Foto: www.nkusa.org
Il gruppo dei rabbini Neturei Karta – tradotto dall’aramaico guardiani della città – venne fondato a Gerusalemme nel 1938, quindi con la colonizzazione della Palestina storica in corso già da diversi decenni. Fin dal 1948 i NK schierarono contro lo Stato per soli ebrei la cui esistenza è, seguendo la critica ‘’giudaica’’ al sionismo, ‘’una bestemmia contro Dio’’.
Questi oppositori rifiutano la costituzione di un’entità statuale ebraica, il loro credo si compendia nell’ordinanza talmudica che dice che “gli ebrei non possono utilizzare forze umane per stabilire uno stato ebraico finché non venga il Messia della casa di Davide, ed in cui si afferma che devono essere cittadini leali delle nazioni in cui vivono senza cercare di anticipare la fine dell’esilio” 1. Quindi Israele – prima di essere uno Stato etnico e razzista – è una ‘’tentazione di Satana’’. Il sionismo – movimento colonialistico e poi pan-imperialistico – è, per dirla con il loro linguaggio religioso, una ‘’eresia diabolica’’.
Le origini teologiche del movimento risalgono al rabbino Asher Zevi Ginsberg, filosofo ebreo che firmava i suoi articoli con lo pseudonimo di Ahad Ha’am il cui significato letterale è ‘’Uno del popolo’’. Egli contrapponeva al ‘’sionismo politico’’ il ‘’sionismo spirituale’’: la ‘’terra santa’’ doveva restare il faro della fede ebraica – diceva – ma mai gli ebrei avrebbero dovuto rivendicare la sovranità politica su quei territori. Egli avvertì i padri del sionismo politico che la creazione di uno Stato israeliano avrebbe messo a rischio l’integrità del giudaismo.
Davanti alla colonizzazione sionista delle terre arabe, Ahad Ha’am si indignò ed espresse la sua disperazione scrivendo: ‘’Oltre al pericolo politico, non riesco a sopportare l’idea che i nostri fratelli siano moralmente in grado di comportarsi in tale modo verso un altro popolo, e, senza volerlo, mi viene in mente questo pensiero: se è così ora, quale sarà la nostra relazione con gli altri, se davvero, alla fine dei tempi, raggiungeremo il potere in Eretz Israel ?’’ ( Alan Hart, Il sionismo, il vero nemico degli ebrei ( Vol. 1, Il falso messia ), Editore Zambon ).
A differenza di importanti teologi e filosofi come Martin Buber ( durante tutti gli anni ’30, acceso sionista di destra ), Ginsberg fin da subito capì che la Palestina non poteva rappresentare una soluzione ai problemi degli ebrei e, se il realismo doveva prevalere, il massimo che si poteva tentare in Palestina era la creazione di un centro spirituale internazionale per l’ebraismo. Il giornalista inglese Alan Hart dà un giudizio dalla massima eloquenza: ‘’I sionisti che ancora insistevano sul fatto che la Palestina era la risposta al problema ebraico, erano colpevoli non solo di ingannare gli altri, ma, ancora peggio, di ingannare loro stessi’’. La storia del sionismo – come emerge dalle pagine del libro di Hart – è una storia di intrighi e di inganni politici sulla pelle – molto spesso – degli stessi ebrei, immolati sugli altari del nazionalismo acritico e degli imperialismi europei. Sono queste le basi ‘’teologiche’’ dei Neturei Karta, un movimento importante che, come vedremo, resta a metà strada fra l’antimperialismo radicale e le ambiguità religiose.
I Neturei Karta: fra antimperialismo ed ambiguità religiose
I Neturei Karta sostengono che ‘’L’Ebraismo è un antico modo, che risale a migliaia di anni fa, di vivere secondo la volontà di Dio, pieno di contenuto morale, etico e religioso. Il Sionismo è relativamente giovane – poco più di cent’anni – ed ha una concezione secolare e nazionalista, completamente priva di etica e di morale. Tuttavia, bisogna dire che ci sono gruppi religiosi, tra il Popolo Ebraico, che sono stati influenzati ed infettati dalla filosofia nazionalista sionista ed hanno, scorrettamente e falsamente, “attaccato” il Sionismo addosso all’Ebraismo, andando contro gli insegnamenti dell’Ebraismo come è stato tramandato da generazioni.[…]’’ 2. Questo movimento proviene dalla scuola rabbinica haredi, di stretta ortodossia, eppure l’etichetta di ‘’ebrei religiosi’’ è rifiutata. Sono nemici – teologici e politici – dei sionisti ma (a) considerano sacro il razzista Talmud di Babilonia, (b) anche per loro “ebrei e non ebrei sono fondamentalmente differenti” ma non traggono la conclusione che i non ebrei sono ‘’animali parlanti’’. Il rabbi Mayer-Shiller ha coerentizzato una teologia del goy: “La volontà di Dio come si manifesta nella Rivelazione e negli eventi della nostra vita, ci lasciano perplessi. Ma questo non deve per nulla diminuire la nostra emunah (obbedienza). (…) Se noi (ebrei), per esempio, insistiamo a credere che i gentili sono secondari agli occhi di Dio, aderiamo con ciò stesso ad una visione che giustifica le accuse che gli antisemiti ci levano contro. E’ impossibile sfuggire alla questione: chi sono i gentili e cosa fanno nel mondo? L’ebreo ha diritto a reclamare dei diritti uguali, se non è pronto a condividere i sacrifici di tutti?” 3. La situazione del ‘’non ebreo’’ per i NK è simile a quella di chi, per i cristiani medioevali, finiva nel Limbo (pensiamo alla figura di Virgilio o di Saladino in Dante Alighieri ). L’esclusivismo talmudico viene superato in nome dell’ ‘’universalismo divino’’, per questo Shiller rifiuta l’idea che “Il Gentile è secondario agli occhi del Signore”.
