Sabato 20 GENNAIO 2024 alle ore 16 a Roma presso il ristorante “Biondo Tevere” sito in Via Ostiense 178 (vicino alla fermata metro San Paolo) il giornale online L’Interferenza www.linterferenza.info presenterà i libri rispettivamente di Carlo Formenti “Guerra e rivoluzione” (in due volumi “Le macerie dell’impero” e “Elogio dei socialismi imperfetti”) e di Alessandro Visalli “Classe e partito. Ridare corpo al fantasma collettivo”.
Introduce: Fabrizio Marchi – fondatore e direttore de L’Interferenza
Intervengono: Carlo Formenti – autore di “Guerra e rivoluzione”
Alessandro Visalli – autore di “Classe e partito”
Questi due libri di Carlo Formenti e Alessandro Visalli sono una vera e propria “cassetta degli attrezzi” per la “classe” che – come spiegano gli autori – è al momento tutta da ricostruire. Solo conseguentemente e contestualmente a questo lavoro potrà essere a sua volta ricostruito o, dal mio punto di vista, costruito ex novo, il nuovo soggetto politico in grado di rappresentarne interessi e bisogni.
Si tratta di due opere molto ambiziose perchè approcciano la realtà nella sua totalità e per questo, senza timore di esagerare, ritengo che possano essere definiti dei “classici”.
Gli argomenti affrontati sono, necessariamente, molti: le origini storiche, ideologiche e religiose del capitalismo, la critica al dogmatismo e al determinismo “veteromarxista”, il pensiero di autori come Lukacs, Benjamin, Labriola, Gramsci ma anche Preve e Michea, l’imperialismo, il ruolo degli USA e dell’UE, il liberalismo e il neoliberalismo, la natura dei movimenti populisti, la destra e la “sinistra”, la relazione fra internazionalismo e sovranità nazionale, il socialismo reale, le attuali esperienze socialiste in Asia e in America Latina, una nuova concezione della relazione fra struttura e sovrastruttura, la critica alle “sinistre”, al femminismo e al “politicamente corretto”.
Il grande merito, fra gli altri, è quello di averli trattati senza preoccuparsi, direi anzi con la precisa finalità, di infrangere quei tabù consolidati nella “sinistra”, sia “liberal” che “radical” (e nelle loro propaggini ideologiche) considerate organiche al sistema neoliberale, capitalista e imperialista dominante e definite dagli stessi autori come “sinistre del capitale”.
Due libri che, potenzialmente, contribuiscono a gettare le fondamenta per la costruzione di quel nuovo partito di classe e socialista che, allo stato attuale, non esiste.
Un evento e una lettura da non perdere.
Fabrizio Marchi
Sinossi di “Guerra e rivoluzione”:
“Il marxismo non è una disciplina accademica ma uno strumento della lotta di classe utile a trovare il modo più efficace per colpire il nemico. Perché possa tornare a svolgere tale funzione occorre, tuttavia, liberarlo, da dogmi e teorie obsolete.
Nel primo volume (“Le macerie dell’impero”) si è descritto il tramonto della narrazione globalista, associato alla crisi di egemonia degli Stati Uniti e alla delegittimazione dell’ideologia neoliberale.
Nel secondo volume si analizzano i meriti dei “socialismi imperfetti” nati dalle rivoluzioni asiatiche e sudamericane: per quanto piene di limiti e contraddizioni, tali rivoluzioni si sono rese protagoniste di una svolta strategica nella lotta antimperialista.
L’autore abbozza anche un bilancio del fallimento sovietico, sottraendolo nel contempo alla damnatio memoriae da parte dell’ideologia occidentale; infine, ragiona sulla possibilità di rilanciare un progetto rivoluzionario in un Occidente devastato da decenni di lotta di classe dall’alto”.
Sinossi di “Classe e partito”:
Partendo dalle feconde intuizioni di Walter Benjamin e da una critica del capitalismo come forma religiosa, idolatria del mercato e sentiero storico, Alessandro Visalli compie un esercizio di riattivazione e rilettura delle tracce storiche, nelle quali potrebbe essere ancorata una coscienza sociale diversa.
Nel volume, il “mondo” è letto attraverso la triplice chiave della sua riproduzione, dell’opportunità e necessità di ripensarlo e della “filosofia della prassi” per agirvi. I soggetti dei quali “suscitare e organizzare la volontà collettiva” non sono già dati, ma non sono neppure prodotti (unicamente) dai discorsi politici. Piuttosto, essi si addensano entro e attorno a faglie attive, quelle delle contraddizioni e dei conflitti potenziali: è necessario quindi un progetto tra dipendenza, riproduzione e distribuzione. Secondo l’autore, la condizione di possibilità per una diversa coscienza sociale è nella revoca del “compromesso keynesiano” e quindi nell’incipiente “revoca della revoca”.
In altre parole, occorre superare la sconfitta storica subìta dal movimento dei lavoratori senza ricadere in vecchie forme dogmatiche, sapendo che è l’essere sociale a determinare la coscienza. Infine, Visalli invita a costruire la classe nella lotta, praticando il duplice lavoro di acquisizione di consapevolezza e immersione nelle contraddizioni aperte e cercando concretamente quella “fantasia concreta” che possa rimettere in gioco la partita.