“Cara” Cortellesi, perchè dopo i nani c’è sempre un principe?

Dopo aver cacciato (di fatto) il Prof. Orsini, reo di non essere allineato e coperto al maistream-pensiero, la Luiss chiama ad aprire l’anno accademico Paola Cortellesi (che più allineata invece non si può…), la nuova icona femminista nonché di tutto l’”ambient” mediatico e cinematografico italico, regno incontrastato del politicamente corretto dominante e della “sinistra” liberal.

In pieno stile e modalità “cancel culture” oggi tanto di moda, Cortellesi propone la reinterpretazione delle fiabe – in attesa della loro riscrittura definitiva in una chiave compatibile con la narrazione femminista – le quali, naturalmente, come tutto ciò che è al mondo, comprese le maree, le eclissi e le eruzioni vulcaniche, sarebbero intrise di cultura maschilista e patriarcale. E’ così che nella sua personalissima rivisitazione Biancaneve viene relegata al ruolo di sguattera dai sette nani (io la storia la ricordo diversa ma stendiamo un velo pietoso…), e “se fosse stata una “cozza”- ha soggiunto – il cacciatore non l’avrebbe neanche degnata di uno sguardo”.

Dal momento che siamo in tema di reinterpretazioni ideologiche delle favole e dando per scontato che tutti conoscano la celebre fiaba di Biancaneve e i sette nani, un pensiero maligno mi viene alla mente:” E se al momento del suo risveglio, invece del principe, Biancaneve si fosse trovata davanti il suo stalliere, si sarebbe innamorata lo stesso?”.  Pensiero maligno quanto scabroso, non c’è dubbio, però è pur vero che a pensar male si fa peccato – come diceva un tale – ma ci si azzecca molto spesso.  Ma questo è, appunto, un pensiero maligno, neanche concepibile per la “nostra” giacché, come ogni femminista che si rispetti, vede solo quello che vuole o le conviene vedere.

E i sette nani? Che si fottano, le sorti magnifiche e progressive della “nuova e postmoderna Biancaneve”, il cui principe è un noto regista e sceneggiatore (no, non è il tecnico delle luci…), non vogliono inciampi e ostacoli sul suo cammino. Cortellesi, tanto “caruccia e de sinistra” propone la sua lettura, con tanto di acclamazione, alla Luiss, la “libera” università frequentata dai rampolli delle classi dirigenti (anche volendo, data la retta, non potrebbe essere altrimenti) preposta alla formazione dei futuri “quadri” del sistema.

Insomma, niente di nuovo rispetto a quello a cui siamo da tempo abituati. Un brutto, banale e scontato film già visto. Proprio come quello della Cortellesi.

P.S. Ovviamente, in questa rivisitazione, nessun accenno alla perfida regina Grimilde che orchestra un “femminicidio” per invidia… 🙂 Forse si trattava di un uomo camuffato da donna…

Cortellesi, risparmiaci i pistolotti e studia Bettelheim - Dillinger News - Testata giornalistica nazionale

Fonte foto: da Google

 

8 commenti per ““Cara” Cortellesi, perchè dopo i nani c’è sempre un principe?

  1. Piero
    12 Gennaio 2024 at 21:16

    Ovviamente nessun cenno alla vanitosa Grimilde “specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?” che tenta un femminicidio (incarica un cacciatore di portare la ragazza nel bosco, ucciderla e portarle il cuore come prova della conclusione del suo compito) a spese di Biancaneve, salvata dai nani.

    La “Società dello spettacolo” non ha più limiti… e il peggio deve ancora venire…

    • Fabrizio Marchi
      13 Gennaio 2024 at 0:00

      Sottoscrivo. Ho preso anche in prestito il tuo commento (ti ringrazio dello spunto) e l’ho aggiunto all’articolo. Mi era sfuggita la regina Grimilde, naturalmente occultata dalla Cortellesi…

      • Piero
        13 Gennaio 2024 at 9:14

        Ringrazio per avermi inserito nel tuo articolo.

        Questi distorcono anche il senso delle fiabe per bambini.

