I media occidentali hanno presentato la ribellione di Evgenij Prigozhin come un ‘’colpo di stato’’ contro Vladimir Putin, in realtà il capo della CMP Wagner ha contestato radicalmente la riorganizzazione delle forze armate russe, cercando fino all’ultimo di mantenere la propria indipendenza dal Ministero della Difesa.
Nessun governo indipendente può consentire che il leader di una compagnia militare privata, seppure la più efficiente guerriglia urbana del pianeta, pubblichi video incendiari contro il Ministero della Difesa in piena operazione militare. Le Rete Voltaire, attraverso fonti interne, ha completato una prima ricostruzione dei fatti.
‘’…il Cremlino consentisse gli sbraitamenti di Prigohzin per attirare l’attenzione degli Occidentali e così distrarli dalla riorganizzazione delle forze armate regolari. Molti di loro hanno alzato gli occhi al cielo quando a marzo è corsa voce della candidatura di Prigohzin alla presidenza dell’Ucraina: l’imbroglione aveva perso il senso della misura?’’ 1
I media occidentali, manipolando i reportage delle Onlus imperialiste, hanno pubblicizzato le attività imprenditoriali della Wagner in Africa, con l’intento di dimostrare come la Russia non sia una potenza antimperialista. La realtà è molto diversa: Prigozhin ha contribuito a combattere la corruzione all’interno dell’élite politica e militare russa, ciononostante ha alimentato il clientelismo del proprio gruppo. L’Occidente potrebbe aver provato a manipolarlo, senza riuscirci; dall’altra parte la CMP Wagner ha contrastato efficacemente la dottrina della ‘’guerra eterna’’ USA guadagnandosi la fiducia e la stima delle popolazioni autoctone.
L’esilio in Bielorussia di Prigozhin
Il giornalismo occidentale, per la prima volta dall’era Eltsin, ha dovuto fare i conti con una ribellione interna all’ala anti-occidentale dell’élite: chi perde è sempre l’Occidente collettivo, mentre le classi dirigenti, russa e bielorussa, ne escono rafforzate.
Proprio in queste ore, l’UE ha dato il proprio appoggio ad una banda di cleptocrati: l’opposizione bielorussa in esilio. Il trasferimento della CMP Wagner, a Minsk, è una garanzia di stabilità per il paese contro qualsiasi tentativo di ‘’rivoluzione colorata’’, la ‘’guerra ibrida’’ che l’Occidente sta perdendo da un punto di vista politico e militare (anche grazie al Battaglione Wagner), ma che rimane – purtroppo – aperta da un punto di vista mediatico.
Leggiamo l’analista strategico Andrew Korybko:
‘’In conclusione, la decisione del presidente Putin di esiliare Prigozhin e i suoi collaboratori in Bielorussia è stata un modo magistrale per porre fine alla crisi del cambio di regime dello scorso fine settimana. Ha dato a coloro che sono stati ingannati l’opportunità di iniziare una nuova vita in quel paese alleato se si vergognavano troppo di rimanere nel proprio, assicurando allo stesso tempo che il loro leader non diventasse un martire attorno al quale gli estremisti interni potessero radunarsi. Inoltre, potrebbero persino finire per svolgere un ruolo decisivo nella difesa della Bielorussia dagli imminenti complotti della guerra ibrida della NATO.’’ 2
Chiunque, anche all’interno dei ‘’media alternativi’’, sia caduto nella trappola delle ‘’teorie cospirative’’ sta funzionando di fatto come una ‘’quinta colonna’’ manipolando, negativamente, la percezione sulla Federazione Russa.
L’Occidente collettivo è diventato la patria della menzogna. Nelle prossime settimane la Federazione Russa completerà la riconversione delle proprie forze armate, avvalendosi dell’esperienza della più efficiente (per quanto contraddittoria…) guerriglia urbana del pianeta: la CMP Wagner. Prigozhin nei giorni scorsi ha agito da delinquente, ma l’esperienza del suo Gruppo ha valorizzato le lotte antimperialiste nelle ‘’zone tempestose’’, un riconoscimento che il governo russo non ha potuto negare.
https://www.voltairenet.org/article219556.html
https://www.ambienteweb.org/2023/06/27/lesilio-di-prigozhin-e-dei-suoi-collaboratori-in-bielorussia-serve-gli-interessi-russi/
Fonte foto: ABC (da Google)