Al Jolani, il capo di Hayat
Tahrir al-Sham (HTS), la banda di tagliagole jihadisti ora al potere in Siria e
come d’incanto trasformati dalla propaganda mediatica occidentale in “ribelli
moderati”, ha dichiarato che non ha nessuna intenzione di aprire un conflitto
con Israele e che neanche gli israeliani hanno ragione di aprirlo con l’HTS e
con la “nuova” Siria.
E vorrei pure vedere, hanno fatto
un favore ad Israele che più grande non potevano farlo, figuriamoci un po’. Un
domani, se questa feccia di prezzolati dalla Turchia (da cui in primis prendono
ordini) e dall’Occidente (e quindi anche da Israele) dovesse allargarsi, allora
Israele non avrà esitazione alcuna a colpirli, ma per ora lingua in bocca, come
si suol dire, anche se dietro le quinte.
Del resto, nessuna organizzazione
jihadista, Isis, Al Qaeda o Al Nusra, ha mai colpito Israele neanche con una
pallina sparata con una cerbottana. Hanno colpito con attentati sanguinari
ovunque, tranne che in Israele o contro obiettivi fuori del territorio israeliano.
Mai. Un caso? Ma figuriamoci. Da che
mondo è mondo gli asini non volano e due più due fa quattro.
Capito chi sono realmente questi
irriducibili integralisti islamisti che sostengono di voler fare la guerra
santa contro gli infedeli? Quegli stessi “infedeli” che stanno massacrando davanti
ai loro occhi un popolo che dovrebbe essere loro fratello, come quello
palestinese.
Ricordiamocele queste cose
ogniqualvolta ascoltiamo le pappine che ci propinano i vari talkshow o telegiornali
a reti unificate.
Volendo chiudere con una nota ironica, sarei proprio curioso di vedere lo spettacolo di un capo di stato di un paese occidentale che stringe la mano durante un incontro ufficiale al nuovo liberatore della Siria sul quale pende ancora una taglia da dieci milioni di dollari, vivo o morto…
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