Prospettiva Unitaria: l’unità dei comunisti contro la “sinistra neoliberale”


Sabato 26/10, a Roma presso la sede del movimento politico “Patria Socialista” situata nel quartiere popolare di San Lorenzo, è stato rilanciato il tema dell’unità delle forze comuniste, successiva al fallimento in particolare di due “monarchie” partitiche: il “Partito della Rifondazione Comunista” di Bertinotti ed il “Partito Comunista” di Marco Rizzo. I portavoce nazionali di “Patria Socialista”, “Resistenze popolari”, “Costituente Comunista” e del “Movimento per la Rinascita Comunista” hanno compendiato, con una sintesi efficace, la questione del superamento delle dicotomie interne al movimento operaio, per ricostruire una sinistra di classe capace di riconnettersi alle istanze delle resistenze antimperialiste internazionali.

Davanti all’aggressione imperialistica USA alla Federazione Russa, “Prospettiva Unitaria” (movimento politico che nasce dalla collaborazione strategica delle quattro soggettività politiche) si impegnerà a coalizzare il mondo del lavoro attorno alla duplice parola d’ordine: la fuoriuscita dalla Nato, una protesi militare dell’imperialismo statunitense e la fuoriuscita dall’UE, diramazione politica del Pentagono. La “sinistra radicale”, in larga parte, non ha compreso la centralità dell’Operazione Militare Speciale Z e ha mutuato il linguaggio dell’”élite aziendale” dominante: la Federazione Russa, tanto per la sinistra neoliberale quanto per quella radicale e post-marxista, sarebbe una potenza imperialistica, una narrativa organica alla new left, la “mano sinistra” della CIA. Con questa “sinistra” (di cui fa parte anche il M5S), per dirla col giornalista investigativo Michel Collon, “sinistra imperiale”, non è possibile nessuna collaborazione.

Il comunicato congiunto di “Prospettiva Unitaria” recita:

“Una presenza che appare sempre più necessaria in uno scenario politico e sociale particolarmente complesso e delicato, nel quale gli interessi delle élite del potere nazionale e internazionale sono indistintamente rappresentati da partiti di ogni orientamento, seguendo un copione già scritto, che va contro gli interessi generali dei cittadini, mentre un governo di destra, con tratti autoritari e repressivi, allineato alla logica atlantista e subalterno ai diktat di Washington, colpisce duramente lavoratori, precari, disoccupati e pensionati, smantellando stato sociale e tutele e dirottando la spesa pubblica sulla macchina della guerra, rendendosi complice di gravissimi crimini contro l’umanità.” 1

La svolta autoritaria sistematizzata dal DDL1660, trova la propria genesi storica nella politica di smantellamento del Welfare State, la transizione dallo “Stato sociale” allo “Stato penale”, intrapreso dalla sinistra europeista. La gestione militarizzata della pandemia ed il “Draghistan” hanno completato la transizione a ciò che Julian Assange, giornalista eroico abbandonato dalla sinistra “politicamente corretta”, ha chiamato il “capitalismo della sorveglianza”. I compagni di “Prospettiva Unitaria”, appoggiando le Resistenze antimperialiste nel Donbass e in Palestina, hanno dimostrato d’aver ben chiaro come “destra aziendale” e “sinistra neoliberale” non siano altro che due scelte strategiche del complesso militare-industriale USA.

La politica estera e la “guerra cognitiva”(monopolizzata dal clan Clinton e, soltanto in seconda istanza, da Trump) sono state al centro del ricchissimo dibattito, impreziosito dai numerosi riferimenti alla storia del movimento operaio. Molto presto, nel “ventre del mostro” statunitense, ci sarà l’ennesima farsa elettorale: se il fascistoide Trump è una garanzia di autoritarismo tecnocratico interno, la progressista Kamala Harris promette di trascinare l’Occidente collettivo nell’Armageddon termonucleare. Kamala Harris, in nome dell’”antifascismo coi tacchi a spillo”, ha già promesso la “guerra globale” contro Iran e Russia.

Le sfide che “Prospettiva Unitaria” dovrà affrontare nei prossimi mesi, per diventare un Partito politico, sono diverse:

  • Il movimento ha giustamente aderito all’Internazionale antifascista (più che altro anti-trumpiana) di Caracas, ciononostante nell’agosto 2022 anche Mosca lanciò una Internazionale antifascista in supporto dell’Operazione Z, iniziativa meritoria, ma snobbata dalla stragrande maggioranza della sinistra radicale. Si tratta di istanze da coniugare in nome di una necessità vitale per la classe operaia: la de-globalizzazione del mondo.
  • La transizione al mondo multipolare necessita della multilateralizzazione dell’informazione, proprio per decostruire la rappresentazione del mondo globalista, lo “Stato seduttore”, per dirla con Guy Debord, al servizio dell’imperialismo USA. In questa prospettiva è auspicabile la nascita di un Consorzio Digitale Multipolare.

