Così
titolavano i principali mezzi d’informazione qualche giorno fa.
Secondo Meloni, infatti, l’Italia «è stata la prima a richiedere
il pagamento della V rata» del PNRR, nonché la prima «ad aver
richiesto il pagamento della VI»1.
Peccato
che siamo “primi in Europa” per importi da tempo e, soprattutto,
de facto,
dal momento che nel 2021 sono stati stabiliti per l’Italia
finanziamenti maggiori rispetto a quelli per gli altri Paesi
comunitari. Questo spiega perché il nostro Paese ha ricevuto il
58,4% dei fondi, mentre ad esempio la Francia, pur essendo soltanto
alla III rata, il 76,6%2.
Tra
l’altro la quinta rata italiana ha perso fondi dopo la revisione
del PNRR dell’autunno 2023, passando dai 18 miliardi agli 11,1
(così come la sesta, che va dagli 11 agli 8,5) e prevedendo, così,
obiettivi ridotti, e successivamente la Commissione Europea ha
accolto la modifica del quadro «in materia di appalti pubblici e
concessioni» (qualcuno sa perché)3.
In più, per ottenere l’approvazione della quarta rata il Governo
aveva richiesto la modifica di alcuni traguardi e obiettivi4.
Il
motivo per cui ad oggi è già stata richiesta la VI rata, infine, è
che l’Italia probabilmente presenta in assoluto le tempistiche più
larghe per l’approvazione delle rate, in quanto i controlli che gli
organismi comunitari devono effettuare sono più approfonditi per la
presenza di maggiori irregolarità, per lo scarso monitoraggio e per
via di una situazione non uniforme su tutto il territorio nazionale5.
In
un precedente articolo6
avevamo analizzato le difficoltà italiane nell’utilizzare i fondi
Pnrr, attribuendo i ritardi innanzitutto a difficoltà della PA
(pesantemente sottorganico) e alle infiltrazioni della criminalità
organizzata nella gestione di appalti e subappalti.
Le
varie disposizioni realizzate dai Governi precedenti, che aumentavano
progressivamente il limite di importo del finanziamento entro cui non
sono necessari controlli sulle procedure d’appalto, nonché la
trovata del Governo attuale di garantire «ad amministratori e
dirigenti pubblici uno scudo quasi totale, che eviterebbe loro ogni
accusa e contestazione di colpa grave per danno erariale»7,
potranno relativamente accelerare l’assegnazione degli appalti e la
conseguente erogazione dei fondi Pnrr ma, di certo, non sono adatte a
garantire un corretto utilizzo dei fondi e a tutelarsi dalle
infiltrazioni criminali, che anzi da questa situazione potrebbero
trarre ulteriore giovamento.
Si
tratta di un malfunzionamento del nostro sistema economico o di una
sua caratteristica intrinseca? Per Bruxelles sembrerebbe essere la
seconda opzione: criticando la precedente normativa italiana per i
limiti imposti al subappalto a cascata, la Commissione ha
direttamente contribuito a ispirare il nuovo Codice dei contratti
pubblici8.
1
G. Meloni, Intervista riportata su «Ansa»
del 5 Agosto 2024,
https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2024/08/05/meloni-italia-prima-in-ue-per-obiettivi-e-importi-pnrr_2d861c75-3a43-4445-b943-447e0f754216.html
2
https://www.europarl.europa.eu/thinktank/infographics/RRF/recovery-resilience-facility/?lang=it#intro
3
Commissione Europea, Comunicato stampa del 2 Luglio 2024,
https://italy.representation.ec.europa.eu/notizie-ed-eventi/notizie/la-commissione-approva-la-valutazione-preliminare-della-quinta-richiesta-di-pagamento-dellitalia-2024-07-02_it
4
Consiglio dell’Unione europea, Comunicato stampa del 19 Settembre
2023,
https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2023/09/19/recovery-fund-council-greenlights-italy-s-targeted-amendment-of-its-national-plan/
5
Cfr. L. Rizzo, R. Secomandi, A. Zanardi, Spagna batte Italia «a
Pnrr», «lavoce.info», 03 Ottobre 2023.
6
E. Gentili, F. Giusti, S. Macera, Attraversando il Pnrr. Parte I
(II), «Machina»,
28 Febbraio 2024,
https://www.machina-deriveapprodi.com/post/attraversando-il-pnrr-ii
7
Ibidem.
8 Cfr. D. Lgs. 36/2023, art. 119.