Meglio Renzi di D’Alema (e ho detto tutto…)

Il “bombardatore” D’Alema (che obbedì ai diktat della Nato e concesse, quando era capo del governo, le basi per il bombardamento della Serbia) e il “privatizzatore” Bersani (quello che più di altri spinse per privatizzare – leggi svendere –  tante aziende pubbliche italiane, insieme al ”kennediano” Veltroni (che una volta dichiarò di non essere mai stato comunista e che più di altri si spese per la liquidazione dei DS e la fondazione del PD…) sono stati gli ideatori, gli artefici e i fondatori del Partito Democratico, non prima di aver ovviamente e scientemente lavorato alla dissipazione di quel patrimonio storico, politico, culturale e anche umano che fu il Partito Comunista Italiano, sia pure con tutte le sue (enormi) contraddizioni (e anche degenerazioni). Fu proprio questo il loro “capolavoro” politico.

Oggi, dopo essere stati messi nell’angolo da Renzi, si stanno giocando la loro ultima carta per poter rientrare in partita e riconquistarsi uno spazio politico: quella della scissione dal partito che loro stessi hanno concepito e creato. Ma omettono, per ovvie ragioni, di dire che Renzi e il “renzismo” (così come prima di lui il “veltronismo”) non sono affatto un incidente di percorso, bensì la logica e naturale evoluzione della loro stessa creatura.

Una creatura che, come spesso accade in questi casi, gli è sfuggita di mano. E non lo sopportano. Non riuscendo a riprenderne il controllo (anche perché sono bolliti da tempo…) giocano appunto la carta della fuoriuscita “da sinistra”.

Ma è una truffa. Sono dei pagliacci, dei “nani” (con poche ballerine…), degli opportunisti della peggior specie che sperano di tornare in auge facendo leva su una schiera – fortunatamente sempre più ristretta – di “militonti” (quelli non muoiono mai…) e sulla buona fede di un po’ di gente che spera nella possibile ricostruzione di un soggetto di Sinistra. E specie quest’ultimo è un fatto gravissimo, perchè speculare sulla buona fede delle persone è forse l’atto più vile che si possa commettere.

La (loro) logica è quella del meno peggio. Siccome gli hanno tolto il giocattolo, se ne costruiscono un altro, anche se più piccolo (bisogna fare buon viso…), con cui baloccarsi (non gli bastano le pensioni d’oro che percepiscono e che noi gli paghiamo…). Raccoglieranno un po’ di cespugli di Sinistra Italiana, di SEL (che se li raccattassero pure tutti, ci faranno un favore…) e simili e continueranno a “giocare”.

Non che la seguente considerazione conti qualcosa sotto un profilo politico, però, se tanto mi dà tanto, preferisco Renzi a questa gente (e ho detto tutto…), perché per lo meno è un pochino meno ipocrita. Sempre meglio un nemico dichiarato di uno che finge di esserti amico.

Altro da dire, in tutta questa vicenda, non c’è.

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Fonte foto: http://www.firstonline.info/News/2016/11/11/referendum-e-pd-i-pretesti-di-dalema-e-bersani-e-lombra-della-scissione/MV8yMDE2LTExLTExX0ZPTA

 

 

1 commento per “Meglio Renzi di D’Alema (e ho detto tutto…)

  1. Gustavo
    17 Febbraio 2017 at 19:24

    Non sono d’accordo sull’articolo nel senso di riportare tutti i danni di Renzi a carico della storia precedente da Veltroni a Bersani passando per D’Alema. Non credo che Renzi rifiuterebbe oggi nulla alla NATO, è perfettamente entrato in quel sistema e sta portando il PD oltre che al centro e questa può essere una responsabilità non sua ma dei precedenti ma a mio parere sulla destra, non a caso l’accordo con Berlusconi il quale dice che se ha bisogno di aiuto lui è pronto a darglielo. Credo che questa spregiudicatezza non sarebbe stata ammessa in precedenza. Ha portato al governo una classe dirigente scarsa, senza cultura, senza un minimo di preparazione politica e vogliosa di fare “corruzione” e di garantire i poteri forti. Quindi ben venga una scissione con la necessità di rifondare una nuova Sinistra. Renzi è simile ai 5 Stelle, nè sinistra e nè destra, questa è una posizione politica che mostra di non conoscere la Storia antica e moderna e di aspirare a combinazioni decisionali senza una base ideologica di fondo. Questa è la vera malattia politica del nostro nuovo secolo alla quale ha aderito anche Renzi, sta con i poteri forti e contentini al popolo. Ma questo lo faceva anche Berlusconi.

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