Dal fattore ‘K’al fattore ‘C’. Giuseppe Conte delendum est!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

L’esimio giornalista Alberto Ronchey pubblicava, sul Corriere della Sera del 30 marzo 1979, in occasione dell’apertura del XV° congresso del PCI, un fondo in cui in sostanza diceva che se il PCI voleva arrivare a governare l’Italia doveva dismettere la sua identità. “Il fattore K – spiegava Ronchey – da Kommunist o Kommunizm,consiste in questo. I comunisti, senza un’ideologia e una politica estera davvero conformi alle condizioni storiche dell’Europa occidentale, non possono assumere la funzione dell’alternativa di governo legittimata dagli elettori, ma la loro stessa realtà impedisce che siano i socialisti a rappresentare l’alternativa, come accade invece normalmente” in altri paesi d’Europa. Quindi i comunisti dovranno superare i residui leninisti e/o anarchici.(sottolineature dello scrivente).

Se leggessimo l’analisi di Ronchey sostituendo alla parola Comunisti la parola grillini, alla parola socialista la parola PD, ed alla parola leninisti e anarchici la parola sovranisti, moralisti e populisti sarebbe immediatamente chiara l’operazione in atto da parte dell’establishment mediatico-giornalistico contro il Movimento 5 stelle e contro Giuseppe Conte.

Altamente significativa di questo atteggiamento è stata la trasmissione della Gruber del 7 marzo 2024 per un’intervista a Conte con i giornalisti Massimo Giannini, ora a Repubblica, e Monica Guerzoni del Corriere della Sera. Una intervista contrassegnata da una viscerale avversione, da un livore non controllato, da una scomunica non celata verso una forza politica che si è conquistata un posto onorevole nell’arena politica. Sono degli intrusi, degli estranei intrufolatisi, senza essere invitati, nei salotti buoni? Cosa è che non va giù ai palati raffinati dei frequentatori delle terrazze romane?  Quale diversità disturba tanto i signori del potere?

Anche la vittoria della Todde in Sardegna è stata oggetto di analisi tese a dimostrare la “diversità” della Todde dai 5 stelle contiani. Tentativi di seminare zizzania, di dividere il Movimento, di indebolire Giuseppe Conte.

Cuzzocrea sulla Stampa scrive “si scopre che il M5stelle non è solo Giuseppe Conte e che la Todde non è sovrapponibile al suo Presidente”, Cazzullo sul Corrieredefinisce la candidatura della Todde “dignitosa”, non un aggettivo di più e Massimo Franco, sempre sul Corriere, non trova di meglio che avvertire il pericolo di una crescita del” pacifismo grillino”.

Tentativi di delegittimare Conte distinguendo gli esponenti di prestigio del movimento dal leader del movimento stesso. Quindi Todde non è sovrapponibile, il senatore Scarpinato, scelto e voluto da Conte ed eletto al Senato per i 5 Stelle diventa “il magistrato prestato ai 5 stelle” (La Stampa 8 marzo 2024 Francesco Grignetti) e così via fino ai deliri alla Fabrizio Roncone contro Conte.

L’antigrillismo di queste posizioni ha una sola vera ragione ed è tutta politica. Giuseppe Conte ha riportato al centro del dibattito il grande tema della giustizia sociale (reddito di cittadinanza, salario minimo, decreto dignità), della giustizia tout court (spazzacorrotti, riforma della prescrizione), della moralità nei comportamenti ricordando i principi costituzionali della disciplina ed onore, ed in politica estera non si è adeguato alle direttive di Washington e della Nato. Da qui la posizione sulla ricerca di un negoziato sulla questione ucraina e non sul continuo invio di armi che prolungano una carneficina senza sbocchi.

Una politica estera “non conforme”, scriveva Ronchey, alle condizioni date dell’Europa. Oggi diremmo non allineata alle direttive dell’attuale governo degli USA e della Nato sempre più belliciste.

Questo il peccato originale di Giuseppe Conte.

Ma Conte ha commesso anche un altro peccato mortale, si è permesso di riempire un vuoto, il vuoto di una politica accettabilmente socialdemocratica che avrebbe dovuto essere di un partito che si voleva, che voleva far credere, di essere l’erede del PCI, il PD che conosciamo.

L’insieme di queste posizioni politiche, la credibilità dell’uomo, la competenza con cui affronta le varie questioni sul tappeto, la passione con cui denuncia questo mondo sottosopra, gli hanno permesso di ricostituire quella connessione sentimentale, di gramsciana memoria, con consistenti  masse popolari. Cosa non riuscita a nessuno dei leader della sinistra dai tempi di Enrico Berlinguer.

Giuseppe Conte a Milano per sostenere Majorino: “Partita aperta,  un'occasione concreta per voltare pagina” - La Stampa

Fonte foto: La Stampa (da Google)

 

10 commenti per “Dal fattore ‘K’al fattore ‘C’. Giuseppe Conte delendum est!

