I francesi sono scesi in piazza in massa per protestare contro la (contro)riforma pensionistica che aumenterà l’età pensionabile da 62 a 64 anni. Il 92% dei lavoratori e delle lavoratrici, stando ai sondaggi, hanno dichiarato la loro contrarietà a questa misura antipopolare. Ma non si sono limitati a rispondere ai sondaggisti o a sfogarsi sui social. Sono scesi in piazza, anche parecchio incaxxati.
La mobilitazione popolare di massa sta mettendo nell’angolo il governo e sta spaccando trasversalmente le forze politiche. Il governo potrebbe trovarsi nella condizione di non avere i numeri per approvare la “riforma” con il rischio di cadere. Ma anche se ciò non avvenisse nell’immediato in “virtù” di giochi di palazzo o mediazioni dell’ultima ora, il futuro di Macron potrebbe essere irrimediabilmente compromesso, tradito dalla sua stessa arroganza.
Da quanto tempo in Italia non assistiamo ad una mobilitazione popolare talmente potente da far cadere un governo? Da quanto tempo i lavoratori e i ceti popolari italiani subiscono in silenzio? Eppure ne avremmo di ragioni per fare come i francesi, forse, se non sicuramente, anche di più.
Cosa aspettiamo? Cosa ci frena? Cosa ci paralizza?
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