In arrivo nuovi lager per gli immigrati
Capitalismo e immigrazione sono due fenomeni strettamente connessi, e nessun analista serio potrebbe analizzarli separatamente: l’economia del nord del mondo costringe le popolazioni del “sud” del mondo ad abbandonare la loro terra d’origine per sfuggire (a) alla rapina delle proprie risorse e materie prime, perpetrate dalle multinazionali occidentali, e (b) alle continue guerre che le potenze imperialiste, capitanate dagli Usa, scatenano per soddisfare gli insaziabili appetiti delle classi dominanti.
L’Italia, come molti lettori sanno, è un paese aderente alla Nato quindi, volente o nolente, deve sottostare al sistema di “sicurezza” (meglio dire repressione e organizzazione della guerra imperialista) coordinato dall’imperialismo americano. Sarà per questo che la borghesia stracciona di casa nostra, supina nei confronti della lobby sionista e dei grandi uomini d’affari americani, ha dichiarato guerra ai migranti africani e magrebini che fuggono dalla miseria più nera; un gioco interno al capitalismo di cui questa classe dirigente inetta e fellona è in buona parte responsabile.
Certo, tutti gli antimperialisti sanno che il primo responsabile della ‘’distruzione programmata’’ del sud del mondo è l’imperialismo della triade – Usa, Inghilterra ed Israele – però permettetemi una citazione di Seneca: ‘’Colui che, potendolo fare, omette di denunciare un crimine, lo favorisce’’. L’Italia non è obbligata a restare nella Nato ed un ceto politico con la schiena un po’ più dritta avrebbe ad esempio denunciato i crimini d’Israele verso il martoriato e resistente popolo palestinese. Per questo motivo ritengo giusto mettere sul banco degli imputati – quanto meno con l’accusa di connivenza – anche l’elite politica, economica e militare italiana.
Nel 1947 a Parigi è stato firmato un Trattato Internazionale in cui si definiva la Sicilia ‘’territorio non militarizzabile’’. Sembra quasi una barzelletta dato che, da lì a poco, gli Usa trasformarono la nostra isola in un perfetto laboratorio dell’Impero. Non bastavano le postazioni militari Usa – l’imperialismo statunitense le ha utilizzate come avamposto strategico per mettere a ferro e fuoco tutto il nord-Africa – ed in ultima istanza il MUOS il cui impatto per le popolazioni locali s’è rivelato mortale ( i casi di tumore aumentano in modo esponenziale ); adesso arrivano anche i lager per migranti, per lo meno per quelli in sovrannumero rispetto al fabbisogno, cioè a quelli necessari alla macchina della produzione economica capitalista.
A fine febbraio è stata bandita la gara per le attività di rilievo e progettazione esecutiva relative all’adeguamento strutturale e funzionale del sistema di immobili all’interno della ‘’Caserma Gasparro’’ a Messina, da destinare a ‘’centro di accoglienza per migranti presso Messina’’, ci comunica, sul suo blog, il giornalista Antonio Mazzeo. Il giornalista siciliano ci dà una descrizione molto precisa e puntuale ( come sempre ) del vergognoso ‘’inciucio’’: ‘’La gara, con un importo di 137.581 euro, è stata espletata lo scorso 14 aprile. Amministrazione aggiudicatrice, …l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa INVITALIA S.p.A. (quale Stazione Appaltante per il Ministero dell’interno – Prefettura di Messina – U.T.G.). L’intervento si inserisce nell’ambito della Convenzione tra Invitalia e il Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, nata con l’obiettivo di “fornire supporto per migliorare il sistema delle strutture per l’accoglienza e il soccorso dei migranti”. Invitalia è una società per azioni italiana partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia’’ 1. Possiamo parlare di un ‘’inciucio’’ – sulla pelle sia dei migranti che del popolo siciliano – perché ad una gara così ‘’cara’’ con tutta probabilità ( per me è una certezza ) prenderanno parte non poche organizzazioni malavitose. In poche parole: i migranti finiranno nei lager, il popolo siciliano continuerà a perdere diritti e la mafia, ben coccolata, come sempre, dagli Usa, si ingrasserà ulteriormente.
L’Unione Europea da diversi anni sta varando nuovi pacchetti d’interventi armati per ‘’contenere’’ i flussi migratori provenienti dal continente africano. I governi corrotti nord-africani – tutti tranne l’Algeria, dove, per fortuna, il patriottismo anticolonialista è ancora molto forte – sono una proiezione dell’imperialismo della Nato e del sionismo bellicoso: danno carta bianca alle multinazionali angloamericane, israeliane ( queste le più voraci di tutte ) e francesi più qualche impresa ‘’stracciona’’ italiana, e ovviamente cooperano militarmente con i gendarmi ‘’nordisti’, americani ed europei’.