  1. Vannini Andrea
    10 Marzo 2024 at 16:10

    Mi permetto di non condividere minimamente questo articolo. É mai possibile non cogliere ancora una volta il gioco delle parti che caratterizza la “politica” nella colonia italia? La diversità di conte? Come é stata governata la pandemia dai suoi due governi? É diverso perche’ per una volta i 5s. non hanno votato si alle armi ai fascisti ucraini? Hanno votato si alle navi nel mar rosso perche’ la missione é “difensiva”! Per favore! Conte si spaccia e si spaccera’ per diverso per convenienza elettorale per contare di piu’ verso il suo naturale alleato: il pd. Non scambiamo lucciole per lanterne. Se i 5s. avevano una eterogeneità sulla quale puntare, era nella passata legislatura. Ora sono ‘allineati e coperti’. Nei palazzi del potere (nella colonia italia) non esiste piu’ nessuna possibilità né di opposizione ne’ tantomeno di cambiamento. “C’è solo la strada che ci può salvare”.
    Colgo l’ occasione per esprimere il mio dolore per la morte della compagna Barbara Balzerani.

    • Fabrizio Marchi
      10 Marzo 2024 at 22:31

      Sono sostanzialmente d’accordo, questo articolo (che infatti è un contributo esterno) è fin troppo indulgente con il M5S e le sue ambiguità strutturali. Tuttavia credo che l’intenzione dell’autore sia più di ordine tattico che non strategico. Conosco diveersi compagni che in questa fase ritengono che sia utile, su un piano tattico, sostenere elettoralmente il M5S per dimagrire il PD. Questo perchè una crescita del M5S a scapito del PD farebbe capire che c’è una maggiore attenzione alle questioni sociali (e anche internazionali) piuttosto che alle puttanate politicamente corrette del PD e dei suoi cespugli. Dal mio punto di vista il tutto è abbastanza ininfluente, però capisco il ragionamento di questi compagni che dicono che piuttosto che votare per i soliti micro partitini della “sinistra” radical o pseudo antagonista (peraltro l’ultimo tentativo di questa pseudo sinistra sedicente antagonista, cioè UP, si è sciolto abbastanza indecorosamente perchè De Magistris ha deciso di candidarsi con Santoro e gli altri rimanenti non hanno la forza di fare una lista autonoma per le europee) del tutto inutili sotto ogni profilo, meglio allora dare un voto tattico (non certo ideologico) e votare per il M5S. Come ripeto, a mio parere la questione è del tutto ininfluente (perchè le priorità sono ben altre, e cioè lavorare per costruire una autentica e nuova forza socialista e di classe) però, se proprio, pistola alla tempia, mi obbligassero a mettere una croce sulla scheda, a quel punto la metterei sul M5S (per le ragioni che ho sommariamente spiegato) e non certo su qualsiasi altro microrganismo della “sinsitra” radical, peraltro imbevuto di ideologia neoliberale e politicamente corretta.

    • Giulio Bonali
      11 Marzo 2024 at 8:22

      Sono perfettamente d’ accordo m salvo la valutazione della gestione della pandemia e il dolore per la morte della “rivoluzionaria” da operetta che ha contribuito oggettivamente a rinforzare la reazione anticomunista e antipopolare nel nostro paese (e infatti é stata generosamente compensata dallo Stato con una detenzione di durata ridicola per i reati COMUNI E NON POLITICI commessi, fra l’ altro dopo una lunga latitanza che avrebbe dovuto incrementare ulteriormente la detenzione e ulteriormente impedire qualsiasi sconto di pena).

      • Vannini Andrea
        11 Marzo 2024 at 19:36

        Caro compagno, io pensavo che a contribuire, non solo oggettivamente ma anche soggettivamente, “a rinforzare la reazione anticomunista e antipopolare” fossero stati pci e cgil. E lo penso ancora. Sulla lotta armata la si pensi come si vuole. Io ho il massimo rispetto per chi scelse di rischiare vita e libertà per la piu’ nobile delle cause. Non si facciano però delle caricature e non si affermino delle falsità: la compagna Barbara Balzerani é stata arrestata il 19/6/85, le concessero la condizionale nel 2006, é tornata in libertà nel 2011. Compensata generosamente dallo stato borghese? Non confondere i combattenti comunisti con i terroristi fascisti. I mambro, i fioravanti (autori materiali della strage alla stazione di bologna dell’ 80), ecc. sono ” fuori” da una “vita”. Mi fermo. Sottolineo solo che non si tratta di una discussione “solo” storica. SIAMO IN GUERRA. gli sviluppi prossimi futuri non li conosciamo ma é bene non prescindere da questa “nuova” agghiacciante realtà…

