La pazienza strategica di Putin si è esaurita. Il governo ucraino-nazista verrà rovesciato


La nuova dottrina nucleare russa, puramente difensiva al contrario di quanto dicono i “giornalisti comprati”, persegue l’obiettivo di scoraggiare l’Occidente collettivo, un Super clan necrotizzato che, al di là dell’elezione di Donald Trump, contempla l’Armageddon termonucleare. La Nato ed il complesso militare-industriale USA sono cerebralmente morti.

Come avevamo esaminato negli ultimi quattro anni su L’Interferenza, il “Partito democratico” statunitense rappresenta la fazione del Pentagono proiettata verso una concezione termonucleare del colonialismo; la famiglia Biden è una garanzia di “guerra globale”, accelerando la transizione alla “guerra irregolare” o “di quinta generazione”, un nuovo modo d’intendere i conflitti che considera l’umanità antiquata. Kamala Harris è la “Regina del caos”.

Per il New York Times, con un articolo datato 17/11, Joe Biden ha autorizzato il Pentagono a fornire dati satellitari all’Ucraina per utilizzare i missili ATACMS (Army TACtical Missile System) USA contro le forze nordcoreane a Kursk (Russia): “I missili ATACMS possono essere lanciati da sistemi di lancio mobili HIMARS. Gli ultimi modelli hanno una gittata di 300 chilometri e volano a un’altitudine di 50.000 metri. Le ultime versioni dei missili Storm Shadow/SCALP hanno invece una gittata di circa 400 chilometri.” 1 Tutto questo lascia presupporre che il Pentagono, per ovvie ragioni, dovrà coadiuvare l’aiuto militare con una assistenza tecnica adeguata, data la conclamata incapacità dell’esercito regolare ucraino (o quanto rimane di esso) nell’utilizzo delle armi di nuova generazione. Dal punto di vista della legalità internazionale, ci troviamo davanti ad una aggressione imperialista: guidare un attacco militare all’interno del territorio della Federazione Russa, e non più verso una regione che ha aderito alla Russia, configura una dichiarazione di guerra diretta contro Mosca. Putin ha il dovere giuridico e politico di reagire.

Con l’aggiornamento della dottrina nucleare della Federazione Russa, la quale mira a scoraggiare provocazioni future da parte della Nato, la pazienza strategica del presidente Putin potrebbe essere esaurita. L’intelligence russa ha scoperto un complotto occidentale per destabilizzare ed invadere il proprio Paese2? Scrive l’analista strategico Andrew Korybko:

“La pazienza strategica di Putin avrebbe finalmente raggiunto i suoi limiti se avesse scoperto che qualcosa del genere era in corso, il che spiegherebbe perché avrebbe ordinato l’uso dell’Oreshnik contro quel complesso industriale di epoca sovietica nell’Ucraina centrale, al fine di inviare un messaggio inequivocabile all’Occidente affinché riconsiderasse i suoi piani. Ricordando quanto sia preoccupato di evitare la Terza Guerra Mondiale, ha anche senso il motivo per cui il suo portavoce ha confermato che la Russia ha informato gli Stati Uniti di ciò con circa mezz’ora di anticipo.” 3

La dinamica del conflitto interno fra i “jacksoniani” (i sostenitori storici della dottrina Trump) ed i neocons potrebbe aver spinto il “Biden collettivo” (come l’ha chiamato Korybko) ad accelerare l’escalation Global fascista contro la Federazione Russa. L’Occidente, governato da un clan di transumanisti necrotizzati, dovrebbe prendere seriamente Putin, altrimenti la follia dei neocons porterà il mondo nella Quarta Guerra Mondiale.

Lo statista post-sovietico, in questa circostanza, si è rivolto ai leader (più che altro una banda di cleptocrati delegittimati democraticamente) con un linguaggio, quantomai, severo:

