Le presunte violenze sessuali che alcuni immigrati arabi e nordafricani (in gran parte rifugiati richiedenti asilo) avrebbero commesso nella città di Francoforte durante la notte di Capodanno del 2017 ai danni di alcune donne tedesche, non sono in realtà mai state compiute, come confermato dalle indagini della polizia tedesca che non ha trovato nessun riscontro oggettivo di tali fatti.
Ad ammetterlo, scusandosi pubblicamente, è addirittura il maggior quotidiano tedesco, Bild, il quale spiega addirittura che tale Irina D., cioè la presunta testimone oculare nonché titolare del bar dove si sarebbe verificato l’ “assalto sessuale” (in realtà mai avvenuto), quel giorno non era neanche presente in città: http://www.agi.it/estero/2017/02/17/news/violenze_sessuali_immigrati_capodanno-1506298/
Siamo quindi di fronte ad una bufala (e che bufala…) bella e buona (altro che quelle dei social…), una montatura ideologica e politica con precisi obiettivi, strategie e finalità, creata di sana pianta sull’onda della campagna mediatica scatenata dopo i fatti di Colonia del 2016 – dove sarebbero state compiute delle violenze sessuali (sulla vicenda a distanza di più di un anno, si brancola ancora nel buio) sempre nei confronti di alcune donne tedesche – che non abbiamo mancato a suo tempo di commentare: Colonia: il buio oltre la siepe
La notizia viene meritoriamente ripresa anche dal giornale comunista on line “Contropiano” http://contropiano.org/news/politica-news/2017/02/19/scuse-bild-violenze-sessuali-degli-immigrati-francoforte-mai-avvenute-089075 il quale però omette di aprire una doverosa riflessione sulle ragioni che hanno fatto sì che una tale montatura mediatica, con tanto di campagne sessiste (antimaschili) e antimmigrazioniste, sia di destra che di “sinistra”, potesse essere lanciata con quella potenza e in quelle dimensioni.
Casuale? Neanche un po’. Perché approfondire il discorso significherebbe, anche per i compagni e gli amici di Contropiano, aprire una riflessione (che il nostro giornale ha invece aperto fin dalla sua nascita) sulla reale natura dell’ideologia neofemminista, sul suo ruolo e sulla sua funzione all’interno dell’attuale sistema di dominio sociale. Tema che abbiamo affrontato tante volte in tanti articoli e soprattutto nella parte finale di questa lunga analisi che voleva essere il nostro contributo ad un seminario della Rete dei Comunisti (“Contropiano” è il giornale della Rete dei Comunisti) svoltosi nel giugno dello scorso anno a Roma: https://www.linterferenza.info/attpol/capitale-tecnica-e-ideologia/
Tema scottante, per non dire scabroso, che nessuno a “sinistra”, intende aprire, per varie e note ragioni di “opportunità politica”, nel migliore dei casi, o per meschina adesione allo “spirito dei tempi”, nel peggiore. Ma mettendo la testa sotto la sabbia non si va lontano, si può tutt’al più forse tesaurizzare una (mini) rendita di posizione ma sul lungo periodo si è destinati a restare marginali.
Il neo populismo di destra, che è la risposta alla “sinistra” (organica al capitale) e alla ideologia politicamente corretta che lo ha di fatto creato, sta diventando ed è in larga parte già diventato egemone presso i ceti popolari proprio perché, dal suo punto di vista, ha avuto il coraggio di dire le cose “pane al pane”, senza troppe mediazioni.
Esattamente quello che dovrebbe fare una moderna Sinistra di classe (oggi ridotta ai minimi termini) che anche nelle sue forme relativamente più lucide e avanzate, continua a balbettare e a restare prigioniera di quelle gabbie ideologiche (leggi l’ideologia politicamente corretta in tutte le sue declinazioni) da cui dovrebbe urgentemente liberarsi, se non vuole morire e se vuole avere la speranza di tornare ad esercitare un barlume di egemonia politica.
Scorciatoie non ce ne sono.
Foto: agi.it