Questa l’avevo persa.
Una chicca del 21 settembre: il Presidente del Senato che interviene sulla morte della quindicenne foggiana uccisa dall’ex compagno della madre.
“A nome di tutti gli uomini ti chiedo scusa. Finché tutto questo verrà considerato un problema delle donne, non c’è speranza. Scusateci tutte, è colpa nostra, è colpa degli uomini, non abbiamo ancora imparato che siamo noi uomini a dover evitare questo problema, a dover sempre rispettarvi, a dover sradicare quel diffuso sentire che vi costringe a stare attente a come vestite, a non poter tornare a casa da sole la sera. E’ un problema che parte dagli uomini e solo noi uomini possiamo porvi rimedio”
Non sono sicuro che l’uscita di Grasso si riferisca all’uccisione di Nicolina Pacini, mi risulta difficile capire cosa c’entrino nell’episodio di Foggia l’abbigliamento della vittima ed il ritorno a casa la sera … Nicolina non è stata uccisa in un vicolo buio a tarda notte ma al mattino mentre andava a scuola, e non dal fidanzatino geloso per la minigonna ma dall’ex convivente della madre per una sorta di vendetta incrociata.
Sembrano piuttosto parole dedicate ad una vittima di violenza, e l’estate non è stata avara in tal senso tra il branco di stranieri in spiaggia e gli italici caramba con tanto di divisa e gazzella.
Comunque la fonte dalla quale ho appreso la notizia cita la morte della quindicenne pugliese, e così la riporto.
http://www.glistatigenerali.com/questioni-di-genere/pietro-grasso-chiede-scusa-a-nome-di-tutti-gli-uomini/
La smania del Presidente Grasso di genuflettersi appare penosamente ridicola.
O ridicolmente penosa, per chi preferisce.
Padronissimo di flagellarsi nelle piazze mediatiche, di lanciare accorati appelli al pentimento di genere, di percuotersi il petto recitando il mea culpa e padronissimo anche di umiliarsi pubblicamente … ma non di umiliare me.
Usi il singolare, se proprio ci tiene a strappare l’applauso perché senti questo come parla bene .
Si arroga un diritto che nessuno gli ha concesso, quello di scusarsi “a nome di tutti gli uomini”.
Usurpa un ruolo che non ha come privato cittadino ma nemmeno – aspetto più rilevante – come carica istituzionale; essere Presidente del Senato con implica essere anche portavoce dell’intero genere maschile.
Inoltre i confini nazionali sembrano andargli stretti, non si limita a chiedere scusa a nome di tutti gli uomini italiani, l’afflato è globale, forse crede di parlare a nome di tutta la popolazione maschile dei cinque continenti.
Non so se altri avranno qualcosa da obiettare ma, per dirla con Camilleri, a me girano i cabbasiddi.
Presidente, ma come si permette?
Forse Lei ama abbassarsi al livello dei criminali che delinquono nei confronti delle donne, forse Lei ama addossarsi uguali colpe di assassini e stupratori, forse Lei non avrà ancora imparato a rispettare le donne e tutto il resto del Suo proclama, ma ciò non l’autorizza a dire pubblicamente che non l’ha imparato nessun uomo … quindi neanche io.
Aspetto le Sue scuse.
Sarebbe ora che la nutrita schiera di denigratori del maschile ricevessero richieste di scuse – a decine di migliaia – ogni volta che, nella frenesia di proclami gender oriented, ostentano deleghe che nessuno ha dato per poi lanciarsi nell’umiliazione dell’intero genere.
Emmobbasta, dicono a Roma
Viene da chiedersi perché l’On. Boldrini non si umili pubblicamente e non umili tutto il genere femminile ogni volta che una donna ammazza un uomo o che una madre ammazza i figli.
Succede anche questo, oltre alla violenza sulle donne che monopolizza l’informazione.
Sessantenne uccide il marito a coltellate
15 agosto 2017 – Arrestata dai carabinieri nell’Alessandrino
http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2017/08/15/sessantenne-uccide-marito-a-coltellate_b38a2803-db7b-44bc-92db-ec4fb55d24bd.html
Bimba 6 anni e madre trovate morte, omicidio-suicidio
16 settembre 2017 – Tragedia nel Torinese. Il corpo della bambina è stato trovato nel soggiorno, quello della mamma in cucina
http://www.ansa.it/piemonte/notizie/2017/09/16/bimba-6-anni-e-madre-trovate-morte-omicidio-suicidio_f7c58ee3-586c-460b-8809-d3177cbcba41.html
Però le violenze maschili sembrano affliggere profondamente il Presidente del Senato, mentre la Presidente della Camera non alza un sopracciglio quando a delinquere sono le donne.
Perché le più alte cariche dello Stato non hanno comportamenti analoghi?
Perché la violenza non viene condannata sempre e comunque?
Perché non ci si schiera allo stesso modo contro autori ed autrici di violenze?
Non vi sono comunicati istituzionali nemmeno per le violenze sui minori che dovrebbero incontrare il biasimo generale: la Boldrini non si è mai espressa nei mille casi delle educatrici di asilo nido arrestate per le violenze sui bambini, anche disabili, che avrebbero dovuto accudire.
Ripeto, perché?
Non se ne esce: l’uomo è violento, la donna no.
E se i fatti dicono il contrario, non se ne deve parlare.
Foto: La Voce di New York (da Google)