“Voglio informare il personale delle Forze Armate della Federazione Russa, i cittadini del nostro Paese, i nostri amici in tutto il mondo, nonché coloro che continuano a nutrire illusioni sulla possibilità di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, sugli eventi che si verificano oggi nella zona dell’operazione militare speciale, dopo l’uso di armi a lungo raggio di fabbricazione occidentale sul nostro territorio. Continuando l’escalation del conflitto provocato dall’Occidente in Ucraina, gli Stati Uniti e i loro alleati della NATO avevano precedentemente annunciato che avrebbero dato il permesso per l’uso dei loro sistemi d’arma di precisione a lungo raggio sul territorio della Federazione Russa. Gli esperti sanno bene, e la parte russa lo ha ripetutamente sottolineato, che è impossibile utilizzare tali armi senza la partecipazione diretta di specialisti militari dei paesi che producono tali armi. Il 19 novembre, sei missili tattici operativi ATACMS di fabbricazione statunitense e il 21 novembre, durante un attacco missilistico combinato dei sistemi Storm Shadow di fabbricazione britannica e HIMARS di fabbricazione statunitense, hanno colpito obiettivi militari sul territorio della Federazione Russa – nelle Regioni di Briansk e Kursk. Da questo momento, come abbiamo più volte sottolineato in precedenza, il conflitto regionale in Ucraina provocato dall’Occidente ha acquisito elementi di carattere globale. I nostri sistemi di difesa aerea hanno respinto questi attacchi. Di conseguenza, gli obiettivi che il nemico si era posto non sono stati raggiunti. In risposta all’uso di armi a lungo raggio americane e britanniche, il 21 novembre di quest’anno, le forze armate russe hanno lanciato un attacco combinato contro uno degli obiettivi del complesso militare-industriale dell’Ucraina. Uno dei più recenti sistemi missilistici russi a medio raggio è stato testato, tra le altre cose, in condizioni di combattimento, in questo caso con un missile balistico dotato di equipaggiamento ipersonico non nucleare.
I nostri scienziati missilistici lo hanno chiamato “Orešnik”. I test hanno avuto successo, l’obiettivo del lancio è stato raggiunto. Sul territorio dell’Ucraina, nella città di Dnepropetrovsk, è stato colpito uno dei più grandi complessi industriali, conosciuto fin dai tempi dell’Unione Sovietica, che ancora oggi produce tecnologia missilistica e altre armi. Stiamo sviluppando missili a medio e corto raggio come risposta ai piani statunitensi di produrre e schierare missili a medio e corto raggio in Europa e nella regione Asia-Pacifico. Riteniamo che gli Stati Uniti abbiano commesso un grave errore distruggendo unilateralmente il Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio nel 2019 con un pretesto inventato. Ripeto: stiamo testando il sistema missilistico Orešnik in condizioni di combattimento in risposta alle azioni aggressive dei paesi NATO nei confronti della Russia. La questione dell’ulteriore dispiegamento di missili a medio e corto raggio sarà decisa da noi in base alle azioni degli Stati Uniti e dei loro satelliti. Determineremo gli obiettivi da distruggere durante ulteriori test dei nostri nuovi sistemi missilistici sulla base delle minacce alla sicurezza della Federazione Russa. Riteniamo di avere il diritto di usare le nostre armi contro obiettivi militari di quei paesi che consentono l’uso delle loro armi contro i nostri obiettivi, e in caso di escalation di azioni aggressive, risponderemo in modo altrettanto deciso e speculare. Raccomando alle élite al potere di quei paesi che stanno escogitando piani per usare le loro forze militari contro la Russia di pensarci seriamente. Ovviamente scegliendo, se necessario, e come misura di risposta, obiettivi da distruggere con sistemi come Orešnik sul territorio dell’Ucraina, proporremo in anticipo ai civili e chiederemo anche ai cittadini degli stati amici che si trovano lì, di lasciare le zone pericolose.”
(dal canale Telegram di Marinella Mondaini, slavista russista residente a Mosca)

Il Presidente Joe Biden, mettendo in conto la possibilità di una “rivoluzione colorata” anti-trumpiana, ha poco più d’un mese per scatenare il caos, contemplando la distruzione d’una porzione del pianeta. L’Europa, con una élite aziendale cerebralmente morta, è un bersaglio strategico rispetto alla proiezione geopolitica del governo russo: l’Operazione Militare Speciale Z, in questa congiuntura storica, ha configurato la fine della pazienza strategica russa e la disgregazione, da Est, della dottrina della “guerra eterna”. Una Rivoluzione civile che, sulla scia della Rivoluzione bolscevica del 1917, ha trovato nella Russia un baluardo contro la reazione americanocentrica. Una battaglia fra l’Uomo (l’Eurasia) ed il Nulla (gli USA).

L’impero americano d’Occidente è destinato alla disgregazione.

1.                                                                                                  

https://www.voltairenet.org/article221530.html

2.

I media bielorussi hanno, da poco, trasmesso in onda in documentario in cui viene dimostrato, documenti alla mano, un complotto occidentale per destabilizzare ed invadere il Paese https://eng.belta.by/society/view/they-are-dying-to-start-this-operation-militants-are-planning-to-invade-belarus-163228-2024/

3.

Fonte foto: da Google

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