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Il 22 luglio 2007 moriva a Sanremo il poeta rivoluzionario Gian Luigi Nespoli.
In un commento alla sua raccolta di poesie ”L’ oceano”, la casa editrice ”Rapporti sociali” scrive:
”Gian Luigi Nespoli è un autore pressoché sconosciuto al pubblico dei lettori di poesie, anche a quelli della sinistra che leggono i poeti che si raccolgono attorno alle riviste letterarie ”alla moda” e, in qualche modo, partecipano al mercato letterario e culturale dominanti.
La rottura con le idee borghesi ed il conseguente rifiuto alla loro declamazione, lo hanno escluso dal ”circuito” del quale peraltro non ha mai costituito un ”caso letterario”.
Nespoli infatti si è sempre rifiutato di diventare un soggetto del mercato e di fare del suo lavoro poetico una merce di scambio nella giungla e nel sottobosco della letteratura borghese contemporanea”.
Per quanto ci risulta, Nespoli è stato commemorato nel febbraio 2009 in occasione del ”I Taller de Historia y Cultura” dedicato ad Antonio Gramsci e organizzato da Juan Antonio Maturell e Aldo Calcidese nella libreria ”Josè Antonio Echevarria” di Santiago de Cuba. L’ evento è stato riportato dal periodico ”NUOVA UNITA’ ”
Più recentemente, è stato ricordato anche nella Casa del Caribe, sempre a Santiago de Cuba.
Dispiace constatare che coloro che avevano tutte le possibilità (vedi ”editori di sinistra” con cui Nespoli ha lavorato per moltissimi
anni) di organizzare delle iniziative per ricordare questo grande poeta, non hanno ritenuto opportuno farlo.
Per quanto ci riguarda, vogliamo ricordarlo molto semplicemente con i versi della sua poesia ”VOI CHE AVETE DATO L’ ASSALTO AL CIELO” e con il messaggio che ci ha inviato il poeta santiaguero Juan Antonio Maturell.
VOI CHE AVETE DATO L’ ASSALTO AL CIELO
“Voi che avete dato l’ assalto al celo
che avete disarcionato l’ imperatore
che il canto del mare avete sognato
nelle sere di libeccio, mentre il desiderio
spezzava i muri delle celle e volavate,
volavate alti sui monti, Icari
della lotta e della libertà, voi che il sole avete strappato con le mani
facendone fuoco per le notti d’ inverno, voi che i profili dei compagni avete amato incisi nella carne, voi che avete calpestato con furore
pochi metri di terra sepolta nel cemento, che avete alzato fragori d’ acciaio e voci e canti a riempire un universo di silenzio, voi che la solitudine
avete amato e odiato come compagna inestimabile, che percorso avete tutte le strade del possibile, che osato avete l’ utopia dell’ impossibile, che avete spezzato con il fuoco e con il ferro
la servitù del capitale, voi che la morte vi siete fatta compagna nelle notti, nei giorni delle metropoli, voi che la bandiera dell’ odio di classe avete alzato
al di sopra delle teste piegate, degli occhi spenti, delle labbra chiuse del proletariato, voi che avete dato l’ assalto al cielo che avete disarcionato l’ imperatore”.
Il poeta santiaguero Juan Antonio Maturell, che fu intimo amico di Gian Luigi, in occasione di questo anniversario, ci ha inviato il seguente messaggio:
”Stimati compagni Aldo e Stefano,
Innanzitutto ricevete il cordiale abbraccio proletario dei compagni di Santiago de Cuba.
Questa corrispondenza ha un duplice obiettivo.
Innanzitutto confermarvi che potete contare sulla Cuba che mai rinuncerà all’ impegno di essere sempre fedele alla dignità che la caratterizza e per la quale viene ammirata e rispettata, soprattutto quando si tratta di indicarla come un paradigma della vera causa che difende il diritto degli umili e di tutta l’ umanità.
Inoltre voglio associarmi a voi nel nobile e giusto omaggio al caro e indimenticabile coltivatore di lealtà, il nostro, immortale per i suoi progetti di idee e di speranze, Gian Luigi Nespoli.