        • Fabrizio Marchi
          11 Marzo 2024 at 20:31

          La mia personale opinone è che a fare disastri politici (e inevitabilmente anche umani) siano stati sia il PCI (e anche il PSI craxiano) e la CGIL che coloro che hanno intrapreso il cammino della lotta armata. E naturalmente tutta la sinistra a seguire, sia quella liberal ex PDS poi DS e poi PD che quella radical postsessantottina, femminista, pseudo antagonista ecc.
          Mi rendo conto che può apparire presuntuoso (di certo non mi metto sul piedistallo, d’altronde chi sono io per farlo?) ma la storia di tutta la Sinistra, a mio avviso, dalla fine degli anni ’60 im poi, è soltanto una costellazione di errori e di disastri politici (e quindi anche umani), di cui pressochè nessuno è esente, ciascuno con la sua piccola o grande quota di responsabilità. E questo vale, per la nostra modestissima parte, anche per ciascuno di noi, ovviamente. L’importante è esserne consapevoli. Mi pare purtroppo che una gran parte non lo sia e anzi tenda a rivendicare quegli errori (e quelle tragedie) o addirittura a reiterarli. Ripeto, il mio è sicuramente un atto di presunzione ma riesco a salvare ben poco se non nulla di tutto ciò che riguarda la sinistra, per lo meno a partire dalla fine degli anni ’60 in avanti. E con il tempo le cose sono andate addirittura peggiorando e forse non si è ancora toccato il fondo. E ho detto tutto.
          P.S. Il discorso sarebbe ovviamente lunghissimo e non lo si può esaurire in poche battute…

        • Giulio Bonali
          11 Marzo 2024 at 21:02

          Non ho mai confuso con i fascisti i combattenti comunisti (veri; e nemmeno i presuntuosi “rivoluzionari” al servizio oggettivo della reazione).

          Su chi ha rinforzato la peggiore reazione negli anni ’70 e ’80 abbiamo evidentemente convinzioni opposte.

          Che siamo (oggi, non negli anni ’70 – ’80!) in guerra lo so bene.

          20 Anni di carcere a un condannato come mandante di vari omicidi dopo vari anni di latitanza per me sono un generoso trattamento di favore da parte dello stato, le cui motivazioni credo di comprendere bene.

  2. Ndr60
    11 Marzo 2024 at 5:48

    Concordo totalmente con Vannini: come ho già scritto in precedenza, l’ unico “merito” di Conte è stato quello di non fare evaporare i voti al M5S al momento del cambio di rotta (da mai col PD al governo insieme al PD), per fare scelte che andavano contro tutto ciò che avevano detto in precedenza, eccetto il reddito di cittadinanza. Stendiamo poi un velo pietoso sul Conte2 e la gestione della psicopandemia. In seguito, è troppo comodo pronunciarsi contro la guerra in Ucraina fuori tempo massimo. Per fare dimagrire il consenso al PD e alla finta sx (che aderiscono in toto alle narrazioni globaliste e femministe), bisognerebbe dare maggiore supporto all’ unica voce che, fin dall’inizio, ha detto parole chiare su Ucraina, Nato e UE, ossia Democrazia Sovrana e Popolare di Rizzo e Toscano.

  3. Enza
    11 Marzo 2024 at 9:23

    La questione è chiusa con il voto in Abruzzo.
    Per dire il vero, è amaramente evidente da tempo. Non se ne esce.
    In sintonia piena con Vannini. Non scorderò mai, nella prima campagna terroristica covid, l’imprimatur dei due governi Conte e i carabinieri che inseguivano sulla spiaggia un incauto solitario corridore.

  4. Enza
    11 Marzo 2024 at 10:15

    Pardon, mi correggo. Era il Conte 2, quello degli inseguimenti…
    Per il resto, in sintesi, è stata trateggiata l’ambiguità di Conte nei condivisibili commenti precedenti.
    Sui 5 Stelle, un appunto e una rinfrescatina sul contratto di governo sottoscritto con la legaccia, tra cui l’impegno ad Autonomia Differenziata contro cui, oggi, fanno opposizione. Vabbè, per la pappatoia si dice e si fa tutto e il contrario di tutto. Dal pd devoluzionista a quello dell’inno,mamelico, dalla Melona strillona sovranista alla pupetta deferente, baciata in testa da Biden.

  5. Giorgio Salerno
    13 Marzo 2024 at 8:31

    Caro Marchi,
    innanzitutto ti ringrazio dell’ospitalità concessami sul tuo giornale e sulle tue osservazioni che condivido sostanzialmente. So bene che i 5 stelle e Conte non siano comunisti e nemmeno socialisti ma, nel contesto attuale dello stato della sinistra, Conte rappresenti il granello di sabbia nell’ingranaggio al di là forse della stessa consapevolezza dell’uomo (l’astuzia della ragione di hegeliana memoria?). Le vie della dialettica sono infinite.
    Buona giornata

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