Fonte foto: Freedom24news (da Google)
Il giornalista – in realtà opinionista – Roberto Saviano, non ha perso occasione per gettare discredito contro la Repubblica Islamica dell’Iran: prima affermando (mentendo) che nel paese islamico è precluso alle donne l’accesso ai corsi universitari e poi vantandosi delle sue frequentazioni – davvero poco affidabili – con i ‘’dissidenti iraniani’’. Ma andiamo per ordine.
Lo storico Franco Cardini ha definito l’Iran uno dei paesi più colti del mondo, le donne sono ben inserite ai vertici della società e non è un caso, ed è solo un esempio, che la radio iraniana, Parstoday, faccia affidamento sulle grandi doti comunicative della professoressa Amani Razie. Per Cardini l’Iran ‘’non è certo retta da un regime totalitario, bensì da un sistema assembleare per certi versi paragonabile a una repubblica protosovietica controllata da un “senato” di teologi-giuristi’’ 1. Il giornalista Saviano, tanto per cambiare, si dimostra disinformato ed in possesso di una cultura storica e politica davvero modesta. Chi sono i dissidenti politici che mantengono rapporti con Saviano? Leggiamo:
Le due ragazze – Neda e Taraneh Mousavi – hanno preso parte al tentativo di ‘’rivoluzione colorata’’ che, nel 2009, mirava a rovesciare il governo nazionalpopulista del presidente Ahmadinejad. Si tratta di due provocatrici vicine ai collaborazionisti filo USA del MEK/MKO. Saviano, come Giulia Innocenzi, ha rapporti col MEK? Domanda: che cosa è successo nel 2009?
Il giornalista Thierry Meyssan ci ha spiegato che, privi di contatto con la borghesia bazarista, gli Usa si rivolsero ai Mujahidin del popolo; leggiamo un suo discusso ( ma veritiero ) articolo:
‘’Questa organizzazione protetta dal Pentagono è considerata terroristica dal dipartimento di Stato e lo è stata dall’Unione Europea. In effetti, negli anni 80, essa ha effettuato operazioni terribili, tra cui un mega-attentato costato la vita all’ayatollah Beheshti nonché a quattro ministri, sei ministri aggiunti e ad un quarto del gruppo parlamentare del Partito della repubblica islamica. L’organizzazione è comandata da Massud Rajavi, che aveva sposa in prime nozze la figlia del presidente Bani Sadr e poi, in seconde nozze, la crudele Myriam. La sua sede è installata nella regione persiana e le sue basi militari in Iraq, dapprima sotto la protezione di Saddam Husein poi, oggi, sotto quella del dipartimento della Difesa. Sono i Mujahidin che assicurano la logistica degli attentati dinamitardi durante la campagna elettorale [18]. Spetta a loro provocare scontri tra militanti pro e contro Ahmadinejad, cosa che probabilmente fanno’’ 2
Dove volevano arrivare gli Usa? Continua Meyssan: ‘’Nel caso in cui subentri il caos, la Guida suprema può essere rovesciata. Un governo di transizione, diretto da Mirhussein Musavi privatizzerebbe il settore del petrolio e ristabilirebbe la monarchia. Il figlio dell’ex Scià, Reza Ciro Pahlavi, verrebbe rimesso sul trono e designerebbe come Primo ministro Sohrab Sobhani.
In questa prospettiva, Reza Pahlavi pubblica in febbraio un libro di conversazioni con il giornalista francese Michel Taubmann. Questi è direttore dell’ufficio d’informazione parigino d’Arte e presiede il Cercle de l’Observatoire, il club dei neoconservatori francesi.
Ricordiamoci che Washington aveva previsto il ripristino della monarchia anche in Afghanistan. Mohammed Zaher Scià doveva riprendere il suo trono a Kabul e Hamid Karzai doveva essere il suo Primo ministro. Malauguratamente, a 88 anni, il pretendente era divenuto troppo vecchio. Karzai è dunque divenuto lui presidente della Repubblica. Come Karzai, Sobhani è anche cittadino statunitense. Come lui, lavora nel settore petrolifero del Caspio.’’
Negli Usa il figlio dello Scià, Reza Ciro Pahlavi, trova spazio nel sito di Steve Bannon, ideologo della Alt Right vicina al Ku Klux Klan. Che dire? Bannon e Saviano, il primo neonazista ed il secondo appartenente alla ‘’sinistra capitalistica’’, si alleano contro la Repubblica Islamica dell’Iran? L’imbroglio di Neda è ben documentato, solo uno sciocco – oppure un provocatore come Saviano – potrebbe cascarci.
Domanda: Roberto Saviano bazzica forse la mafia cubana ed ora i collaborazionisti appoggiati dagli USA del MEK/MKO; ? Sarebbe questo il codice etico di un vero giornalista? Mi sembra che questo ‘’scrittore’’ risponda di fatto solo ed esclusivamente agli interessi strategici dell’imperialismo americano, del sionismo israeliano e del neoliberismo. Un propagandista – falsamente di sinistra e realmente di destra – più che un analista o uno scrittore.
Saviano ha mai pensato di occuparsi degli abusi, in tema di diritti umani, nelle carceri Usa? Che ha da dire questo strano giornalista sulle colonie illegali che i sionisti ( suoi amici! ) continuano ad espandere in Cisgiordania nonostante i richiami dell’ONU? Saviano è un neoliberista ma questo sistema economico è di fatto incompatibile con la democrazia e le Costituzioni democratiche e antifasciste. Domanda: Saviano, oltre a pensare le stesse cose della mafia cubana e degli “amichetti di Washington” , ha qualche affinità ideologica con la banca d’affari JP Morgan? L’informazione è una emanazione del potere, per dirla con John Pilger, ed il copione di Gomorra l’ha compreso bene, la sua astuzia è vuota e senza ombra d’intelligenza. Un plagiatore.
http://www.voltairenet.org/article160825.html
http://www.iononstoconoriana.com/khodja-nassreddin-il-diario/36-khodja-nassreddin-il-diario/435-franco-cardini-sulla-repubblica-islamica-delliran.html