        Se uniamo ciò al fatto che il film “C’è ancora domani” (con il personaggio afroamericano – quindi nero e USA – l’unico che aiuta nelle proprie istanze la protagonista), è stato il maggiore successo critico, commerciale e anche di controversia politica dell’anno, possiamo capire il grado di pervasività raggiunto dal messaggio e quanto “loro” ci investano e fin dove vogliano arrivare.

        Quindi, tutti al botteghino della propaganda, che si spaccia per altro… ecco perché dico che il peggio deve ancora arrivare.

  2. Ros* lux
    13 Gennaio 2024 at 8:46

    Nel caso della Cortellesi (28 anni) il Principe Azzurro era già (2011) Re(gista) affermato (43 anni)… Adesso che lei è diventata una regista di maggior successo … La morale del film “Anatomia di una caduta” della regista Triet ,che ha appena vinto anche il Golden Globe, prefigura una condizione drammatica nel rapporto di coppia…(vedi …Ramazzotti/Virzì)…
    Mi sembra di aver scritto un commento degno di novella 3000…
    Mi /Vi chiedo,con intento costruttivo , non sarebbe il caso di evitare di alimentare queste polemiche , facendo il gioco della propaganda della contrapposizione di genere?…Va bene demistificare…ma poi non basta sollevare questioni speculari…come la povertà estrema dei padri separati…ma bisognerebbe arrivare a porre le questioni di classe,che questa pervasiva propaganda di neofemmminista rimuove: Giornata lavorativa legale di 8 ore (oggi 13 ore peggio che nel 1923) per tutti, rivalutazione retribuzioni etc…

    • Fabrizio Marchi
      13 Gennaio 2024 at 10:18

      Sono/siamo assolutamente d’accordo nel porre la questione di classe come la contraddizione principale. Però non si può neanche far finta che questo bombardamento mediatico-ideologico H24 femminista e politicamente corretto non esista. Purtroppo siamo costretti ad occuparcene perchè costituisce oggi forse il più potente pezzo di artiglieria, volendo usare una metafora, dello schieramento avversario. E la questione di genere, interpretata e portata avanti nelle modalità che conosciamo dal femminismo di regime (ormai è tutto di regime…), è la più subdola e potente guerra orizzontale alimentata dal sistema. Talmente potente e subdola che anche l’area della sinistra cosiddetta antagonista, nonchè la quasi totalità dei micro gruppi e formazioni comuniste o sedicenti tali, è imbevuta di ideologia femminista e politicamente corretta e contribuisce ad alimentare questa guerra, come tu ben sai perfettamente.
      Quindi non si tratta di sollevare questioni speculari ma di far emergere le contraddizioni per poter svelare la menzogna di questa ideologia che osserva la realtà a senso unico e con occhi strabici per le suddette finalità ideologiche e politiche.

      • Ros* lux
        13 Gennaio 2024 at 15:43

        Proponiamo allora che la richiesta sindacale principale del prossimo sciopero generale dell’8 Marzo sia la giornata lavorativa legale di 8 ore ?…È tornata attuale la proposta di Rosa Luxemburg e Clara Zetkin dell’8 Marzo 1910 … Torniamo ad un unità di classe senza divisioni di genere frutto dell’egemonia borghese nel movimento neofemmminista.

        • Fabrizio Marchi
          13 Gennaio 2024 at 21:12

          Sono d’accordo, non andrebbe però spiegato a noi ma a chi, nelle giornate del 25 novembre o dell’8 marzo, organizza scioperi contro la violenza maschile…Sto parlando di “Non una di meno” e della cosiddetta “sinistra antagonista” che gli corre dietro, tanto per essere chiari…

  3. Giulio larosa
    13 Gennaio 2024 at 8:57

    Aggiungiamo che i nani sono minatori, lavoro non gradevole e sono nani per cui la bella Biancaneve fighetta non si innamora di nessuno di loro e manco li vede come uomini ma solo come pupazzetti utili x scampare pericolo in attesa di trovare il figo ricco per mollarli di nuovo al loro destino

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