Da oggi si vota in quattro regioni dell’Ucraina: Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia, dove da otto anni si combatte una lunga e sanguinosa guerra civile tra i suoi popoli e l’esercito ucraino.
È un fatto che il governo Zelensky consideri questi territori come nemici, abitati da una popolazione che considera nemica e che infatti continua a farbombardare con le armi NATO e con la complicità dell’Occidente da otto anni.
Non ha mai preso in considerazione l’idea di una convivenza pacifica con la popolazione russofona che le abita da sempre. Ha prima firmato e poi stracciato gli accordi di Minsk sull’autonomia di queste regioni che avevano visti garanti Francia e Germania, salvo poi disattendere questo ruolo schierandosi con chi quegli accordi aveva stracciato. Zelensky ha riarmato il suo esercito con il supporto e le armi della NATO e ha lasciato ai cittadini del Donbass solo due scelte: sottomettersi al nazionalismo ucraino rinunciando alla propria lingua e identità, oppure essere attaccata ed espulsa dall’Ucraina con una pulizia etnica sotto la minaccia delle armi. La scelta del popolo del Donbass è stata un’altra: quella dell’Autonomia e della Resistenza. Resistenza che dura da otto anni con migliaia di vittime e di profughi, che oggi trova un suo epilogo con il referendum per l’adesione alla Federazione Russa. Scelta obbligata per la loro sicurezza e in linea con il diritto internazionale e col principio del diritto all’autodeterminazione dei popoli. Il governo ucraino e l’Occidente, rifiutando questo diritto, agiscono contro il diritto internazionale e la Carta dell’ONU e si macchiano di crimini di guerra bombardando i seggi elettorali. L’ONU si rivela ancora una volta un organismo che non riesce a rispettare e a far rispettare la sua Carta e si dimostra prona agli interessi geopolitici degli USA.Non rispetta il diritto dei popoli alla propria sicurezza e autodeterminazione, sancito dall’art.1 del suo stesso Statuto.
Antonio Guterres, Segretario Generale delle Nazioni Unite, si rivela essere un fantoccio: invece di difendere il diritto al voto, prende le parti di chi bombarda i civili che si recano ai seggi, dichiarando quelle elezioni illegittime. Oggi, se L’ONU fosse quella per cui è nata, avrebbe organizzato sotto la sua autorità e giurisdizione i referendum per far esprimere la volontà dei cittadini coinvolti e garantire la sicurezza e la correttezza del voto.Invece NO.…! Non interessa al suo Presidente sapere la verità e quale sia la volontà dei popoli del Donbass: se si ritengono occupati dai russi oppure dall’esercito ucraino. E far decidere loro da chi vogliano liberarsi.
Lascia invece la parola alle armi e alla volontà distruttrice e terrorista del becero nazionalismo nazi-ucraino e dell’Occidente che lo usa per i suoi fini geopolitici di potenza contro i popoli del Donbass e della Russia che li difende. Questo Occidente, le sue istituzioni decrepite, la sua ideologia, sono il male del mondo da sconfiggere. Speriamo il prima possibile.
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