precisare che qui da noi al termine femminicidio viene data un’interpretazione generica del fenomeno estendendolo a casi che non hanno caratteristiche vere e proprie dei femminicidi (ad esempio nel computo entra la 67enne accoltellata a Milano al parco mentre passeggiava al parco, oppure la 65 enne accoltellata a Budrio oppure Kamajit Kaur, indiana di 63 anni è stata uccisa a San Felice sul Panaro da un vicino di casa che voleva cacciare lei e la sua famiglia. Tutti casi finiti nel conteggio dei femminicidi). Va segnalato che nel 2016 a fronte di oltre 100 donne uccise per mano di un uomo, ben 72 persone si sono trovate di fronte delle assassine che sono riuscite a far fuori 15 uomini e 9 donne, 10 figli, 24 tentati omicidi su uomini, 7 su donne e 7 tentati omicidi con vittime i figli.
Se entrasse in vigore la Legge “Celeste” (dal nome della prima firmataria Celeste Costantino) nelle scuole italiane si potrebbe finalmente lottare alla grande per educare il maschio ad impostare una relazione che abbia come unico scopo quello di amare la donna. Per raggiungere lo scopo si partirebbe dalla sessualità imparando ad usare il preservativo ed esplorando la propria sessualità che non dev’essere stereotipata in maschile/femminile ma fluida. Si tratta di una didattica, che una volta applicata in tutte le scuole di ogni ordine e grado (e ce lo chiede l’OMS) si darà un colpo definitivo non solo alla violenza domestica ma anche all’omofobia, al bullismo, a tutti gli stereotipi di genere e scomparirà anche la nebbia in Valpadana che ogni anno miete vittime sulle strade. Poi, sollecitano, perché perdere altro tempo? I soldi ci sono così come le liste di tante associazioni e cooperative pronte a tuffarsi nel business dell’affettività per farci sognare con “un’ora d’amore” proprio così è stato soprannominato il progetto della firmataria.
Dopo aver verificato il fallimento di piani analoghi europei dove la violenza è maggiore che da noi ci vorrebbe allora più fegato e la autentica volontà di analizzare il drammatico fenomeno. Magari cominciando a leggere i numeri per scoprire chi la mette in atto e da dove viene, evitando di partire dallo stereotipo che “gli uomini sono tutti violenti” (che fa il paio alla famosa frase: “Tutte le donne sono troie”), lasciando perdere la sessualità: perché non è imparando ad infilare il preservativo alla pannocchia che si impara a costruire una relazione adulta. Molti uomini sono molto meglio di quanto vengono dipinti così come la violenza non è solo a senso unico.
Foto: Ponga ambiente (da Google)