Mazzeo, in un preciso articolo del 15 marzo 2015, ci ha spiegato che: ‘’Nel quadro della cooperazione con i paesi nordafricani nella “prevenzione” dei flussi migratori indesiderati, nel dicembre 2014 si è tenuta nelle acque della Sicilia orientale l’esercitazione bilaterale italo-tunisina “Oasis”. “Con la pianificazione del Comando delle forze da pattugliamento di Augusta, l’esercitazione ha avuto lo scopo di accrescere e consolidare le capacità delle forze navali italiane e tunisine nel campo della ricerca e soccorso marittimo (Sar), sorveglianza e controllo del traffico mercantile, contrasto alle attività illecite via mare e ricerca e rimozione di ordigni rinvenuti sul fondale marino”, ha spiegato il portavoce della Marina militare italiana. Il mese scorso, il governo italiano ha pure concluso la consegna di dodici pattugliatori alle forze armate della Tunisia, per un valore complessivo di 16,5 milioni di euro, nel quadro di un accordo intergovernativo sottoscritto dai due Paesi nell’aprile 2011. Secondo l’accordo, le unità saranno impiegate nel controllo delle acque territoriali tunisine e per “contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina”’’ 2.
Riassumo, cercando d’essere il più eloquente possibile: su mandato UE e israelo-statunitense ( si leggano gli ultimi sproloqui in tema d’immigrazione di Netanyahu ) il governo italiano ha portato ulteriori tagli allo Stato sociale così poter anche avviare – in pieno stile militare – operazioni repressive, a mio avviso di ‘’nuova pirateria’’, contro i migranti che provengono dal Magreb.
I lavoratori europei devono capire che è in corso una guerra a bassa intensità: i droni statunitensi non smettono, per un istante, di sorvolare il bacino del mediterraneo; la Sicilia è diventata, a tutti gli effetti, un deposito di armi degli USA; intellettuali ed accademici prezzolati, pompati come bamboline gonfiabili dalle lobby sioniste, premono per un intervento diretto dell’imperialismo italiano in Libia. Multinazionali come ENI, Enel e Finmeccanica vogliono, anch’esse, il loro posto al sole nella spartizione del bottino di guerra.
Gli articoli di Mazzeo sono ricchi d’informazioni celate in modo vergognoso dai media ufficiali: ‘’Abbiamo trasferito nel Canale di Sicilia, di fronte alle coste libiche, buona parte del dispositivo navale. Quattro cacciabombardieri AMX sono giunti a Trapani Birgi per affiancare i Tornado del 37° Stormo, alcuni dei quali reduci da una complessa campagna di esercitazioni a fuoco NATO negli Stati Uniti d’America. Da Sigonella decollano ormai i droni spia USA e italiani e quelli killer statunitensi e britannici. Dagli scali di Pantelleria e Catania Fontanarossa proseguono ininterrottamente le missioni d’intelligence e di guerra elettronica di un aereo del Pentagono che si sposta tra la Tunisia e Benghazi. E gli scenari bellici del governo Renzi e delle forze armate italiane non si fermano alla Libia: stiamo potenziando il dispositivo terrestre in Iraq e Afghanistan; abbiamo cacciabombardieri in Kuwait per operare contro il califfato in Siria e Iraq; abbiamo ritrasferito nello scacchiere iracheno gli elicotteri d’attacco Mangusta, vere e proprie macchine di distruzione e morte’’ 3. Matteo Renzi si è rivelato un leader anti-popolare e guerrafondaio, non ci stupisce che questo personaggio, davvero piccolino, si sia lasciato comprare per qualche rolex dal sanguinario sultano saudita.
Il 29 febbraio scorso la ministra Pinotti è volata in Israele per perfezionare la cooperazione fra l’imperialismo straccione italiano ed il super-imperialismo israeliano. Nella loro logica tutto questo rappresenterebbe un ‘’fattore di innovazione e tradizione’’. Forse l’Italietta renziana vuole applicare sui profughi nord-africani gli stessi metodi di discriminazione razziale usati da Israele sulle popolazioni arabe? In poche parole sembra proprio che Matteo Renzi faccia suo il “modello Trump e Netanyahu”; un punto d’arrivo pretestuoso, ma reale, per il nostro pinocchietto fiorentino. Peggio di così non si poteva.
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