Svezia: festival musicale per sole donne

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Il prossimo agosto si terrà a Goteborg (Svezia) il primo Festival musicale interdetto agli uomini, come spiegato (in svedese) nel link di seguito (si tratta di una tv svedese):
FESTIVAL SOLO DONNE

L’evento sarà riservato soltanto a donne, trans e “icke binara” (persone senza un preciso orientamento sessuale). La decisione è stata presa da Emma Knyckare, promotrice dell’evento e personaggio del mondo dello spettacolo svedese, dopo le ripetute violenze avvenute durante gli ultimi concerti in Svezia. Il concerto per sole donne si terrà a Goteborg presso il “Molo delle banane”. “Come cittadina di Goteborg – spiega la Knyckare – è difficile non commentare il nome del luogo dove si terrà il festival: Bananpiren, cioè molo delle banane. La gente ci scherzerà sopra: uomo, banana, pene…”.

Per la serie, oltre il danno la beffa. Evidentemente per la Knyckare gli uomini solo soltanto una massa di ubriaconi e violenti. Apartheid sessuale?

No comment…

 

8 commenti per “Svezia: festival musicale per sole donne

  1. armando
    21 Novembre 2017 at 11:42

    scommetto che a vigilare sulla sicurezza del concerto saranno i soliti maschi violenti

    • Mario
      21 Novembre 2017 at 23:05

      Gentilissimo Signor Armando, beh le dirò, con un tazer, oggi tutti potrebbero mantenere la sicurezza, basta avere le mani “libere” come negli Stati Uniti. La cosa che mi preoccupa invece è di capire, secondo quale parametro democratico, possa avvenire questa esclusione da un evento pubblico, in relazione al genere? Il solito mantra, gli uomini tutti violenti etc. etc. e le donne tutte brave etc etc, Come no. Secondo me ormai siamo arrivati ad un punto di non ritorno. Oggi essere uomini è quasi divenuto un torto, anzi togliamo il quasi. Distinti saluti!

  2. Lamberto Consani
    21 Novembre 2017 at 12:57

    Il problema (io non mi pronuncio in merito) è capire quanto questo o, eventualmente, altri consimili fenomeni rientrino all’interno d’una strategia pre-definita volta a rendere funzionale la frammentazione (non più solo di classe, culturale, politica ma anche, come in questo caso, addirittura sessuale o di genere) al fine di preservare la conservazione dello status quo capitalistico. L’altro problema sarebbe quello di capire, se i soggetti autori e protagonisti di eventi come questo risultassero fatti oggetto d’una, più o meno indiretta, manipolazione, quanto ne siano consapevoli.

  3. 21 Novembre 2017 at 18:08

    Il problema, per quanto mi riguarda, è che se fosse una discriminazione contro una etnia (ai tempi dell’apartheid sudafricano ) tutti (o quasi ) giustamente si sdegnerebbero di questa separazione, tocca ai maschi ? Allora diventa un apartheid politicamente corretto quasi progressista eppure il modus operandi lo stesso del cattivo apartheid sudafricano

  4. Rino DV
    21 Novembre 2017 at 18:46

    Un analogo evento con esclusione delle DD sarebbe ammesso? sarebbe concepibile? sarebbe pensabile?
    .
    No.
    .
    Ne deduco che…

  5. dante
    22 Novembre 2017 at 2:22

    bello!! Si è passati dal Club della Pipa al Club della Pippa,finalmente si è raggiunta la tanto agognata parità

  6. Aliquis
    22 Novembre 2017 at 8:50

    Mi ritorna in mente “Uomini che odiano le donne” nella versione cinematografica. Lisa Salander si vendica con energia degli uomini stupratori. Ma quando è lei a violentare il malcapitato giornalista che la ospita va tutto bene. Il poveretto se la ritrova addosso all’improvviso e l’unica cosa che riesce a dire sottovoce è “Ti sembra una buona idea?” e lei non risponde, si limita a fare i suoi comodi, e il tale sotto deve acconsentire in silenzio. Se fosse stato lui non a farlo, ma solo ad accennare qualcosa, lo avrebbe fatto a pezzi……

  7. Fabio
    22 Novembre 2017 at 9:43

    un chiarimento: riservato a donne, trans e icke binara come artisti, come pubblico o entrambi?
    Cioé, possono esibirsi solo le categorie elette ed assistere tutti, oppure possono esibirsi tutti ma assistere solo le elette, oppure ancora l’ingresso è interdetto all’odiato maschio sia per esibirsi che per pagare il biglietto d’ingresso?
    Spero che gli U svedesi ricordino il nome della promotrice quando, esaurito l’afflato misandrico, per riempire le casse proverà ad organizzare spettacoli aperti a tutti.

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