Quando con sincerità, interezza e in maniera incondizionata si esercita l’ amicizia – per coloro che hanno avuto l’ immensa fortuna di essergli vicini – questo ci eleva nella scala della vita umana.
La virilità, quando è di questo tipo, è incommensurabilmente umile, eleva la nobiltà e l’ amore di coloro che sanno amare, che si appassionano per i loro ideali per servire le masse popolari.
Josè Martì, nei suoi ”versos sencillos”, scrive:
”Il signor presidente ha un giardino come una fonte e un tesoro in oro e grano. Io ho di più: ho un amico”.
Non dimentichiamo che Nespoli fu anche martiano, oltre che marxista-leninista.
Si può onorare un uomo che per i suoi meriti appartiene a coloro che hanno sposato una causa giusta con la loro attitudine rivoluzionaria ricordando e divulgando il loro pensiero.
Nespoli scrisse che aveva visto ”moltitudini di uomini in trappole di cristallo freneticamente muoversi nelle sotterranee città con la legge del capitale”.
Ricordiamo il suo esempio nell’ azione, nella pratica, come portò a compimento diariamente un impegno con cui beneficiava l’ altro uomo, lo vediamo quindi come un essere sociale differente.
Per quello che voi fate, compagni Aldo e Stefano, vi riconosciamo anche nel nostro progetto socio-culturale qui a Santiago de Cuba, Città Eroina della Repubblica di Cuba, che Nespoli amò e onorò Desideriamo che si ricordino gli apporti che in inumerevoli occasioni Nespoli diede per il rafforzamento dell’ amicizia e della solidarietà italo-cubana, l’ appoggio significativo a promuovere i valori culturali, etici e politici della Rivoluzione Cubana e la sua cultura generale integrale.
Grazie alla sua iniziativa si realizzarono corsi di studio della lingua italiana, ha preparato delle persone che stanno continuando questa attività.
Nespoli promosse e finanziò con mezzi propri libri, concorsi letterari, gala artistiche, incontri in festivals, recital poetici in fabbriche e scuole.
Sfilò con il movimento operaio cubano nelle manifestazioni del Primo Maggio e in altre manifestazioni antimperialiste Fu riconosciuto pubblicamente con distinzioni e diplomi che avallano la sua storia e il suo prestigio fra di noi.
Vorrei terminare con una citazione martiana: ”Solo una cosa si può paragonare al piacere di trovare un amico, il dolore di perderlo”.
Ma Nespoli oggi è qui come un amico eterno di tutti gli amici, nell’
umanità che è la sua patria.
Vi esorto, amici e compagni Aldo e Stefano, a continuare unendo sforzi, alzando la voce e le bandiere della dignità insieme a noi.
Seguiamo mantenendo viva e vigente la causa per la quale visse e lottò Nespoli Che fu più che ”nadie”, ”un fragmento de infinito”
(”Nadie” – nessuno – è il titolo di uno dei libri di Nespoli, ”Un fragmento de infinito” è il verso finale della sua poesia ”Estos mismos versos”)
Hasta la Victoria siempre!
Juan Antonio Maturell
Ringraziamo il compagno Maturell per questo bellissimo messaggio e crediamo che tutto il percorso poetico di Nespoli ha sempre seguito il ”filo rosso” tracciato dal verso rivoluzionario di Ho chi min che dice ” bisogna armare d’ acciaio i canti del nostro tempo”
Questo famoso verso fu pure utilizzato come titolo dell’ antologia poetica con tema la repressione carceraria pubblicata nell’ anno 1991 dalla casa editrice ”Rapporti sociali”
Questa raccolta poetica, come avevano previsto i curatori nella loro introduzione, non ha trovato in tutti questi anni nessuno spazio in nessuna biblioteca pubblica né scolastica italiana.
La distruzione culturale portata avanti con i sempiterni ”panem et circenses” dalle classi dominanti nel nostro paese ha fatto cadere nell’ oblio in questo attuale deserto anche la poesia rivoluzionaria di Gian Luigi Nespoli.
Neanche iniziative culturali meritorie come l’ antologia ”I nostri poeti” pubblicata in questi mesi dalle ”Edizioni dell’ Asino”
riportano alla luce, almeno per le nuove generazioni, le rime ribelli e rivoluzionarie (perché non ha mai rinnegato la parola ”comunismo”?
vedi poesia ”I camaleonti’ pubblicata nel libro ”L’oceano” di Nespoli).
