I due missili caduti al confine con la Polonia hanno alimentato la narrazione mediatica e politica che ci raccontava di un attacco missilistico russo alla Polonia, evocando lo spettro di una guerra ufficiale tra NATO e Russia che, particolare non considerato, distruggerebbe definitivamente l’Europa. Ma questo “dettaglio” non turbava i commentatori e gli esponenti politici che si sono distinti nel promuovere una isteria collettiva guerrafondaia senza uno straccio di prova delle loro accuse, rivelatesi poi fallaci perché i suddetti missili si sono rivelati in realtà essere ucraini e non russi. Oltre al solito Zelensky, che in questo modo nascondeva la condizione disastrosa e disperata in cui versa l’Ucraina, si sono distinti in questa folle corsa alla guerra due esponenti liberal, sedicenti di centro-sinistra, tali Calenda e Letta. Due massimi esponenti di quello che viene considerato, insieme ai 5S, l’auspicabile “campo largo” democratico che dovrebbe contrapporsi al governo di destra della Meloni. Due massimi esponenti, in realtà, dello schieramento più bellicista nel nostro paese che, insieme all’apparato mediatico, sostengono le posizioni più oltranziste della NATO e del governo Zelensky. Che dire? Niente di nuovo sotto il sole.
Consiglierei invece ai “campisti ” di sinistra, impegnati nella non lodevole impresa di promuovere questo campo largo, di prendere atto che questa è una prospettiva politica irrealistica e suicida per chi ritiene davvero di auspicare la costruzione di uno schieramento democratico e di sinistra nel nostro paese. Una simile alternativa, in questa fase, può essere pensata e declinata solo attorno al partito in costruzione di Conte “contro” e non “con” il PD di Letta, espressione di un atlantismo radicale e guerrafondaio da combattere.
I “pontieri” di sinistra fanno, in questo modo, un cattivo lavoro e minano la prospettiva giusta e necessaria di una alternativa democratica e non bellicista nel nostro paese e in Europa.
Smettiamo quindi di dar retta a questa classe politica e mediatica di irresponsabili che ci sta portando in massa al suicidio politico, che cavalca l’islamfobia e la russofobia e che, con l’odio e le bugie, manipolano l’opinione pubblica per condurci docilmente in guerra. Perché lo fanno? Per tutelare gli interessi del popolo italiano ed europeo? No! Evidentemente! Ma in realtà solo per servilismo verso il potere e per farsi accettare da quelli che si ritengono essere i “padroni del mondo” e che operano per sottomettere l’umanità al loro predominio e agli interessi globali anglosassoni.
Per ridare dignità politica e culturale alla storia europea, il pensiero e la politica di sinistra si devono sganciare dall’occidentalismo e dall’ideologia liberal anglosassone e separare radicalmente il proprio destino anche da chi se ne fa interprete e continuatore, in Italia il PD e i cespugli neo-centristi di Renzi e Calenda. Senza questa cesura sarebbe velleitaria qualsiasi pretesa rifondativa di un pensiero socialista e qualsiasi pretesa di autodefinirsi di sinistra, se questa parola avesse ancora un significato riconoscibile. Senza questa cesura, si rimarrebbe ancorati sempre al carro principale dell’imperialismo globalista a guida anglosassone, come loro servitori più o meno consapevoli. Continuerebbe ad essere la “sinistra imperiale” e coloniale che ne propaganda l’ideologia, come ora del resto, con buona pace del campo largo….e del socialismo.
Il destino della sinistra europea è appeso a questa scelta di campo, quello anti-atlantico e contro i suoi epigoni.