Senza pudore e senza pietà contro i poveri


L’eliminazione delle categorie pericolose si perpetra ormai a cielo aperto. Nella storia sono stati utilizzati campi di concentramento, di sterminio e ogni altro tipo di segregazione. Oggi non più. Tutto accade sotto i nostri occhi resi opachi dall’assuefazione, il controllo e una propaganda martellante che ci conduce a sinistri ricordi. Il politico e filologo Joseph Goebbels, ministro della Propaganda durante il regime nazista in Germania scrisse che…’una menzogna detta una volta rimane una menzogna ma una menzogna ripetuta mille volte diventa una verità’. Ciò accade con i mezzi di comunicazione in mano a coloro che trasformano la realtà a immagine e somiglianza del loro potere di dominazione.

Il disprezzo dei poveri, una delle perpetue categorie pericolose della società, si esprime nella politica, nell’economia e persino nella religione che di fatto è spesso legata ad entrambe. Essi, i poveri, sono letteralmente scomparsi da ogni agenda politica che si rispetti. Gli interessi sono ben altri e il neoliberalismo imperante e sfacciato di questi tempi lo evidenzia attorno al pianeta terra. Dal vergognoso vertice di Davos in Svizzerra, nato per governare il capitale, alle ultime politiche del neo rieletto presidente Donald Trump dell’ America prima di tutto. Per finire poi alle nostrane politiche saheliane governate dalla sabbia e dal vento. I poveri sono semplicemente cancellati perchè inutili.

Senza pudore e senza pietà è in atto, da tempo, una lotta di classe che neppure si nasconde …‘La lotta di classe esiste e l’abbiamo vinta noi’…Così disse Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi del pianeta, commentando qualche anno fa l’ennesimo sgravio fiscale per i redditi più alti negli Stati Uniti. La grande menzogna si riferisceanzitutto a questa guerra reale che si maschera a seconda delle stagioni politiche ed economiche con lo sfruttamento, la sottomissione, l’egemonia del pensiero nelle università, i think tank e la fabbrica dei ‘giovani leaders’ del futuro. Una guerra spietata che usa la guerra delle idee e le armi della guerra per governare con il timore di perdere i privilegi di classe.

Non apparirà casuale che le categorie ritenute vulnerabili nelle varie società siano come non mai sottoposte alla ferocia della violenza, giustificata per assecondare l’ordine della classe dominante. Sarà sufficiente osservare, ad esempio, come una parte dei migranti, rifugiati e sfollati diventino sempre più ‘ingombranti’ a livello globale. Incatenati, deportati, torturati, venduti, osteggiati, sfruttati e infine espulsi. Senza saperlo si trasformano in uno specchio del nostro mondo violento che riduce alla marginalità coloro che non entrano nel sistema controllato dei potenti. Eludono le frontiere armate  che permettono a soldi, petrolio e affini di passare mentre le persone sono considerate come dei ‘disertori’. Mai fidarsi dei potenti che promettono pace e giustizia col denaro, le armi e l’inganno.

L’umiliazione dei poveri è senza limite. Non contano quando vivono e meno ancora quando muoiono. Nel Sahel sono i poveri contadini ad essere uccisi e spesso, come nel mare Mediterraneo, scompaiono senza bandiera, lutto o menzione di onore. I poveri sono traditi da promesse, parole e illusioni che si tramandano da regime a regime con, non raramente, l’avallo dei capi religiosi che godono della loro fiducia. Solo che questi ultimi, come diceva un amico, temono più le creature che il Creatore e dunque tacciono oppure si trasformano in garanti del sistema. Eppure, come dice il saggio… vanità delle vanità, tutto è vanità… e cioè soffio che il vento disperde. Dei potenti quel giorno non rimarrà nessuna traccia di eternità. Il mattino di quel giorno comincerà la storia, mai raccontata, dei poveri.

Mauro Armanino, Niamey, febbraio 2025

Fonte foto: da Google

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