Un percorso che dovrà nascere nei territori, coalizzando i ceti subalterni, perseguendo l’obiettivo strategico della transizione da uno Stato neoliberale-fallito ad uno Stato sociale-dinamico. Riprendendo le parole di Ernesto Guevara: “il capitalismo è il genocida più rispettato del mondo”.

https://futurasocieta.com/2024/10/28/prospettiva-unitaria-una-sfida-per-rilanciare-la-proposta-dei-comunisti-in-italia/

4 commenti per “Prospettiva Unitaria: l’unità dei comunisti contro la “sinistra neoliberale”

  1. Giulio Bonali
    30 Ottobre 2024 at 8:09

    Sono vecchio e ne ho viste troppe nella vita (di prese per i fondelli ai danni di comunisti autentici e anche solo di sinceri aspiranti ad un mondo migliore; e vivibile dalla specie umana e da tante altre) per non essere estremamente diffidente.
    Ma non acriticamente.
    E’ con piacere e moderata speranza (pronto a passare al più presto alla dovuta delusione, a sopportarla e a reagirvi, nel malaugurato ma tutt’ altro che improbabile caso si riveli l’ ennesimo inganno) che rilevo che qui, a differenza “diametrale, di 180°” dalla Wagenknecht, si parla a chiare lettere di aggressione imperialistica alla Russia con perpetrazione (o perpetramento?) di gravissimi crimini contro l’ umanità, di “antifascismo coi tacchi a spillo”, di fuoriuscita da NATO e UE (e non vedo, con immenso piacere, aggiunte esplicite di “se” e di “ma”, che quindi spero proprio non esserci sottintesi o “nascosti da qualche parte”).
    Credo che il primo test dirimente sarà il confronto con la Wagenknecht: lì si vedrà se stavolta si tratta di parole sincere o delle solite prese per i fondelli.

    • Stefano Zecchinelli
      30 Ottobre 2024 at 10:06

      Ciao Giulio. “Antifascismo coi tacchi a spillo” è una mia espressione che fa quasi da monito dato che, in una prospettiva marxista, la lotta contro il fascismo è una lotta contro l’imperialismo; nel movimento c’è una fazione che fa riferimento alle posizioni di Carlo Formenti la quale ha posizioni realmente antimperialiste. Hai ragione, il confronto con la Wagenknecht sarà centrale ed il lavoro teorico di studiosi come Formenti, in aggiunta al lascito teorico di Losurdo e studiosi come Stefano Garroni, dovrà caratterizzare il Partito comunista. In questo il movimento lascia ben sperare.

      Purtroppo, ho dovuto constatare ci sono anche alcune correnti che guardano alla sinistra “politicamente corretta” e moderata; c’è chi parla di sovrapposizione del femminismo (senza affrontare il problema gravoso del femminismo aziendale) alla lotta di classe e, soprattutto, chi rilancia la dicotomia destra/sinistra in nome d’una comune opposizione al “governo” Meloni.

      Questa situazione contraddittoria era prevedibile.

      SZ

      • Ros* lux
        31 Ottobre 2024 at 9:08

        La giornata lavorativa legale (di 13 ore ed oltre ) non è un tema come un altro… Che si possa ignorare senza perdere di credibilità….Il silenzio a riguardo denota una scarsissima credibilità di qualsiasi partito politico di sinistra e perfino sedicente comunista.
        Ma la ragione fondante il movimento dei lavoratori dalla sua origine, dai tempi della Prima Internazionale…

        La durata della giornata lavorativa legale è fondamentale per i lavoratori , con il Dlgs 66 del 2003 in Italia è in vigore la giornata lavorativa legale di 13 ore ed oltre ,che è tra l’altro un fattore di rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori.

        Ora proprio il fatto che tale giornata lavorativa legale sia in vigore da un ventennio nel quasi silenzio generale contribuisce a spiegare l’assenza di un equivalente italiano del BSW e nel caso lo renderebbe poco credibile e inverosimile.
        Altro tema fondamentale per avere un minimo di credibilità sarebbe il rifiuto
        dell’ ideologia neofemminista ,che contrappone il genere/sesso alla classe,che diventa la contraddizione principale… Ideologia che è in realtà lotta di classe contro lavoratrici e lavoratori, portata avanti da professioniste, amministratrici (manager),che hanno egemonizzato il movimento femminista.

        “Il neo femminismo è UN Socialismo degli imbecilli.

  2. Giulio Bonali
    30 Ottobre 2024 at 21:11

    Grazie per le precisazioni (ho sempre apprezzato molto Domenico Losurdo).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.