Fonte: http://thewireless.co.nz/
Volete leggere un fumetto?
Andate sul link:
http://thewireless.co.nz/articles/the-pencilsword-on-a-plate.
Il fumetto e` stato creato da tal Toby Morris, fumettista credo neozelandese.
Che dire.
Volendolo vedere dal punto di vista che sarebbe quello corretto, cioe di classe, si tratta di un fumetto bellissimo. Riassume in poche immagini un mondo. Quello del Capitale.
Leggetelo.
Ovviamente non poteva mancare, anche in un fumetto cosi` bello e fatto bene, l`accenno politicamente corretto: l`oppresso e` femmina, il privilegiato maschio. Non viene detto chiaramente: solo mostrato. In modo indiretto e obliquo, come e` proprio delle opere d`arte. Che siano esse oneste o politicamente orientate.
Se questo fumetto non si fosse fermato a pochi millimetri dalla grandezza, avrebbe mostrato quanto mostrato, ma in modo diverso: i protagonisti, anziche` un maschio privilegiato, Richard, e una femmina proletaria quindi oppressa, Paula, avrebbe effettuato una operazione diversa. Avrebbe riportato la storia di due maschi, o di due femmine, per esempio. Richard e Paul. Oppure Katherine e Paula. Per dire.
Invece no. Mostra le cose per come effettivamente e maledettamente, stanno; ma ovviamente sottintendendo che la base del privilegio e` il sesso, il genere; non, la classe, quale invece e` nella realta`, al di fuori dei fumetti.
O meglio, la classe viene introdotta, ma viene presentata come tanto importante quanto almeno il sesso: altrimenti l`amico fumettista non avrebbe commesso la devastante mascalzonata di genere che ha fatto. Rovinando quella che poteva essere una coraggiosa opera maestra.
Io, che come miliardi di altri uomini (e donne), ho vissuto ogni attimo della mia esistenza come la vive Paula; che mi sono ritrovato a essere continuamente scavalcato dal figlio di…dalla prosperosa amante di…dalla sorella di… al punto di arrivare a pensare fosse solo colpa mia quando andava male; mi ritrovo a leggere un fumetto del genere e resto inebetito.
Letteralmente.
Qualcuno dira`: ma e` un caso, l`autore descrive una realta` e lo fa come gli viene.
Si, dico io: e lo fa con solenne cerchiobottismo.
Rivoluzionario si, certo: ma diamo anche una strizzatina d`occhio al femminismo politicamente corretto. Descriviamo il fatto che questa societa` borghese di merda non si basi sul merito e sullo sforzo, e che tutti coloro che hanno successo sono al 99% dei privilegiati di nascita, che in realta` non meritano di stare al potere o nemmeno di stare bene. Ma ci stanno.
Una societa`, una economia intera – quella occidentale – dice di basarsi sul merito, da secoli; ed e` l`esatto opposto. Una societa` comandata a a bacchetta da ereditieri inutili o addirittura dannosi.
E quelli che riescono, massacrandosi, a sfuggire alla legge del privilegio, sono una minoranza cosi` esigua da non avere statisticamente, scientificamente, alcun valore che non quello della eccezione che conferma la regola.
Personalmente, non posso dirvi chi sono: non mi celerei dietro uno pseudonimo.
Mi preme farvi sapere che mi sono liberato con sforzi immani dai legacci orribili che ti da il nascere in una famiglia proletaria: e non sono ancora pienamente riuscito, nonostante decenni di sforzi immani. Gli stessi della Paula, sopra. Sforzi immani per liberarsi dalla poverta`, dall`ignoranza becera, dalle difficolta` logistiche del non essere fottuti borghesi.
Per finire, poi, spesso e volentieri, quei borghesi a doverli servire. Mica perche` sono bravi.
Perche` loro quei 30.000 Euro per fare il MBA alla Bocconi li possedevano: tu no, anche se magari avevi passato l`esame di accesso; difficile, per altro. E passato senza agganci e amicizie.
I ritardi poi si accumulano: anche quando riesci ad avere un livello comparabile di cultura e intelletto, gli sforzi che tu devi fare e loro no ti minano nel fisico e spesso nella mente: sei piu` stressato, nevrotico: a volte ci esci pure matto.
Inutile dire, poi, che appena snasano la tua origine proletaria, denunciata a volte da diversi particolari ( un accento dialettale piu` pronunciato; alcune uscite piu` ingenue dell`ipocrisia borghesuccia usuale; un modo di vestire un po` rudimentale, che` i soldi servono per i libri e chi se ne frega dei vestiti, eccetera – ma ci siamo intesi) ecco che i borghesucci,ti spezzano le reni. Ogni volta che possono, e fino al punto che diventi inefficiente e pensi che e` colpa tua.
Tutte cose che ogni proletario che provi a crescere, ad affrancarsi sa bene.
Ed e` anche per questo che leggere un fumetto del genere, e vedere che esso dice chiaramente che nonostante tutto il privilegiato potrei essere io solo perche` ho una verga tra le gambe, mi fa rimescolare il sangue. Specie per tutte le brave signorine che mi hanno letteralmente camminato sui testicoli per il semplice privilegio di avere una vulva o essere figlia di. Sempre aiutate poi da professori e manager bavosi e professoresse e manager femministe e femministoidi, per dire.
Proprio per questo dico: Toby Morris, cerchiobottista che non sei altro: credevi di avere fatto un capolavoro; ci sei andato molto vicino; e invece hai prodotto il solito aborto servile al potere.
Il potere neoliberista femminista, politicamente corretto e dirittocivilista, quello che smantella ovunque lo stato sociale ma dona il matrimonio ai gay. E che non e` per niente diverso da quello del manganello e dell’ olio di ricino: e` la stessissima e maledettissima cosa.
Caro fumettista, per te ho solo una parola. Vergogna.