La Bce ha minacciato
i paesi dell’area euro di non abbassare il costo del denaro se concederanno
aumenti di stipendio con rinnovi salariali troppo elevati. Un autentico ricatto
che non tiene conto di come i salari di numerosi paesi abbiano perso negli
ultimi anni tanto potere di acquisto.
Può essere utile consultare il seguente grafico sull’andamento salariale nei paesi Ue: https://scenarieconomici.it/wp-content/uploads/2024/11/EA_Negotiated_Wage_Growth.png
E forse il monito
della Banca europea è lanciato proprio alla Germania che trovandosi in crisi
economica e in stagnazione non potrà accogliere le richieste di parte sindacale
per mantenere quella pace sociale di cui ha fortemente bisogno in vista delle
elezioni politiche del 2025.
Volkswagen sta
facendo i conti con il costo del lavoro che nei suoi stabilimenti è forse il
più alto a livello Ue tra tutte le aziende meccaniche.
Nel
frattempo Volkswagen annuncia la chiusura di tre stabilimenti in
Germania, riducendo i costi fissi e gli stessi flussi produttivi sperando di
avere risorse sufficienti per investire in tecnologie innovative come
software e la stessa componentistica.
Ford annuncia poi
il taglio di 4.000 posti di lavoro in Europa da qui al 2027, tagli che
riguarderanno principalmente Germania e Regno Unito chiedendo al contempo alla
Ue risorse per investire nell’auto elettrica. Non corrisponde tuttavia al vero
la notizia che i tagli occupazionali siano una novità, basti pensare che negli
ultimi 4 anni ci sono stati nei paesi Ue quasi 90 mila licenziamenti ai
quali aggiungere il massiccio utilizzo degli ammortizzatori sociali.
In Italia, il costo
del lavoro in Stellantis è stimato attorno a 33 euro all’ora, se pensiamo
invece alle aziende dell’indotto scendiamo a cifre inferiori, come paese siamo
messi decisamente male, quanto a salari, rispetto alla media di Germania,
Francia e Usa, poco sopra la Spagna mentre in Polonia, dove sono state delocalizzate
alcune produzioni, la media oraria del costo salariale nelle aziende meccaniche
è di soli 15 euro.
I piani di
ristrutturazione in Volkswagen prevedono tagli agli impiegati e ai quadri dopo
non avere sostituito i pensionati degli ultimi anni tra gli operai.
Le richieste
sindacali in Germania, nel settore meccanico, erano pari al 7% di aumenti ma prevedevano
anche una riduzione degli orari non a parità di salario.
Fatto sta che il monito della Bce spingerà il capitale finanziario a spingere i paesi dell’area euro a decretare aumenti contrattuali inferiori al reale potere di acquisto.
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