La sua opera poetica ha avuto invece massimi riconoscimenti solo a Cuba, isola in cui aveva deciso di vivere all’ inizio degli anni ’90, dove nella città di Santiago de Cuba gli viene assegnato per il libro ”Poema di Santiago” l’ importante premio di poesia intitolato al grande poeta cubano Josè Maria Heredia.
La sua Itaca è stata Santiago de Cuba, e non solo perché come Ulisse c’ era una Penelope che l’ aspettava, ma perché Gian Luigi fu uno dei più significativi portavoce della cultura santiaguera, collaborando con la Casa del Caribe, con l’ Unione degli scrittori e artisti cubani
– Uneac – e altre importanti istituzioni di Santiago de Cuba.
”Santiago, l’ eroica città dei processi rivoluzionari e libertari della storia cubana, ma anche la capitale dell’ Oriente, la porta sui venti e sui mari dei Caraibi, la simbiosi e il punto d’ incontro di culture – la latinoamericana, l’ europea, l’ africana e l’
anglosassone – fra loro assai diverse”.
(dall’ introduzione di Irina Bajini e Gian Luigi Nespoli dell’
edizione italiana del libro di poesia ”Le isole e le lucciole” di un grande poeta santiaguero, nipote di un tagliatore di canna haitiano, Jesus Cos Causse, che Nespoli considerava il più grande poeta caraibico vivente).
Se mi chiedessero un giorno
se una città è una donna
se una donna è una città
risponderei ”tu sei Santiago”
(dalla poesia ”Tu sei Santiago”, dal ”Poema di Santiago”) A Santiago, città d’ eroi, di martiri e poeti c’ è un’ altra ”assenza che brucia”, quella del Comandante Hugo Chavez, che rimase incantato dalla ”perla dell’ Oriente” e dichiarò: ”Chi non conosce Santiago, non conosce l’ altra metà del mondo”
Il mare ha caratterizzato quasi tutta l’ opera di Nespoli, nonostante, ironia della sorte, fosse nato a Varese, come quella del poeta Rafael Alberti, considerata da Nespoli la più alta voce vivente della poesia in lingua spagnola, a cui dedicò il suo libro di poesie ”El mar/Il mare” – Santiago de Cuba, 1997 .
”Nulla hai udito
se non hai sentito
la musica del mare”
”Riconobbi in ”Pleamar”, il grande affresco del mare di Alberti, il suo ininterrotto dialogo con questo elemento che diventa paradigma della vita e della morte, un paradigma che vive costantemente nella sua opera, da ”Marinero en tierra” (il suo primo libro del 1924) ai libri scritti durante il lungo esilio argentino (fra tutti ”Poema di Punta del Este) fino alle opere scritte dopo il suo ritorno in Spagna dall’ esilio.
Anche la mia poesia è segnata dal mare, qusi tutta la mia poesia, edita ed inedita, il mare è ”l’ alter ego”, la vita stessa della mia poesia.”
( da ”Una precisazione necessaria” di Gian Luigi Nespoli che compare nelle pagine finali di ”El mar”) Secondo Marcel Proust la poesia non è stata mai utile in quanto proletari, disoccupati o meno non leggono versi, invece per Gian Luigi ”non c’ è poesia, non c’ è musica, non c’ è pittura fuori dalla storia dell’ uomo, del suo vivere sociale, fuori dal rapporto società-natura.
Per questo in ogni fase storica la vera poesia ha sempre assolto ad una funzione critico-rivoluzionaria e non solo ludico-estetica”.
(tratto da GIAN LUIGI NESPOLI ”Poesia come Totalità” in ”Controinformazione, 1981) Il primo libro di poesie di Gian Luigi Nespoli è stato ”Porta la tua pietra”, 1961 Ognuno di noi porti adesso la sua pietra. Pietra dopo pietra cercheremo di ricostruire la nostra storia.
Il compagno Gian Luigi Nespoli vive nella lotta di classe e nela lotta antimperialista dei popoli!
Aldo Calcidese e Stefano Valsecchi, Milano, 22 luglio 2016