Questi accorgimenti teologici non trovano l’assenso dell’antropologa marxista Alessandra Ciattini che, senza cadere nella ‘’tentazione religiosa’’, traccia un parallelismo fra il fondamentalismo dei ‘’sionisti religiosi’’ e quello degli haredim:
‘’Parlando di fondamentalismi, tuttavia, dobbiamo tenere presente che essi si annidano anche nelle altre religioni monoteistiche, quali l’ebraismo e l’islamismo. Quanto al primo, dobbiamo ricordare il sionismo, movimento politico, sviluppatosi all’interno del nazionalismo europeo, che appoggia lo Stato d’Israele e le sue politiche di aggressione e di distruzione nei confronti della comunità palestinese e che, però, ha basi religiose. Queste ultime stanno nella stessa scelta del territorio su cui si è insediato lo Stato d’Israele, terra “promessa” da Dio al suo popolo eletto, e ciò a dispetto della storia, che ha visto la Palestina per secoli essere la spazio in cui gruppi etnici e culture diverse hanno convissuto sotto la sostanziale tolleranza ottomana. A dispetto anche del fatto, sottolineato da molti storici, che solo con il sionismo stesso si è costituito un vero popolo di Israele, in precedenza diviso in comunità di diversa provenienza e tra loro anche conflittuali.
Accanto a tale forma di fondamentalismo politico-religioso troviamo tendenze che vengono definite ultra-ortodosse, divise tra gli haredim e i datiim, i quali, pur avendo un atteggiamento diverso verso lo Stato di Israele, condividono l’esigenza di un’adesione letterale ai precetti delle Sacre Scritture e considerano miscredenti anche gli stessi ebrei, che ad essa non si allineano. Tale è la differenza tra gli ultra-ortodossi, che nel caso degli haredim non considerano legittimo lo stesso Stato di Israele [5], e gli israeliani cosiddetti laici, che taluni prefigurano sia possibile l’accendersi di conflitti che potrebbero sfociare in scontri sanguinosi’’. 4
I NK considerano il sionismo un movimento laico e da poco esistente quando, in realtà, le antiche autorità religiose ebraiche, quelle più colluse con il colonialismo britannico e statunitense, hanno sempre tenuto posizioni etniciste su basi ‘’talmudiste’’ (le eccezioni, certamente, non sono mancate). Riporto alcuni esempi eloquenti.
Il filosofo Mosè Maimonide, proveniente da Cordova nella Spagna islamica ( 1135 ), disse che i neri erano “biologicamente inferiori” e che gli africani neri erano “più in basso degli uomini ma più in alto delle scimmie” 5. Questo non impedisce a Maimonide d’essere considerato “il simbolo della fede pura e ortodossa”, e i suoi scritti sono considerati “l’opera più grande della filosofia religiosa ebraica”. Durante tutto l’‘800 molti rabbini diedero supporto al regime schiavista statunitense. Il ‘’riformatore giudaico’’ Isaac Mayer Wise nella sua opera principale ‘’Il rapporto segreto tra i neri e gli ebrei’’ definì i neri come subumani, mentre il suo ‘’pari grado’’ Morris Raphall, di New York, si spinse a dire che lo schiavismo aveva l’approvazione di Dio. Purtroppo per i NK – come ha osservato lo stesso ebreo dissidente Moni Ovadia – negli Usa della metà dell’ ‘800 quello che poi diventerà il ‘’sionismo politico’’ non attecchì: come si può negare la base ‘’talmudista’’ del nazionalismo ( imperialista ) israeliano? Lo storico di sinistra Israel Shahak considerò il giudaismo ‘’l’anticamera del sionismo’’ riportando a sostegno delle sue tesi molte citazioni estratte, con rigore, dal Talmud:
“Tutti i figli dei gentili sono animali” ( Yebamoth, 98a.). “I gentili sono fuori della protezione della Legge e Dio ha messo a disposizione di Israele il loro denaro” (Baba Kamma, 37-b.). “Dio li ha creati sotto forma di uomini per la gloria di Israele. Ma gli Akum (i non ebrei) furono creati all’unico scopo di servirli (gli ebrei) giorno e notte. Né essi potranno mai essere esonerati da questo servizio. Si addice al figlio di un re (un israelita) che gli animali nella loro forma naturale, e gli animali nella forma di esseri umani siano i suoi servitori”. ( Midrasch talpioth, segg. 225d); “le relazioni sessuali di un Goy sono come quelle di una bestia” (Sanhedrin, 74-b, Tosephot)
I Neturei Karta come si pongono nei confronti di queste frasi che, più d’uno sproloquio senza senso (come direbbero i più), riflettono una concezione del mondo razzista ed etnicista, molto solida ? Domanda: il monoteismo religioso – giudaico, cristiano ed islamico – è compatibile con la democrazia oppure produce, volente o nolente, differenti forme di totalitarismo? Questo quesito va ben oltre il giudaismo e le sue molteplici – e gravi – ambiguità. Lottare per una democratizzazione della religione è un compito doveroso, pena la fine – conseguenziale – della religione stessa.
http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/talmud_svelato.htm
http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/talmud_svelato.htm
https://gloria.tv/media/CN7VgkpT6S5