“Il climax è stato ascendente e perfetto. Il controllo sul mainstream, e non c’era bisogno di conferme, è ormai ferreo. Noi oggi possiamo affermare con assoluta sicurezza che siamo in grado di far credere vera qualunque cosa noi vogliamo!
E, di più, noi siamo i sacerdoti di questo tempo, abbiamo forgiato una religione per le masse. È forse esagerato definirlo un capolavoro?
Nessuno verifica più niente di persona e noi possiamo, a piacimento, accendere qualsiasi miccia tra i nostri sudditi! Abbiamo misurato con esattezza ogni causa e ogni effetto dei meccanismi della percezione di integrazione e dell’accettazione sociale, il cui controllo è nostro sicuro caposaldo. Ci basta costruire, deduttivamente, un teorema, farlo avverare dai media e i nostri sudditi, pur di sentirsi accettati socialmente, si incaricheranno con zelo di farsene portatori. Lo difenderanno convintamente o per opportunismo, ma lo difenderanno; lo sbatteranno in faccia a chiunque cerchi di seguire un altro percorso di pensiero, che noi dobbiamo ovviamente impedire. È essenziale non solo che le priorità siano quelle che noi stabiliamo, ma anche che se ne parli esclusivamente nel modo che noi stabiliamo. Chiunque provi ad incamminarsi lungo sentieri diversi, sarà messo a tacere dagli altri sudditi usando le nostre formule.
Facciamo tutto quello che vogliamo. La realtà non conta affatto. La realtà la costruiamo noi, a nostra immagine e somiglianza. Forse Dio ha imparato da noi! Dettiamo la linea all’informazione, che esegue, e i meccanismi dell’accettazione sociale fanno il resto.
Questa volta, però, ci siamo davvero spinti oltre. Non era facile, mai ci siamo riusciti! Abbiamo impunemente disposto che venissero messi nella categoria dei femminicidi omicidi comuni. Donna uccisa dalla nuora? Femminicidio. Ragazza minorenne strangola la madre? Femminicidio. Omicidio-suicidio di due anziani malati e senza speranze? Ma femminicidio, naturalmente! [Risate dei presenti]. Nessuno controlla più niente e va bene tutto. Così abbiamo fatto in modo che i dati venissero alterati a nostro completo piacimento, abbiamo creato un climax ascendente perfetto, abbiamo bucato a suon di menzogne la soglia psicologica dei 100 femminicidi, essenziale per generare la percezione dell’emergenza. Finché, a pochi giorni dal 25 novembre, nella nostra sub-colonia Italia, arriva l’autentico colpo di fortuna (ma la fortuna, si sa, aiuta gli audaci… e noi siamo davvero temerari, ce lo dobbiamo riconoscere!): un vero femminicidio, stavolta, con i fiocchi, efferato, perfetto. Quella ragazza non è certamente morta invano, se può venire alla nostra causa! [i presenti applaudono].
Signori, è quasi incredibile come noi possiamo in qualsiasi momento suscitare uno stato di guerra tra i nostri sudditi. Durante la pandemia da covid lo abbiamo fatto contro i non vaccinati, ora contro il genere maschile. Dirigiamo lo stigma sociale secondo il nostro desiderio. Dovrei quasi spaventarmi per quanto funziona bene, considerando che anche io appartengo al genere maschile [risate sonore dei presenti]. Ma naturalmente i maschi sui quali ricadono le conseguenze sono altri e nessuno di loro siede qui oggi.
Tutto è stato perfetto, con questo 25 novembre la nostra liturgia è più che mai compiuta. Tutti sappiamo bene quanto abbiamo bisogno di questi momenti fissi per scandire i tempi della coscienza dei nostri sudditi. Per costruire l’immaginario. [dilata le pause del discorso] Per saturare il tempo. Per riempire la coscienza morale con le nostre priorità, con la nostra agenda, addomesticando il linguaggio e accasando il pensiero dei sudditi nelle nostre formule. I nostri ingegneri sociali si sono da tempo impadroniti delle leggi e degli automatismi del comportamento nell’epoca digitale.
Siamo padroni, questo è senza ombra di dubbio il nostro tempo! [i presenti si alzano in piedi e applaudono a scena aperta]”
Articoli collegati:
Ordine del giorno: nei prodotti televisivi per l’infanzia, distruggere l’intreccio e cancellare il conflitto
Fonte foto: da Google